domenica 14 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 13

CAPITOLO 13: L'UOMO MISTERIOSO

I due avversari si scrutavano. Un'aura maligna si era generata ed aveva avvolto il territorio circostante. Lo spadone nero di Titania stava vibrando, eccitato dallo scontro imminente. Gli occhi della ragazza pregustavano lo scontro. Rideva, mostrando i denti aguzzi. Dall'altra parte Adramelech era calmo, benché il suo aspetto incutesse comunque timore: il demone si presentava solamente dalla vita in su, essendo emanato direttamente dal corpo di Leonora. Aveva un fisico grosso e possente, tutto nero con degli strani simboli arcani rossi che ricordavano dei sigilli magici. Aveva due grandi braccia con un paio di chiavi conficcate a 'X' su entrambi i polsi. Una chiave era posizionata anche sul collo, trapassandolo completamente da una parte all'altra. Il viso era simile a quello umano, con tanti capelli lunghissimi e neri, mentre sugli occhi aveva una benda rossa con delle chiavi conficcate nelle orbite. La bocca invece presentava degli spaventosi denti aguzzi con cui avrebbe potuto maciullare un'armatura di ferro senza il minimo sforzo.

Leonora: «Sei pronto, o possente Adramelech?»

Il demone sorrise scrocchiandosi le dita delle mani.

Leonora: «Bene.... INIZIAMO!»

Titania scattò in avanti, muovendosi a velocità spaventose e raggiungendo subito Leonora, con l'intento di colpirla con il suo spadone. Diede un fendente, ma Adramelech lo bloccò con entrambe le braccia. Titania era immobilizzata, Leonora quindi ne approfittò, lanciandole una palla di fuoco in pieno viso. Del fumo copriva la faccia di Titania.

Leonora: «Centrata in pieno! Dobbiamo cercare di indebolirla il più possibile e..»

Titania soffiò via il fumo, senza aver riportato dei danni. Diede quindi un forte calcio, facendo vibrare l'armatura della sorella ed allontanandola da lei, riprendendo il controllo della sua arma. Benché avesse l'armatura, Leonora provò del dolore.

Leonora: «È troppo forte.... così rischiamo solo di perdere inesorabilmente. Dobbiamo attuare una strategia: dobbiamo bloccare i suoi movimenti in modo che tu Adramelech possa assorbire il suo potere demoniaco e farla tornare quella di prima. Farle perdere i sensi è un'opzione che mi rifiuto di prendere in considerazione essendo una cosa impossibile!»

Titania si mosse nuovamente, con lo spadone pronto a colpire. Adramelech si mise davanti a Leonora, proteggendola con il suo corpo e deviando ogni colpo di Titania con i suoi pugni. Dai palmi delle mani di Adramelech spuntarono due grosse chiavi utilizzate dal demone a mo' di spade. Si passava al contrattacco, con il demone che cercava di colpire Titania e quest'ultima che riusciva a deviare tutti i colpi grazie al suo spadone. Adramelech fece un affondo con una delle sue chiavi, ma Titania fermò il colpo a mani nude, impugnò la chiave e scaraventò il demone con Leonora verso il suolo. Fortunatamente il demone, poggiando una mano al suolo, evitò la brusca caduta.

«Cerchiamo di evitare di muoverci troppo.... mi serve concentrazione per lanciare questo incantesimo» disse Leonora leggermente confusa.

Titania stava attaccando il demone alle spalle, quando due enormi chiavi a formare una 'X' spuntarono dalla schiena del suddetto, bloccando il colpo della ragazza. Un'altra chiave colpì Titania allo stomaco, facendola indietreggiare. Successivamente le chiavi rientrarono nel corpo del demone.

"Ci siamo quasi.... ancora un altro po'....", Leonora era concentratissima.

Titania sbuffò per il colpo ricevuto e corse verso i due, tenendo il suo spadone rivolto verso terra, lasciando una scia sul terreno, creando una profonda crepa. Quando fu a distanza abbastanza ravvicinata, tirò su la spada dando un montante, amputando così una mano del demone. Del fumo nero cominciò ad uscire dalla ferita.

Leonora: «ADESSO: SIGNACULUM HORA!»

Titania stava per affondare lo spadone nel corpo del demone, puntando a Leonora, ma una fortissima luce verde la fermò. Un orologio comparve sulla testa di Titania che si ritrovò intrappolata in un cristallo verde.

Leonora: «Uff, che faticaccia. Almeno ora siamo riusciti ad intrappolarla. Il sigillo non durerà più di cinque minuti, dobbiamo sbrigarci ad assorbire tutto il suo potere demoniaco»

Adramelech posizionò la mano che gli rimaneva sul cristallo e cominciò ad assorbire. Ma l'orologio sopra Titania si incrinò, facendo incrinare anche il cristallo.

Leonora: «Non... non è possibile!»

L'orologio andò in frantumi, così come il cristallo. Titania sferrò un montante con cui tranciò anche l'altra mano del demone. Adramelech era momentaneamente disarmato ed indifeso. Titania alzò la spada in cielo e caricò un colpo intriso di aura maligna. Stava per dare il colpo, quando una freccia di ghiaccio le colpì il braccio, distraendola e deviando il colpo in un'altra direzione. Quando lo spadone si abbassò, una scia nera venne generata, fece qualche metro e poi sparì nell'ombra, lasciando dietro di se un enorme e profondo solco. Titania si girò verso la direzione cui provenne la freccia e vide Kate con l'arco impugnato.

Kate: «Non hai un solo avversario, anche io faccio parte dei Tre Demoni Bianchi!»

Titania urlò per la rabbia e scattò verso Kate. La ragazza prese una freccia a cui legò quella che sembrava essere una piccola bomba, accese la miccia e la tirò al suolo, in direzione di Titania. Quando quest'ultima ci passò sopra, la bomba esplose generando una nube violacea. Kate aveva calcolato perfettamente i tempi. La nube non era altro che del sonnifero in polvere che, a contatto con l'aria, si manifestava in forma gassosa.

Kate: «Questo dovrebbe calmarla e....»

Titania aspirò tutto il gas, facendo poi un ruttino. Riprese quindi a muoversi verso Kate, non diminuendo minimamente la velocità.

Kate: «Ma non è possibile! Con tutto quel sonnifero che ha aspirato, dovrebbe dormire per una settimana!»

Titania continuava a correre, leccandosi le labbra e pregustando la facile uccisione che l'attendeva.

«Non così in fretta: AETERNUS CHRYSTALLUS!»

Titania venne rinchiusa in un blocco di cristallo. Da dentro, la ragazza provò in tutti i modi a scalfirlo, ma senza risultato.

Leonora: «È inutile che provi anche solo a scalfirlo, sei in un cristallo particolare: indistruttibile dall'interno, ma fragilissimo dall'esterno: basta anche un semplice tocco perché vada in mille pezzi. Titania continuava a dare colpi con il suo spadone nero o a mani nude ferendosi, ma era tutto inutile: il cristallo era integro. Nel frattempo, ad Adramelech erano ricresciuti gli arti amputati.

Leonora: «Ora che Adramelech è di nuovo operativo, possiamo assorbire il suo potere demoniaco, dobbiamo solo trovare un modo per farla stare ferma... basterebbero anche pochi secondi»

Kate: «Che ne dici del mio Crystal Net? Non è molto potente, ma credo che uno o due secondi possa reggere...»

Leonora: «Sì, credo che possa andare! Allora è deciso, comincia pure a preparare il tuo colpo e....»

Improvvisamente dal nulla, il colpo scagliato prima da Titania ricomparve, scagliandosi contro di loro.

Leonora: «ATTENZIONE!»

Le due ragazze riuscirono ad evitare il colpo, che si infranse contro il blocco di cristallo, mandandolo in frantumi e liberando così Titania.

Kate: «Ma... cosa è successo?»

«Vi eravate forse dimenticati di me? Ci sono sempre e vi sto osservando, nella mia dimensione ovviamente. Il colpo scagliato prima da Titania era un colpo troppo potente perché venisse sprecato a quel modo, quindi ho deciso di incamerarlo nella mia dimensione. Ed infatti si è rivelato molto utile, ohoh», la voce di Vladir risuonava nell'aria.

Kate: «Maledetto demone... ora siamo di nuovo nei guai»

Titania non capiva cosa fosse successo, ma era di nuovo libera e pronta a combattere. Strinse tra le sue mani il suo spadone e puntò la piccola Kate che cominciò nuovamente a tremare alla vista della sorella demoniaca.

Leonora: «Non ci resta altra scelta... Adramelech, sciogli il sigillo. Questo prosciugherà molte delle mie energie, ma non vedo altra soluzione. Al termine della battaglia sarò stremata, me lo sento...»

I simboli del demone si misero a brillare. Le chiavi sui polsi, sul collo e negli occhi girarono generando un rumore come di una serratura sbloccata e scomparvero. La benda rossa cadde dal viso del demone, mostrando due cristalli neri al posto degli occhi. Altre due braccia comparvero dalla schiena del demone. Il Custode era nella sua forma completa: la sua potenza e velocità erano triplicate. Titania stava quasi per colpire Kate con il suo spadone, ma Adramelech si intromise fermando lo spadone con due mani e colpendo la ragazza demoniaca con le altre due. Quei colpi stavano facendo effetto, Titania ne risentiva e lasciò la presa sulla spada. Il demone lanciò lontano la spada, tornata al suo aspetto originario dopo che esso ne aveva assorbito il potere demoniaco. Titania allora cominciò a combattere a mani nude, ma non riuscì a contrastare le quattro braccia di Adramelech. La ragazza decise allora di convogliare il potere demoniaco nelle sue mani e di lanciare così un raggio nero dalla potenza distruttiva. Per tutta risposta, Adramelech congiunse le sue quattro braccia formando un simbolo particolare con le mani. Un'enorme serratura comparve dinnanzi a lui ed assorbì tutto il colpo lanciato dalla ragazza. Successivamente, cambiò la posizione delle mani e fece comparire altre quattro serrature su Titania, ognuna per ogni arto. La ragazza era immobilizzata.

Leonora: «ADESSO!»

Il demone mise le sue quattro mani sulla testa e la faccia di Titania ed iniziò ad assorbirne il potere demoniaco. In poco tempo, la ragazza tornò come prima, il potere era stato assorbito completamente.

Leonora: «Ottimo lavoro Adramelech.... ora puoi tornare a riposare.... grazie....»

Il demone scomparve e le ragazze caddero esauste.

«Titania, Leonora, state bene?» Kate corse subito a soccorrere le sorelle. Per l'eccessivo sforzo, si erano entrambe addormentate. "Ma guardale, come dormono serene. Leonora sta sorridendo, sicuramente per il fatto di essere riuscita a sconfiggere Titania. Mi immagino come si vanterà una volta che si sarà risvegliata"

«Che scena commovente. Sarebbe un peccato se qualcuno la rovinasse, non trovi?», Vladir uscì dalla sua dimensione e si manifestò di fronte a Kate.

«Vattene se non vuoi finire male», intimò la ragazza.

Vladir: «Credi che io abbia paura di una mocciosa come te? Ma non farmi ridere, uhuhuh!»

Kate prese il suo arco e scoccò una freccia verso l'alto, urlando: «SPARKING LIGHT!». La freccia scoppiò in un'esplosione di luce che accecò il demone. Quando riprese a vedere, Kate era sparita.

Vladir: «Trucco simpatico piccoletta, devo ammetterlo. Ma non salverà da ciò che ti aspetta»

«Perché, cosa mi aspetta?», la voce di Kate proveniva da dietro al demone. Vladir si girò e vide la ragazza con l'arco impugnato, pronta a scoccare una freccia.

Vladir: «Attenta ragazzina, quelle armi sono pericolose se non le sai usare.... perché invece non le usi per uccidere le tue sorelle? DOMINATUS DAEMONIACUS!». Il demone lanciò il solito raggio nero che colpì in pieno Kate.... facendola sparire!

Vladir: «COSA?!?»

Una freccia impregnata di luce trapassò il petto del demone.

Vladir: «UHG.... MA COME... COME HAI FATTO...», il demone si accasciò a terra, rivelando Kate dietro di lui.

Kate: «Mi hai sottovalutata solamente perché sono giovane, ma come ho già ribadito faccio parte anch'io dei Tre Demoni Bianchi. Distraendoti con quella luce accecante, ho avuto tutto il tempo per usare un incantesimo illusorio e creare un'immagine di me stessa che dicesse una singola frase. E tu ci sei cascato, hai creduto che fosse la vera me e l'hai attaccata, non accorgendoti che io ero dietro di te, pronta a colpirti con una freccia intrisa di potere benefico.

Vladir: «Ma... maledetta..... io... il demone Vladir.... sconfitto da una mocciosa.....»

Kate: «Ed ora rispondi alla mia domanda: dove si trova il tuo padrone?»

Vladir: «Eheh... il mio padrone dimora nell'antica terra di Matango, ma non so dove si trovi.... né come ci si arrivi.... come vedi non ti sono stato di grande utilità....»

Kate: «Credo di sì invece.... perché non mi riveli anche l'identità del tuo padrone?»

Vladir: «.... mi è stato ordinato di non dire a nessuno la sua identità...... ma visto che oramai sto morendo.... te la dirò.... il mio padrone si chiama.... UUUHHHGGGGG». Il demone sparì avvolto da delle fiamme nere.

Kate: «Dannazione....».

Improvvisamente apparvero delle persone tutte intorno all'area: con la sconfitta di Vladir, la dimensione che aveva creato era stata annullata e quindi tutto ciò che vi era dentro era stato rilasciato. Le persone sembravano in salute senza aver riportato gravi danni. Kate era alla ricerca di Marcus, chiedendo a tutti che fine avesse fatto.

«Marcus ed Endo sono riusciti a fuggire insieme ad altri nostri compagni.... sono andati a cercare aiuto» disse un uomo.

«KATE!». La ragazza riconobbe quella voce. Alzò lo sguardo e vide Marcus camminare a fianco di Endo e del suo cavallo. Si stava tenendo un braccio, probabilmente era ferito. La ragazza corse da lui con le lacrime agli occhi, abbracciandolo forte.

Marcus: «Aiaiai... Kate mi fai male»

Kate: «Scusami Marcus», disse asciugandosi le lacrime dagli occhi.

Endo: «Piccola Kate, cos'è successo qui?»

Kate: «Io e le mie sorelle siamo riuscite a sconfiggere il demone e a liberare le persone imprigionate nella sua dimensione»

Marcus: «Incredibile.... siete molto più forti di quanto mi aspettassi!»

Endo: «Noi siamo riusciti a sfuggire da quel demone insieme ad altri nostri compagni, ma alcuni di noi, come Marcus, sono rimasti feriti. Ci siamo nascosti, non trovando nessun aiuto nei paraggi, finché le acque non si fossero calmate... purtroppo non siamo dei combattenti, siamo dei commercianti!»

Kate: «Non ti preoccupare Endo, re Garonius ci ha inviato appositamente perché non aveva più vostre notizie. Non appena ci saremo sistemati tutti, torneremo a fare rapporto e...»

Endo: «Giusto, il re! Marcus, devi subito andare a Cornelia ad avvisare re Garonius della situazione attuale della Compagnia»

Kate: «Ma no, non c'è bisogno. Ora la situazione è sotto controllo e potremmo tornare a Cornelia tutti insieme»

Endo: «No, non bisogna perdere tempo. Marcus, parti immediatamente! Io rimarrò qui ad occuparmi dei feriti. Richiedi anche una squadra di soccorso, ne avremmo bisogno»

Marcus: «Dammi cinque minuti....»

Endo guardò i due ragazzi ed annuì, andando a soccorrere i feriti.

Kate: «E quindi... dobbiamo separarci di nuovo....»

Marcus: «Mi dispiace Kate.... ti prometto che quando tutta questa storia sarà finita, troveremo del tempo per stare insieme. A costo di diventare forte come voi ed unirmi al vostro gruppo di mercenari! I Quattro Demoni Bianchi.... però, non suona male, eheh»

Kate abbracciò di nuovo Marcus: «Ho una cosa per te.... spero ti piaccia». La ragazza diede a Marcus il coltello che aveva comprato a Cornelia.

Marcus: «Kate è... è bellissimo!»

Kate: «Ho pensato che ti avrebbe fatto comodo un'arma per difenderti... e.... »

Marcus abbracciò forte Kate e le diede un lungo bacio appassionato. «Questo coltello è molto più di un'arma.... è un simbolo: il simbolo del nostro amore. Lo custodirò gelosamente e penserò a te».

Kate era felice. Abbracciò un'ultima volta Marcus, prima di vederlo partire in sella al suo cavallo, in direzione di Cornelia. Una lacrima scese lungo il suo viso. Nel frattempo, Titania e Leonora si erano riprese. Kate corse da loro per assicurarsi che stessero bene.

Titania: «Aaaaaahhhhh la mia testa.... che cosa è successo?»

Leonora: «Ma come, non ti ricordi nulla?»

Titania: «Ricordo solo di aver fatto un incubo... picchiavo tutti indiscriminatamente. Mi sa che lavoro un po' troppo.... vedi che ci serviva quella vacanza Kate!».

La giovane ragazza sorrise: «Sono contenta che stiate bene ragazze!»

Leonora: «Io non sono contenta per niente! Tanta fatica sprecata... e questa non si ricorda nulla! Come faccio a vantarmi di averla sconfitta?»

Titania: «Sconfitta? Tu mi avresti sconfitta? Anche tu hai fatto un sogno?»

Leonora: «Ecco, appunto...»

«TU! MALEDETTO DEMONIO!», Gannor si era ripreso e si stava dirigendo verso Titania, puntandole contro il dito: «HAI VISTO CHE COSA HAI FATTO? HAI DECIMATO IL MIO ESERCITO! 30 SOLDATI HANNO PERSO LA VITA, ALTRI 20 SONO FERITI GRAVEMENTE! LA MIA BELLISSIMA ARMATURA DI DIAMANTI È STATA DISTRUTTA.... COSA HAI DA DIRE A TUA DISCOLPA, EH?!»

Kate si intromise tra Titania e Gannor: «Generale mi ascolti, non è stata colpa di mia sorella. Era sotto l'influsso demoniaco causato da un incantesimo di quel demone. Lo dimostra il fatto che ha attaccato anche noi che siamo le sue sorelle. Vede qui?», la ragazza mostrò i segni sul collo: «Questi segni me li ha fatti Titania mentre ha cercato di strangolarmi»

Titania: «Kate... io non....»

Kate: «Non preoccuparti Titania... non è stata colpa tua»

Gannor: «Se le cose stanno così.... non posso che scusarmi per il mio comportamento. Mi dispiace di aver reagito a quel modo»

Titania: «Non è niente generale... ora dovremmo tornare a Cornelia a fare rapporto al re»

Gannor: «I miei soldati non ce la fanno a muoversi, dovremmo andare solamente noi quattro»

Kate: «Bene, quando volete possiamo andare».

Dopo che Titania ebbe recuperato la sua arma, il gruppo, composto dai Tre Demoni Bianchi ed il generale Gannor, si mise in marcia verso Cornelia. Durante il tragitto, Kate spiegò alle sorelle che il demone le ha rivelato l'ubicazione del suo padrone: Matango.

Titania: «Matango eh? Mai sentita nominare»

Leonora: «Nemmeno a me quel nome dice nulla»

Kate: «Il demone ha detto che il padrone che l'ha evocato dimora lì.... forse è lo stesso uomo che ci vuole morte?»

Titania: «Dovremmo investigare, se solo sapessimo dove si trovi questo luogo...»

Gannor: «Avete nominato Matango per caso?»

Kate: «Sì, perché? Conosci questo luogo?»

Gannor: «Sì, è un luogo che si trova a nord di Cornelia. Un luogo inospitale e pieno di insidie. Si vocifera che sia la dimora di alcuni dei più temibili draghi che siano mai esistiti»

Titania: «Abbiamo già avuto a che fare con dei draghi in passato, non saranno un problema»

Gannor: «Non essere così superficiale, queste sono creature magiche molto diverse dai draghi con cui avete avuto a che fare»

Titania: «Ah è così? Allora ci servirà aiuto.... e so anche a chi chiederlo!»

Una volta arrivati a Cornelia, il gruppo si diresse immediatamente nel palazzo reale, suscitando la curiosità della gente.

«Ma quello... non è Gannor? Che fine ha fatto la sua armatura di diamante?!»
«Gannor la Fortezza Impenetrabile è stato sconfitto? Non riesco a crederci....»
«Eppure guardate, non indossa più la sua armatura!»

Gannor era molto mortificato. Non appena arrivarono nella sala del trono, il re esclamò: «Ecco i miei mercenari e Gann.... CIELO GANNOR, DOV'È FINITA LA TUA ARMATURA?!»

Gannor: «Vedete mio signore.... c'è stato un terribile incidente e...»

Garonius: «Lo so già. Un ragazzo della Compagnia di Endo è venuto ad informarmi della situazione, ma è subito ripartito con un gruppo di soldati e di medici per prestare soccorsi ai vari feriti. Mi ha raccontato che ci sono state molte perdite, è così?»

"Per fortuna sta bene", pensò Kate.

Gannor: «Sì vostra maestà, purtroppo abbiamo perso 30 soldati e qualche civile»

Garonius: «Capisco.... beh è una perdita irrilevante, l'importante è che la Compagnia sia salva e..»

Kate: «Come fate a dire così? Come fate a dare così poco valore alla vita umana!?», la ragazza stava cominciando ad arrabbiarsi.

Titania: «Kate, lascia stare, è una battaglia persa in partenza. Piuttosto mio signore, dobbiamo parlare della nostra ricompensa»

Garonius: «Ricompensa? Per tutte le perdite che avete causato? Non ci penso nemmeno»

Titania: «Se volete torniamo lì e finiamo l'opera di annientamento della Compagnia di Endo»

Tutti fissarono Titania inorriditi.

Garonius: «M-ma no, ma no, stavo semplicemente scherzando! Non avete proprio il senso dell'umorismo... Comunque, chiedetemi pure ciò che volete»

Titania: «Vorremmo organizzare una spedizione a Matango. Il demone, prima di morire, ci ha detto che il suo padrone dimora lì. Quello che chiediamo, sono degli uomini pronti ad aiutarci»

Garonius: «Bene, quanti ve ne servono? 100? 200 uomini?»

Titania: «No, non vogliamo un esercito formato da formiche. A noi servono uomini addestrati, uomini coraggiosi e soprattutto.... uomini FORTI!»

Garonius: «Mmmm non so se potrò accontentarvi....»

Gannor: «Sire, potremmo lasciare loro la legione speciale»

Garonius: «Perché non chiudi mai quella bocca, Gannor!?»

Titania: «Legione speciale?»

Gannor: «Si tratta di una squadra speciale composta da uomini incredibilmente forti ed astuti. È la legione speciale privata di re Garonius III»

Garonius: «Appunto PRI-VA-TA! Non posso assegnarla a terzi!»

Gannor: «Però senza il loro intervento a quest'ora la Compagnia di Endo sarebbe stata sconfitta»

Garonius: «.... devi sempre puntualizzare tu! E sia, potete prendervi la mia legione speciale.... sigh»

Titania: «Grazie, mio sovrano. La vostra generosità è infinita»

Garonius: «Lo so, lo so»

Gannor: «Penserò io ai preparativi. La partenza è fissata per domani mattina. Riposatevi bene, sarà una spedizione molto dura»

Titania: «Puoi dirlo forte, sono veramente stremata....»

Leonora: «Andiamo nella locanda 'La sabbia di Morfeo', l'ho vista durante il nostro giro turistico e sembrava un luogo accogliente.

Kate: «Per me va bene, il nome mi ispira fiducia»

Garonius: «POTRESTE CORTESEMENTE DISCUTERE DI QUESTE QUISQUILIE LONTANO DA QUI? MI STATE FACENDO SALIRE IL NERVOSO! FUORI DI QUI!»

Le ragazze andarono alla locanda dove passarono la notte in assoluto relax e tranquillità. Le aspettava una dura prova, forze la più dura mai affrontata fin'ora. Chi era questo fantomatico individuo che ha evocato perfino un demone pur di sconfiggerle? E questa legione speciale sarebbe stata all'altezza del compito? Presto queste domande avrebbero trovato una risposta...

Nessun commento:

Posta un commento