lunedì 28 gennaio 2013

Mi scuso con i miei lettori (se mai ce ne fossero), ma ultimamente son stato parecchio occupato. Prometto di far uscire il capitolo 3 in tempi decenti

martedì 22 gennaio 2013

Ed anche questo capitolo è venuto abbastanza piccolino.... beh, non deve essere per forza un male. A volte può essere più piacevole leggere cose brevi, formate magari da una pagina o due, piuttosto che sorbirsi polpettoni da 10 e passa pagine. Se però avete da ridire potrete sempre commentare, qualsiasi critica (purché costruttiva) è bene accetta ù_ù Il terzo capitolo sarà ancora un capitolo di transizione che getterà le basi per la partenza del gruppo che avverrà nel quarto capitolo. Stay tuned!

Capitolo 2 - La Missione


CAPITOLO 2
LA MISSIONE

Dopo aver pronunciato quelle parole, il re Zelos invitò i presenti a seguirlo.

«Sai cosa sta succedendo?», chiese Isaac a Cesco.

«Ne so quanto te. Mentre vi stavamo aspettando abbiamo fatto la conoscenza di quella gente che viene da fuori. Gente a posto, ma non capisco come mai si siano spinti fino a Kotor» rispose Cesco.

Il re li condusse ad una piccola stanza con un tavolo circolare dove, una volta preso posto, iniziò una lunga spiegazione.

«Vi ho riunito qui per spiegarvi la situazione: il nostro regno… anzi, il mondo intero è in pericolo! Come tutti ben saprete, 36 anni fa il mondo vide sorgere una grande minaccia conosciuta col nome di Xenorath. Esso era il re dei demoni, un essere mostruoso e malvagio, che non sapeva cosa fosse la pietà. Il suo unico scopo era la distruzione, in modo da regnare in un mondo sconvolto dal caos e dal terrore. Per correre al riparo, i sei continenti del nostro mondo, Kotor, Javal, Walfang, Sistral, Belthil ed infine Unov si riunirono in una grande alleanza: l’Alleanza Arcana, conosciuta anche come AA. Questa alleanza riunì i più grandi guerrieri del mondo per fronteggiare l’esercito dei demoni. Uno fra tutti si distingueva: esso era Yggdramon, valoroso Paladino del continente di Unov. È stato lui ad infliggere il colpo di grazia a Xenorath. Purtroppo però il re dei demoni, nella sua infinita malvagità, si era fatto un maleficio: “chiunque gli avesse inferto un colpo fatale, vedrà la sua gente sparire nel nulla”. E così accadde. Tutti gli abitanti di Unov sparirono senza lasciare traccia. Il continente appassì improvvisamente, le risorse cominciarono a sparire anch’esse e fu totalmente ricoperto da una sinistra nube nera. Nessuno ha mai avuto il coraggio di metterci più piede e, a causa di tutto ciò, ora è conosciuto come il "continente degli inesistenti". Tuttavia il coraggio ed il ricordo di Yggdramon e della sua gente viene tramandato di generazione in generazione. Una sua statua è al centro di Khotim per esempio.»

“Ecco di chi è quella statua che mi somiglia…”, pensò Isaac.

«Bene, dopo la lezione di storia, preoccupiamoci del presente. Sei mesi fa ci siamo ritrovati a fronteggiare una nuova minaccia: si fa chiamare Jikininki e si proclama il nuovo re dei demoni. Secondo me è soltanto un demone pazzo che insieme ad altri pazzi suoi simili sta attuando una rivolta. Tutte le ondate che ci manda vengono respinte o annientate come carne da macello. Però le ondate non accennano a diminuire, anzi stanno aumentando di mese in mese. Per questo abbiamo deciso di prendere in mano le sorti di questa guerra e far risorgere l’AA. E questi signori sono qui per questo. Ma lascio a loro la parola, in modo che possano presentarsi a modo loro.» concluse re Zelos.

Prese immediatamente la parola la giovane donna. Era una bella donna, alta, bionda con capelli corti ed occhi verdi e… orecchie a punta!

«Mi presento, il mio nome è Aranel e provengo da Belthil, il continente degli elfi. Sono la secondogenita della stirpe reale e sono qui in rappresentanza della mia popolazione per l’Alleanza Arcana. Purtroppo mio padre, re Amdir, è gravemente malato e non può lasciare Thilgon, la nostra capitale. Mia madre e mia sorella sono rimaste a vegliare su di lui, quindi hanno mandato me per presidiare al consiglio indetto da re Zelos. Io ed il mio popolo siamo fermamente convinti ad entrare in guerra contro le forze demoniache di Jikininki, spero che insieme riusciremo a debellare questo male dal mondo!»

“… wow! Carina, tenace e decisa! Mi ha sicuramente colpito”, pensò Isaac. 

Marina lo guardava visibilmente contrariata.

«Vuoi avere la parola tu, piccola?», chiese l’anziano signore rivolgendosi alla bambina.

«Oh no, la prego, continui pure lei!», rispose la bambina con il sorriso sulle labbra.

«Oh oh oh, ma che brava bambina, gentile ed educata! Oramai non ne fanno più così… ehm coff coff.. stavo dicendo. Io sono Melchior, mago ancestrale e membro del consiglio dei granmaghi di Sistral, il Paese da cui provengo. Sapete, il nostro è un Paese molto antico dove il nostro popolo ha imparato ad usare le antiche arti magiche per sopravvivere. Manas, la nostra capitale, è completamente sostenuta dalla magia. Questo ci rende una grande potenza... ma non abbastanza grande per sconfiggere Jikininki da soli. Per questo entriamo con grande onore nell’AA, sicuri di poter fermare questo presunto re demoniaco tutti insieme!»

“Il… il regno della magia… DEVO ANDARCI!”, pensò entusiasta Marina.

Isaac guardandola, vedeva la felicità nei suoi occhi e le sorrise dolcemente.

Melchior era un arzillo vecchietto con un cappello "da mago", occhiali scuri ed una folta barba bianca. Indossava anche degli strani abiti che sembravano da cerimonia.

«È finalmente arrivato il mio turno! Io sono Luna ed anche se sono giovanissima, sono un piccolo genio. Non per vantarmi, ma faccio parte del consiglio R&S di Javal, il continente della tecnologia! Siamo molto avanzati tecnologicamente, specialmente nella nostra capitale, C. Ma malgrado tutta la nostra superiorità in campo tecnico, non riusciamo a sconfiggere Jikininki. Per questo chiediamo aiuto all’AA e speriamo di poterne far parte, in modo da annientare una volta per tutte quel demonietto da quattro soldi… ops sono stata troppo volgare forse, chiedo scusa»

Luna invece era una bambina con lunghi capelli castani, uno strano visore in un occhio ed una speciale sedia fluttuante con cui effettuava i suoi spostamenti.

Cesco, uomo di chiesa, guardava con diffidenza la tecnologia. Credeva che fosse solamente uno strumento del male in grado di distruggere e non di aiutare.

Re Zelos prese infine la parola: «Bene, tutti hanno avuto modo di presentarsi. Se avete studiato bene la geografia del nostro mondo, noterete che manca una persona all’appello. Avevo mandato un invito anche a Re Dragunav, il sovrano di Walfang, la terra degli uomini-bestia. Possono essere degli alleati molto potenti grazie alle loro doti fisiche, però sono così testardi… credono di poter fare tutto da soli, senza bisogno di aiuto. Ad ogni modo è meglio che vi spieghi la vostra missione nel dettaglio. Fare un attacco frontale non porterebbe nulla di buono, solamente ad ulteriori perdite per la nostra alleanza. Dobbiamo trovare un piano di riserva…. cosa che ho prontamente fatto! Rovistando nella biblioteca reale ho trovato alcuni antichi scritti che riportano informazioni circa la guerra contro Xenorath: per indebolirlo, è stato necessario ritrovare le sei evocazioni sacre. Grazie a loro, sono sicuro che riusciremo ad indebolire anche Jikininki. Da quello che siamo riusciti a scoprire, le sei evocazioni sacre sono sigillate in sei differenti cristalli sparsi per il mondo. La vostra missione sarà ovviamente di recuperarli. Mettete su un party e… che l’avventura cominci!»

giovedì 17 gennaio 2013

Ed ora qualche precisazione: questo primo capitolo doveva basarsi sulla spiegazione del continente di Kotor, un continente basato sull'agricoltura e l'allevamento, poco avanzato scientificamente e con un forte esercito. Invece si è ridotto ad una presentazione marginale dei personaggi principali (Marina ed Isaac) e di Khotim, la capitale di Kotor. Perché questo? Beh, perché preferisco descrivere altre situazioni piuttosto che le fasi iniziali descrittive di una storia. Diciamo che mi annoiano, ecco. Sì, lo so che uno scrittore non ragiona così, ma io non sono uno scrittore :P mi diletto a scrivere solo perché mi piace e basta, non ho chissà quale pretesa ù_ù ad ogni modo, spero di rendere più vivo l'interesse già dal capitolo 2, dove spiegherò cosa avrà da dire re Zelos ed introdurrò gli altri personaggi e luoghi.
Ah, una cosa per i nomi: come forse vi sarete accorti, alcuni nomi vi saranno familiari. Beh, il più delle volte cerco di prendere da internet dei nomi che abbiano un senso (per esempio provate a cercare Jikininki su google... sì lo so, quello della mia storia è un demone, ma fa lo stesso ù_ù), altre volte me li invento (come Kotor o Khotim, non c'è nessun significato dietro).
Beh, detto questo, non mi resta che darvi appuntamento col secondo capitolo, spero in tempi brevi (in realtà devo ancora pensare per filo e per segno alla storia, ma avevo fretta di pubblicare il primo capitolo.... cercherò di fare le cose come si deve d'ora in poi, però questo potrebbe portare ad attese maggiori per i capitoli :/ )
 

Capitolo 1 - Il Regno di Kotor


CAPITOLO 1
IL REGNO DI KOTOR

«Uff, si ricomincia a lavorare… io però volevo rimanere a *yawn* dormire»

«E muoviti che siamo già in ritardo, poi il re Zelos ci rimprovererà di nuovo»

“Salve a tutti! Il mio nome è Isaac e sono un Paladino al servizio di re Zelos. Qui nel regno di Kotor oramai viviamo in un periodo di pace tra le nazioni confinanti, quindi vi chiederete come mai tutta questa fretta di lavorare. Beh, purtroppo l’isola di Tahalakas, patria dei demoni, è tornata all’attivo. Il re demoniaco Jikininki per soddisfare la sua enorme fame, sta inviando truppe su truppe per rapire quanti più esseri umani possibili. Sono oramai 6 mesi che combattiamo contro demoni, orchi, elfi oscuri ed ogni sorta di mostro e mostriciattolo conosciuto sulla faccia della Terra! Due giorni fa abbiamo perfino fatto fuori un autentico drago! Beh… non era poi così grosso… però stava incendiando tutti i raccolti, bisognava fermarlo! E così il re Zelos ci ha premiato, dandoci due giorni di riposo ed una promozione. Io infatti da Soldato d’Elite, sono diventato un Paladino!”

«VUOI DARTI UNA MOSSA!»

“Ah già… la ragazza che sta sbraitando come una pazza è una mia carissima amica. Si chiama Marina, è molto giovane ma ha comunque molto talento! Quando l’ho conosciuta era soltanto un’apprendista maga che si stava specializzando nelle arti evocative, ora invece è un’evocatrice coi fiocchi! È anche grazie a lei che abbiamo sconfitto il drago. Però al contrario mio, lei non ha voluto i giorni di riposo… è proprio una stacanovista”

«Ecco, sono pronto», disse Isaac.

«Sì e se la testa non fosse attaccata alle spalle ti scorderesti anche quella… NON POSSO SEMPRE RICORDARTI DI PRENDERE L’ELMO!», tuonò Marina.

«Hai.. hai ragione, scusami…», rispose debolmente Isaac. “Quando fa così mi fa seriamente paura…. ma le voglio un bene dell’anima”

«Ed ora incamminiamoci, abbiamo perso fin troppo tempo!», tuonò nuovamente Marina.

«Ma.. ho l’armatura, è pesante! E poi siamo in ritardo… non è che potresti chiamare Roc? Dai, solo per questa volta, è giusto per non fare tardi dopo i giorni di permesso. Non vorrei che il re pensasse che sia diventato uno scansafatiche e quindi mi togliesse la promozione», supplicò Isaac.

«Isaac… che devo fare con te? Ti ho già detto che non posso usare la mia magia evocativa per scopi personali e per di più futili!», replicò seccata Marina.

«Ma sarebbe solo per questa volta! Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego», continuò a supplicare Isaac.

«Va bene, va bene, basta che la smetti! Uff… spero di non venire ripresa dal mio maestro.», Marina aprì un libro e cominciò a recitare: «Con il tuo manto bianco come la neve, la tua potenza per sovrastare le intemperie ed il tuo coraggio a guidarci impavido, io ti evoco possente Roc!»

Dopo aver pronunciato quelle parole, un simbolo magico comparve al suolo di fronte a lei seguito da una forte luce e da un rombo di tuono. Ecco che davanti a loro si ergeva fiero e solenne un grosso uccello dalle piume bianche. Il suo nome era Roc. Era grande come due elefanti ed aveva un’apertura alare di 16 metri. A guardarlo incuteva senz’altro timore.

«Ecco, sarai contento ora. Scusami Roc, non volevo disturbarti, è che Isaac è pesac..»

«MA ANDIAMO NON VORREMO FARE TARDI!», Isaac interruppe bruscamente Marina.

I due salirono su Roc che si levò in volo ad altissima velocità. Isaac non era mai salito sopra Roc, il rinculo dato dalla partenza della bestia lo stava per disarcionare.

«Beh.. tutto sommato non hai avuto una cattiva idea», disse Marina, «da quassù lo spettacolo è bellissimo!»

“Marina aveva ragione, si poteva vedere tutto il regno di Kotor. Beh… quasi. Kotor si trova su di un’isola abbastanza grande, poterlo vedere tutto dall’alto è impensabile. Però si riesce a scrutare il feudo imperiale, Khotim: un enorme feudo in cui la gente vive in armonia e tranquillità. Nel punto più alto si trova il palazzo imperiale, motivo di vanto per il nostro sovrano. Dice di averlo costruito da solo, mattone dopo mattone. Io penso che sia solo una storiella per fare il figo. La città poi, è veramente tranquilla e vivibile, suddivisa in zona commerciale, zona industriale e zona abitabile. Infatti mi domando come mai mi ostino ancora a vivere fuori città…”

Isaac alzò lo sguardo verso Marina

“… ora ricordo il perché *sigh* ”

I due vennero lasciati all’ingresso della città, visto che Roc, essendo troppo grande, avrebbe causato certamente dei problemi.

Dopo aver pronunciato “Io rompo il sigillo, i tuoi servigi sono stati esemplari”, Marina entrò in fretta e furia in città, seguita da Isaac. C’era un bel po’ di movimento, i due riuscivano a fatica a muoversi in mezzo alla folla.

«Visto? Ora per colpa tua siamo bloccati qui, in mezzo alla gente. Sai che la mattina è sempre problematico andarsene in giro, la gente va a far spesa o a lavorare…. ECCO PERCHÉ VENGO OGNI MATTINA A SVEGLIARTI PRESTO!», sbraitò Marina.

“A malincuore devo darle ragione… ma stavo facendo un sogno così bello, non potevo svegliarmi”, pensò Isaac.

Finalmente i due arrivarono al castello. Una guardia aprì loro il cancello e gli fece segno di sbrigarsi. Tutti sapevano che il re Zelos non era una persona che amava aspettare.

«Facciamoci subito ricevere, avrà sicuramente delle missioni importanti da assegnarci», disse frettolosamente Marina. Isaac annuì e la seguì verso la sala del trono. Il castello di Khotim era davvero lussuoso, con muratura in marmo, candelabri in oro, lampadari lussuosi, tende di velluto, tavoli in mogano, tappeti e perfino delle fontane. Il re Zelos non voleva proprio farsi mancare nulla!

Arrivati alla sala del trono, i due trovarono altre persone ad attenderli, oltre a re Zelos ed alla regina Seles. Tra queste figuravano vecchie conoscenze di Isaac e Marina: Cagliostro, l’alchimista di corte, e Cesco, il chierico della parrocchia del castello. Le altre persone erano: una donna, un anziano signore ed una bambina. Né Marina né Isaac avevano mai visto quelle persone in giro per la città o per l’isola. Nemmeno in campagna dove bene o male si conoscevano un po’ tutti. Dovevano per forza provenire da fuori.

Re Zelos ruppe quel silenzio imbarazzante: «Finalmente siete arrivati… sapete quanto ci avete fatto aspettare?»

«Ci dispiace», dissero all’unisono i due.

«E per di più Marina, hai usato un’evocazione per i tuoi scopi personali… questo non farà piacere al maestro Maxwell» continuò re Zelos.

Marina diede uno sguardo pieno di odio e risentimento al povero Isaac.

«Ahahah, dai stavo scherzando! Non prendertela con il povero Isaac!»

I due assunsero un’espressione perplessa.

«Non ha intenzione di punirci o rimproverarci?», chiese sorpreso Isaac.

«La situazione non è delle migliori ragazzi, non c’è tempo per punizioni o rimproveri», re Zelos divenne improvvisamente serio, «sedetevi, vi spiegherò chi sono queste persone e la situazione nel dettaglio»

mercoledì 16 gennaio 2013

Ogni tanto potrei fare un post che non c'entri nulla con il racconto... o meglio c'entra ma non c'entra :D e quindi non inserirò alcun titolo al post. Volevo avvisare gli (ipotetici) lettori che il capitolo 1 subirà uno slittamento causato ad impegni e "stressamenti" vari da parte del sottoscritto. Chiedo perdono...

martedì 15 gennaio 2013

Il Ritorno di Dethart - prologo


IL RITORNO DI DETHART


Prologo

ATTENZIONE! SE NON HAI LETTO IL POST "Il Risveglio di Dethart" QUESTO È CONSIDERATO SPOILER


«Che ne dite di organizzare un bel picnic?», disse Valerio rivolgendosi agli altri.
«Sarebbe un’ottima idea! Io potrei portare la selvaggina.», rispose euforica Laura.
«Ehm, credo che ad un picnic non si mangi quel genere di cose…», disse in tono sarcastico Luca.
«Oh ma quanto sei maleducato Luca! Vedi Laura, ad un picnic solitamente si mangiano panini, torte, crostate ed altre cose fatte a mano», ribatté Valentina.
«Ma che ci importa di quello che si mangia, che sia un panino o un bisonte l’importante è divertirsi! Ahahahah», urlò Gianpaolo
Tre persone invece erano intente a farsi gli affari propri senza prestare troppa attenzione al discorso: il ladro Fran, perso nel mondo dei sogni, il samurai Vittorio, ad affinare la sua arte con la spada, ed infine lo studioso Alessandro, intendo a studiare di tutto ed anche di più.
“Sono così felice di averli ritrovati, chissà come avrei fatto senza di loro…”, pensò tra sé e sé Valerio.
«Valerio… devo dirti una cosa…», Laura si fece improvvisamente seria in volto. Il cuore di Valerio cominciò a battere forte. «S-sì d-d-dimmi p-pure».
«…devi… DEVI SVEGLIARTI!”
«Eh??»
«SVEGLIATI ISAAC!»


«AAAAHHHHH»
*TUMP*
«Ai ai ai ai… dove sono?»
«È DA PIÙ DI 10 MINUTI CHE TI STO CHIAMANDO! Forza o faremo tardi a palazzo»
«…. ma quindi…. è stato solo un sogno?»

Il Risveglio di Dethart - storia derivata da domande su Ask.fm

Tu e altri 6 tuoi amici venite catapultati nel mondo di un gioco rpg diventandone il party protagonista, scegli quali amici sono, che ruolo hanno ( compreso il tuo ) e alla fine.. come si chiamerebbe il gioco e chi useresti come boss finale?

Uhm, domanda interessante. Vediamo un po'...

Il gioco si chiamerebbe "Dethart" ed il boss finale sarebbe proprio Dethart, l'entità maligna che si annida dentro il protagonista (cioè me). Il protagonista che, grazie all'aiuto dei suoi amici, riesce a sconfiggere Dethart ed a ritrovare la serenità *suono di campane, festa e fuochi d'artificio*

Io: guerriero che sa usare anche qualche magia. Il protagonista della storia che deve combattere contro quest'entità generatasi dal suo odio e dalla sua frustrazione.

Laura: arciere. Ragazza giovane ma abilissima con l'arco, difende il party restando in disparte.

Luca: mago nero. Abilissimo mago nell'uso della magia d'attacco. Un tipo di poche parole che non da confidenza agli estranei, ma che sa dare tutto se stesso per gli amici

Valentina: maga bianca. La ragazza del mago nero, molto introversa e "tonta". In realtà è solamente una timidona, ma non si tira mai indietro quando c'è da aiutare un amico in difficoltà.

Fran: ladro. Sveglio e scattante, ruba ai ricchi per dare... a se stesso ed ai suoi amici.

Vittorio: samurai. Pronto a buttarsi nella mischia, combattendo al fianco dei suoi amici e facendo casino tutti insieme. Di solito quando combatte da solo si fa male...

Gianpaolo: bardo. Il bardo che con la sua simpatia e le sue melodie alza il morale del party e lo potenzia

Alessandro (Reil): mago blu. Studioso ed intellettuale, utilizza le tecniche dei nemici per aiutare i propri amici.

Lo so, ne ho messo uno in più, ma non potevo escludere uno degli ultimi due. Poi avrei dovuto mettere altra gente, ma c'era 'sto limite di 6 persone... (che comunque ho sforato)


Era una domanda da nerd per nerd, in genere apprezzano ^_^ Bene ora che hai risposto devi sapere che durante il gioco 3 personaggi perdono la vita sacrificandosi per salvare gli altri, in occasioni diverse non tutti insieme (tu non puoi essendo il protagonista). Chi sono questi 3 e che fine fanno?

Che brutta cosa, se c'è qualcuno che dovrebbe perdere la vita in questo gioco è il protagonista... vabbè vediamo un po' (non me ne vogliano quelli che muoiono pls):

Il primo a morire è Luca: Dethart ha creato un demone suo servitore per dare la caccia la party. Una volta faccia a faccia, Luca si sacrifica per sconfiggere il demone e permettere così al gruppo di proseguire. Siccome il demone è estremamente potente, Luca deve attingere alla sua potenza latente, che però gli consuma ogni energia vitale, fino a farlo svanire facendolo diventare un gioiello (un anello con incastonata una pietra preziosa formata da un pezzo di rubino, uno di zaffiro ed infine uno di smeraldo). La scena è questa: Luca crea una barriera che racchiude lui ed il demone, lasciando gli altri fuori. Valentina capendo la situazione si butta contro la barriera e cerca in tutti i modi di romperla, tirando calci e pugni, ma senza risultato. E versando fiumi e fiumi di lacrime. Luca allora si gira e le dice "non piangere, andrà tutto bene. Saremo sempre insieme, te lo prometto" e dopo aver pronunciato quelle parole, una forte luce scaturì dal suo bastone. Dopo che la luce sparì, la barriera non c'era più, ed al posto di Luca c'era l'anello. Valentina prese l'anello e se lo infilò al dito. Con le lacrime agli occhi e senza voltarsi verso gli altri, disse con voce ferma e decisa:"proseguiamo".

La seconda a morire è proprio Valentina: Laura è stata colpita a morte da uno scagnozzo di Dethart a causa di una sua svista. Il protagonista è disperato, tenta in tutti i modi di curarla ma senza risultato. Allora supplica in ginocchio Valentina di curarla con una delle sue magie. Ella, vedendo la disperazione negli occhi del protagonista, con il sorriso sulle labbra gli dice dolcemente:"non ti preoccupare, andrà tutto bene". Ecco che l'anello inizia a brillare ed una luce avvolge Laura. La ferita viene magicamente curata e Laura si sveglia chiedendosi cosa fosse successo. Io così felice di vedere che Laura stia bene, l'abbraccio e mi volto per ringraziare Valentina... che è a terra. Allora mi fiondo verso di lei chiedendo cosa avesse. Valentina, sempre col sorriso sulle labbra, disse:"Era una ferita mortale, i miei poteri da maga non potevano curarla... Ma con l'aiuto di Luca sono riuscita a potenziare i miei poteri ed a fare una magia talmente potente da riuscire a scampare anche alla morte. Però, non sono una Dea e non posso quindi giocare con la vita come meglio credo. Quindi ho dovuto dare qualcosa in cambio... la mia di vita"

Io:"Ma perché Vale, dimmi perché l'hai fatto!"

Valentina:"Perché non volevo vederti soffrire. Mi sono unita a questo gruppo con l'intento di non vederti più soffrire. Ora vai, sconfiggi Dethart e sii felice. E non preoccuparti per me, io e Luca staremo bene...". Dopo quelle parole, chiuse dolcemente gli occhi e non si mosse più. Con gli occhi pieni di lacrime, i membri del gruppo ripresero il cammino. Mi è finito lo spazio, fai un'altra domanda se vuoi sapere.....


Ohhh T__T Molto meglio delle fanfiction con cui sono abituata, voglio sapere sì! Tuttavia sei proprio sicuro che quei 3 darebbero la vita per gli altri? Se li hai scelti per il tuo party vuol dire che ti fidi di loro, dovresti rigiragli la domanda e vedere cosa ne pensano

Ti ringrazio :D mi piace scrivere (ma non lo faccio spesso per via della mia ignoranza). Comunque Valentina mi segue su ask, quindi leggerà il tutto XD (sempre se non sei tu stessa, cara Anonima è__é), per gli altri, non so se darebbero realmente la loro vita, ma io sono il primo a non volere il sacrificio degli altri per il mio bene. Ciancio alle bande e scriviamo l'ultimo sacrificio...

Anzi, gli ultimi! Sì, daranno la loro vita Gianpaolo ed Alessandro (così rientro nei limiti imposti inizialmente: ne ho inseriti 7 e ne faccio morire 4, sempre 3 alla fine ne rimangono). Comunque, il loro sacrificio avviene prima della battaglia finale. Abbiamo un Dethart potentissimo grazie al dolore e alla rabbia del protagonista per la perdita di Luca e Valentina. Gli attacchi sembrano non scalfirlo, malgrado siano potenziati dal Bardo Gianpaolo. Ecco che però Alessandro ha un'idea, prende in disparte Gianpaolo e dice agli altri di prendere tempo. Allora Fran, grazie alla sua agilità da ladro, comincia a correre intorno a Dethart, lanciando palle fumogene per creare una cortina e nascondere quindi gli altri membri del party.

Dethart:"sciocchi, cosa credete che un po' di fumo ai miei piedi possa nascondervi per sempre?"

"Ai tuoi piedi no, ma in faccia sì!" disse Vittorio mentre tirava fuori un recipiente pieno di una sostanza infiammabile. Tirò allora il recipiente, mirando alla faccia di Dethart.

"Oh pensate di fermarmi con una bottiglia? Patetici" tuonò Dethart. Ma aveva fatto i conti senza l'oste. Una freccia intrisa della magia del fuoco, sbucò fuori dalla cortina e colpì in pieno la bottiglia. La sostanza prese fuoco e finì dritta negli occhi di Dethart che rimase immobile per qualche minuto.

"Bene, è il nostro momento!" esclamò Alessandro. Grazie ad un'antica formula magica, riuscì ad assorbire... Gianpaolo! Era un'antica formula arcana proibita che permetteva di assorbire anche il potere dei propri compagni e non solo quello dei mostri.

Improvvisamente, una dolce melodia risuonò tutt'intorno. Il protagonista e gli altri ritrovarono nuova forza e vigore grazie a quel suono. Tutti però si domandavano quando Gianpaolo fosse diventato così potente. Il fumo svanì e la situazione fu più chiara: Alessandro con i poteri di Gianpaolo stava aiutando il party.

"TI VEDO!" tuonò Dethart, che con un raggio sparato dal dito, colpì Alessandro, ferendolo al cuore.

Alessandro esclamò ridendo:"ora che ho allontanato la tristezza dal suo cuore, non sei più tanto potente Dethart... infatti sono ancora in piedi!".

"Grazie Alessandro e Gianpaolo... ora potremmo sconfiggerlo!" disse il protagonista lanciandosi contro Dethart insieme agli altri.

"Sono riuscito a farmi vedere in piedi... eh eh...", quelle furono le ultime parole di Alessandro prima di accasciarsi al suolo.


Terzultima domanda... qualcuno dei rimanenti ti tradisce, ha sempre lavorato per il nemico dall'ombra, mentre ti sta per pugnalare alle spalle te ne accorgi e lo blocchi, chi è? Come reagisci poi?

Dethart vedendo che i suoi poteri son diminuiti, decide di ritirarsi, urlando "SAI COSA FARE!" dopodiché sparì. Il protagonista vide che Alessandro era a terra, quindi corse da lui, ma si fermò non appena una freccia gli sfiorò il viso. Una goccia di sangue scese giù per la sua guancia, arrivando al collo. Laura era davanti a lui, pronta a scoccare un'altra freccia. "Non ti muovere" lo intimava. Ma lui era pietrificato. Tante emozioni stava provando in quel momento, soprattutto tanta tristezza. Voleva piangere, ma non riusciva a spiccicare parola. Riuscì a stento a pronunciare una sola parola:"P..p..perché?". Laura non rispose, continuando a tendere l'arco verso di lui. In quel momento Fran era riuscito a posizionarsi alle spalle di Laura e con un coltello in mano stava avanzando lentamente. Il protagonista allora si svegliò tutto d'un colpo ed urlò:"NO FRAN FERMATI, NON FARLO!". Fran si fermò immediatamente, con una faccia meravigliata e disgustata allo stesso tempo. Laura scoccò una freccia che sfiorò nuovamente il viso del protagonista. Subito dopo si sentì un rumore metallico dietro di lui. Si girò di scatto e vide Vittorio con la sua spada in aria, pronto a colpirlo. Con una prontezza di riflessi esemplare allora, il protagonista castò una magia soporifera che fece addormentare all'istante Vittorio. Al suo risveglio, si ritrovò legato, con intorno gli altri membri del party che lo guardavano con sguardo inquisitorio. Fran prese coraggio ed urlò in lacrime:"Perché! Perché ci hai traditi??". Vittorio sospirò e cominciò a raccontare:"Inizialmente ero intenzionato a sconfiggere questa entità malvagia, non volevo che un mio amico soffrisse inutilmente. Poi però, questa entità mi ha contattato e mi ha detto la verità.... lui sta facendo tutto questo per una ragazza! Una donna! Ci sta usando solo per i suoi sporchi comodi!"

Fran lo interruppe bruscamente:"E CI HAI ANCHE CREDUTO, EH?!"

Vittorio:"All'inizio non volevo crederci, ma dopo che ho visto la fine che hanno fatto Luca e Valentina, mi son ricreduto... CI STA USANDO FRAN, NON TE NE RENDI CONTO!"

Fran:"..."

Il protagonista sì alzò, andò verso Vittorio, lo slegò e poi si mise davanti a lui, con le braccia aperte, esclamando:"lascia andare Fran e Laura, loro non c'entrano. Il loro unico errore è stato quello di seguirmi. Ed anche tu... una volta che hai finito con me, torna alla vita di tutti i giorni. Dimenticati di questa avventura e vivi la tua vita nel migliore dei modi. Mi dispiace di averti fatto soffrire in questo modo. Ora sfogati come meglio preferisci"

A quelle parole Vittorio scoppiò a piangere, lo abbracciò e disse:"P..perdonami, non volevo! Non so cosa mi sia preso, forse tutte quelle morti, tutta quella sofferenza... io.... io... non ce l'ho fatta... ti prego, perdonami! Sarò ancora al tuo fianco sempre se mi vorrai". I due si abbracciarono e quando Vittorio smise di piangere, andarono avanti, più motivati che mai e pronti a sconfiggere Dethart una volta per tutte.


Penultima domanda... siamo alla fine del gioco, descrivi il combattimento finale, che succede? Come finisce per ognuno dei protagonisti? Poi che musica metteresti per i titoli di coda?

Finalmente nella sala dove risiede l'essenza di Dethart.

Dethart:"Mi hai molto deluso... ti sei fatto abbindolare dai buoni sentimenti. Sei un debole. Come tutti voi umani del resto... vi farò fuori uno ad uno... A COMINCIARE DALLA RAGAZZA!". Un lungo tentacolo nero partì da Dethart in direzione di Laura, ma venne fermato da Vittorio e Fran.

Vittorio:"Non ti permetterò di sfiorarla!"

Fran:"Questo è il Vittorio che conosco!"

Laura scagliò una freccia di luce grazie alla magia del protagonista combinata con il suo arco, colpendo in pieno Dethart che sparì sotto al pavimento.

Vittorio:"Beh, è già finita?"

Laura:"Non credo proprio"

Un'ombra apparve sotto a Vittorio, Fran e Laura, che vennero risucchiati. Dethart riapparve di fronte al protagonista, con i corpi dei suoi compagni che fuoriuscivano dal suo.

Dethart:"Perché ti ostini così tanto? Grazie a me potevi avere un grande potere. Potevi vivere da solo in pace e tranquillità, senza avere paura degli altri. Stando in compagnia di queste persone, prima o poi verrai ferito. E soffrirai. Soffrirai tanto, lo capisci questo, Valerio!?"

Valerio:"C'è solo una cosa che non capisci e mai potrai capire: è questo il bello della vita. Le persone possono conoscersi, stare bene insieme, litigare, volersi bene oppure odiarsi. Tutte queste emozioni fanno parte della vita, che è bellissima con tutte le sue sfumature. Forse verrò ferito o forse no, non mi importa. Ciò che importa è che ognuno abbia il diritto di vivere la propria vita come meglio crede. E tu non hai nessun diritto di negare la vita a nessuno!", la spada di Valerio stava emettendo una luce particolare. Dethart era immobile e ricolmo di rabbia. Ma oramai i suoi poteri stavano svanendo....

Valerio sollevò la spada e colpì Dethart. Prima liberò Laura, poi Fran ed infine Vittorio. Oramai Dethart era ridotto ad una massa informe.

"Questo era per le persone che hai fatto soffrire"...

Dethart:"no fermati... parliamone! Possiamo ancora dominare il mondo insieme, ripensaci!"

"E questo... è per chi non c'è più. Per chi si è sacrificato affinché la feccia come te venga debellata definitivamente"

L'ultimo colpo di Valerio polverizzò Dethart. L'alone nero che circondava la stanza, sparì immediatamente. Era segno che il male oramai era stato sconfitto.

Gli altri membri del party corsero dal protagonista e lo festeggiarono.

Valerio:"Vi ringrazio per l'aiuto, senza di voi non ce l'avrei mai fatta. Se solo fossi stato più forte, avrei evitato la morte dei nostri compagni..."

Laura:"non farti carico di colpe che non hai. La colpa è solo di Dethart. Ora che lui è stato sconfitto, anche gli altri potranno riposare in pace"

I quattro si misero in viaggio per tornare a casa.

Laura tornò nel suo regno dove fu promossa al grado di guardia del corpo della regina.

Vittorio continuò a perfezionare l'arte della spada

Fran continuò a rubare ai ricchi per... dare a se stesso. E diventò un ricco possidente.


Titoli di coda: A place to call home


Ultima domanda... ora devi sapere che... alla fine il protagonista acquisisce poteri da semidio! Ma li può usare una volta sola, come li usi? Fai tornare in vita i caduti e vivete tutti insieme felicemente o li usi per il bene dell'umanità? (come per esempio niente più fame nel mondo o guerre ecc)

Mentre camminava lungo un prato fiorito, Valerio era assalito dai ricordi e dai sensi di colpa. "Se solo fossi stato più forte, se solo fossi stato più forte....". Improvvisamente si accorse di essere diverso, di avere degli strani poteri. Sconfiggendo Dethart, aveva completamente purificato la sua anima e quindi aveva acquisito nuovi poteri divini. Era a tutti gli effetti un semidio! La notizia però non lo scompose minimamente. Con tutta calma, disse tra se e se:"so bene cosa devo fare". Riportò in vita Luca, Valentina, Gianpaolo ed Alessandro. Inoltre tolse dalla memoria di tutti i membri del party, il ricordo legato a lui.

"In questo modo non si ricorderanno di me. Dimenticheranno le sofferenze che hanno provato a causa mia, dimenticheranno la nostra avventura, dimenticheranno i momenti pas...passati insieme.. dim.. dimen...". Il suo viso era ricoperto di lacrime. "Per..per il loro bene, è meglio così. Grazie ragazzi... grazie per il vostro aiuto". I poter scomparvero, nessuno ora si sarebbe ricordato di Valerio e dell'avventura contro Dethart.


Un giorno, mentre Valerio era ad allenarsi nei boschi da solo.

*TAK*

Valerio:"Una freccia mi ha sfiorato il volto, per poco non mi colpiva!", il suo cuore sussultò.

"AH SCUSAMI! NON CREDEVO CI FOSSE QUALCUNO QUI!", da un cespuglio sbucò fuori una ragazza.

"Ma chi è che fa casino? YAWN", un samurai si destò dal suo sonno su di un manto di foglie.

"Amore te l'avevo detto che il bosco non era l'ideale per un picnic romantico"

"Ma qui l'atmosfera è così romantica <3 e non fare sempre il burbero, ogni tanto socializzare fa sempre bene!", dissero un uomo ed una donna dietro a degli alberi.

"Il bosco è l'ideale per comporre nuove canzoni! E guarda qui quanta nuova gente, saaaalve a tutti!", esclamò estasiato un uomo con una chitarra in mano.

Improvvisamente comparve un uomo che sbraitò:"MA INSOMMA È POSSIBILE CHE NON SI POSSA STUDIARE IN PACE NEMMENO NEI BOSCHI?"

"oh oh oh, quante facili prede... dite pure addio ai vostri portafogli, oh oh oh" disse a bassa voce un uomo in disparte.

Valerio, pieno di gioia, sorrise e pensò:"quando il destino ci si mette è impossibile cambiarlo". E detto questo, andò a presentarsi

"Io sono Valerio, piacere di conoscervi! Anche se è la prima volta che ci vediamo è come se vi conoscessi da sempre...."

FINE

Introduzione

Salve a tutti! Sono Majora Mask, Majo per gli amici. Sono un tizio qualunque (non quello che fa i video insieme a Yotobi) senza doti particolari o grandi imprese alle sue spalle. Apro questo blog perché mi piace scrivere. Non sono uno scrittore, non sono molto colto, non ho mai scritto romanzi o altro che poi ho pubblicato... però ieri sul noto sito Ask.fm ho ricevuto una domanda anonima in cui mi si chiedeva di scrivere un breve racconto inserendo alcuni dei miei amici. Ebbene l'ho fatto, senza chissà quale pretesa. Apparentemente sembra sia piaciuto, tant'è che l'anonima mi ha chiesto di ideare un'altra storia, questa volta senza nessun limite. Quindi eccoci qui, utilizzerò questo blog per pubblicare man mano questo racconto, sperando che non diventi troppo lungo (mio difetto quando un qualcosa mi prende ed inizio a scrivere a raffica). Se poi mi prende particolarmente bene, potrei scrivere altre storielle, ma si vedrà. Ora pubblicherò il primo racconto e l'introduzione del secondo che è un seguito diretto del primo. Non mi resta che augurarvi buona lettura (per quei coraggiosi che avranno la sventura di addentrarsi in questi racconti) :D