lunedì 29 aprile 2013

I 7 peccati capitali

Superbia: il superbo è colui che pensa di essere superiore a tutto e tutti. Al superbo non importa se qualcuno è capace di fare qualcosa che a lui non riesce, lui penserà che è comunque superiore. O che quella cosa non sia importante e quindi meritevole di attenzione. Il superbo non sa amare perché considera ogni creatura al di sotto di lui. E questo non è amare (amare qualcuno significa metterlo al proprio livello e sapersi confrontare). Il superbo non avrà amici, ma semplici sottoposti. Il superbo è e sarà sempre solo.

Avarizia: l’avaro vorrà tutto per se. Come un bambino vorrà tutto ciò che vede e gli piace. Anche con la forza se necessario. Ma se in questo modo potrà avere le cose materiali, non potrà però avere cose quali sentimenti o amici. Potrà avere solo un’illusione di avere queste ultime cose, magari solo gente che è con lui per convenienza. Perché l’avaro è capace solo di avere e non di donare. Non potrà quindi mai donare il proprio cuore agli altri.

Lussuria: il peccato carnale, il lussurioso cerca sempre di provare piacere attraverso il desiderio sessuale. Tutti gli animali hanno questo istinto, anche molti esseri umani che non riescono a trattenersi. Sì, perché il provare del semplice piacere, senza alcun tipo di sentimento, è una cosa che solo le bestie fanno (per istinto come ho già detto, mica per altro).

Invidia: gli invidiosi sono coloro che non riescono a sopportare che gli altri abbiano determinate cose che a loro mancano. “Quello ha una ragazza, cos’ha più di me?” “Quello ha una bella famiglia, perché io no?” “Quel tipo ha l’iPhone5, perché devo accontentarmi di un semplice Nokia?” e così via. L’invidioso non manifesterà mai la sua invidia davanti alla gente, ma lo farà sempre alle spalle. È un individuo subdolo che non ci penserà due volte a tradire anche l’amico più caro.

Gola: il peccato della tavola. Il peccato dello spreco. Quante volte si è sentita la frase “mi son lasciato lo spazio per il dolce” e magari si ha rifiutato un contorno o un secondo che avrebbero fatto la felicità di un povero bambino africano. O di un senza tetto. O di un soldato in guerra. Ma no, volevamo il dolce perché siamo golosi e volevamo soddisfare il nostro vizio. Il goloso non capirà mai l’importanza del cibo.

Ira: il peccato della violenza. L’iracondo non ragiona ed è impossibile farlo ragionare. Attacca chiunque, anche le persone a lui care, perché deve sfogarsi. L’ira colpisce anche per le più semplici idiozie: delle briciole per terra, delle macchie su di un vestito, delle cose fuori posto, dei lavori che non vanno come dovrebbero a causa della nostra inettitudine… ed ecco che l’iracondo da di matto e può essere pericoloso, sia fisicamente che psicologicamente. Gli iracondi sono temuti, creando una sorta di schiavi tra i loro affetti. Schiavi che non vogliono vedere l’ira della persona a cui vogliono bene manifestarsi.

Accidia: la mancata voglia di fare qualunque cosa. L’accidioso non ha voglia di fare nulla, anche se avrebbe tante di quelle cose da fare. Anche avendo montagne di libri, console, film, musica, passatempi vari, l’accidioso si lamenta (spesso sui social network) di non aver nulla da fare e di annoiarsi. Ha anche una mancata voglia di vivere, quindi si rintana in casa senza far nulla anche quando viene invitato ad uscire. L’accidioso ha pochi amici e quei pochi che ha rischia di perderli a causa dei suoi comportamenti altamente asociali.

Tutti questi peccati si possono ricondurre ad una singola tipologia di persona: l’Egoista.

L’egoista è quella persona che pensa solo a se stessa, ignorando gli altri (Superbia). Vuole tutto per lui (Avarizia), provando ogni tipo di piacere personale (Lussuria, Gola), infuriandosi se non riesce ad ottenere ciò che vuole (Ira) o vedendo altri che invece lo hanno (Invidia). Proprio per il suo essere egoista, pensa prima di tutto a se stesso: se c’è quindi da aiutare qualcuno, a meno che non gli convenga, lui non muoverà un dito (Accidia).

lunedì 8 aprile 2013