mercoledì 30 dicembre 2015

Pensieri #6

E questo qui è il mio ultimo post per quest’anno. Come ho già detto, siccome dal prossimo anno (il 2016 appunto) vorrei tentare di cambiare, ne ho approfittato di questi ultimi giorni del 2015 per parlare un po’ di me e sfogarmi di quello che mi passasse per la testa. Gli ultimi lamenti (spero), se vogliamo metterla in questo modo. Questo ultimo pensiero è il più importante perché parlerò interamente di te. Non so se leggerai questo intervento, ma in ogni caso non hai nulla di cui preoccuparti, la tua privacy verrà garantita. Questo intervento è solo per tentare di chiudere un capitolo della mia vita, il capitolo in cui ho amato una persona con tutto me stesso, giorno e notte, giorno dopo giorno, mese dopo mese ed anno dopo anno, malgrado tutto. E quella persona, sei proprio tu.
Ci siamo conosciuti così, per caso. Sei stata tu ad aggiungermi su facebook, lo ricordo molto bene, e ricordo anche il motivo per il quale mi aggiungesti. All’epoca avevo iniziato a leggere un manga davvero esilarante e stravagante. Non molti conoscono questo manga, però trovai comunque una pagina a lui dedicata su facebook. Pagina in cui tu eri una degli amministratori. All’epoca però non ci diedi molto peso, anche perché ero fidanzato e pensai ad un’aggiunta random come tante altre. Era il 2010. Ad inizio del 2011 poi mi sono lasciato e caddi in un periodo buio come ho scritto in un post precedente. Solo verso la fine del 2011 mi sono ripreso e, agli inizi del 2012, un episodio fondamentale mi ha fatto avvicinare a te. Un giorno, tu hai cambiato la tua immagine del profilo di facebook. Riconobbi subito quel personaggio, un personaggio di un vecchio videogioco per Nintendo 64, sconosciuto ai più. Tu però sembravi conoscerlo... allora ti feci i complimenti per quell’avatar. Da lì è iniziata una piccola conversazione che, devo ammetterlo, mi fece tanto piacere. Era da tempo che non parlavo con una persona così. Iniziai quindi, con delle scuse, a cercare di parlarti (sono una frana a contattare la gente per primo, dovevo quindi cercare un pretesto per attaccarti bottone XD). Mi piaceva davvero un sacco parlare con te, eri una persona matura con cui si poteva parlare di tutto, inoltre trasudavi simpatia ed intelligenza da tutti i pori. E, siccome chiederti banalmente l’età mi sembrava troppo da maleducati (io e le mie seghe mentali...), cercai uno stratagemma per saperla. Ci riuscii e... eri davvero piccola all’epoca (non che ora tu sia “grande”.... :P). Ma questa cosa non mi frenò e non mi fece allontanare da te o smettere di sentirti. Continuai a “frequentarti” su facebook finché, in occasione della cartoomics di marzo 2012, decidemmo di incontrarci. Ricordo quel momento come se fosse ieri: appena mi hai visto, feci cadere la gomma che stavi masticando e, per l’imbarazzo, ti accaparrasti il peluche che mi portavo dietro come accessorio per il mio cosplay. Lo stringesti forte, con lo sguardo chinato su di lui, evitando di guardarmi per il troppo imbarazzo. Lo so che ricordare questa cosa ti faceva sempre arrabbiare, ma a me diverte troppo. E poi penso che tu sia stata davvero dolcissima in quel momento, una rappresentazione genuina dei tuoi sentimenti. Abbiamo parlottato un po’, eravamo entrambi imbarazzati (o meglio, io ero imbarazzato visto anche che tu eri insieme ad alcuni tuoi amici). Abbiamo parlato poco, io pure non sapevo cosa dire (è sempre così con le persone che incontro per la prima volta dal vivo...), finché non ci siamo salutati perché avevo il treno di ritorno per Roma. La cosa però che mi ha lasciato perplesso era che tu mi avevi lasciato il numero del tuo cellulare per poterci accordare per incontrarci.... chi ti ha dato tutta questa sicurezza? Perché ti sei fidata a lasciare il tuo numero ad un estraneo? Te lo chiesi poi e mi risposi che ti sei fidata perché ti sentivi che c’era da fidarsi... beh, grazie!
Nei giorni successivi, approfondimmo di più la conoscenza. Un giorno ti aiutai a far partire una mod di Amnesia: abbiamo passato un pomeriggio intero a cercare di farla partire sul tuo mac, con tanto che dovevo lavorare (ma me ne fregava meno di zero in quel momento). È stata dura ma ce l’abbiamo fatta... o almeno pensavamo. La mod si era avviata, ma poi si bloccava più avanti. Pazienza, hai apprezzato lo sforzo e da allora iniziammo a parlare più spesso.   Diciamo che oramai ci sentivamo ogni giorno, sia che ti cercassi io (oramai senza più paure di alcun tipo) sia che mi cercassi tu. E da quelle discussioni, capii tante cose: capii che non mi ero sbagliato sul tuo conto, che ho fatto bene a continuare a frequentarti, che avevamo caratteri dannatamente simili, che avevamo molti interessi in comune, che mi piaceva parlare con te di tutto, non solo dei nostri interessi, che eri una persona estremamente matura per la tua età. E che, lentamente ma inesorabilmente, mi stavo innamorando di te. Sapevo che era uno sbaglio, che c’erano mille ostacoli, ma non ho potuto fare nulla per impedirlo. Arrivai perfino a fare una promozione col mio operatore telefonico per avere la possibilità di scriverti senza spendere un capitale (visto che ci sentivamo tanto anche per sms). L’apice della felicità la raggiunsi al Rimini comics 2012 in cui una sera uscimmo insieme ed andammo in sala giochi. Ricordo ancora che ero a cena con i miei amici, avevamo ordinato da poco e stavano iniziando ad arrivare le portate. Mangiai due bocconi veloci della mia portata, poi mi alzai, diedi i soldi per pagare a mio fratello e corsi da te. Questo perché mi dicesti che avevi il coprifuoco e che dovevi tornare in albergo al massimo a mezzanotte. Per stare più tempo possibile in tua compagnia quindi, saltai la cena ed “abbandonai” i miei amici (che comunque capirono l’esigenza). E quella serata in sala giochi fu bellissima: tu mi facesti il culo al taiko ed io pensai che fu soltanto perché stavo facendo lo scemo. Quando poi arrivarono anche i miei amici, cominciasti a farti più silenziosa. Non ti sei mai trovata a tuo agio con chi non conoscessi. Per molti questo potrà sembrare un difetto, ma a me questa tua caratteristica piace un sacco. Dopo che ti riaccompagnai in albergo, ero il ragazzo più felice del mondo. Saltellavo per strada, raccontavo tutto ai miei amici col sorriso sulle labbra, amavo veramente la vita. Ero veramente innamorato perso, innamorato della ragazza dei miei sogni, quella che per una vita intera ho cercato senza mai trovarla... fino a quel momento almeno. 
Ma si sa, la felicità è effimera ed è destinata a finire. Non passò molto tempo e mi dicesti che ti stavi sentendo con un ragazzo. Mi si gelò il sangue nelle vene, ma era normale per la tua età e sicuramente non potevi interessarti a me. Feci finta di nulla congratulandomi con te. Pensai che non fosse la fine del mondo, che fosse normale per te avere interesse per dei ragazzi e che magari, un giorno, ti saresti innamorata di me. Io, stupidamente, pensai di poter resistere fino a quel giorno, di starti accanto come se nulla fosse, di consolarti nei momenti tristi o ridere con te in quelli allegri. Non feci però i conti con i miei sentimenti. Ed infine arrivò quel giorno, il giorno in cui mi dicesti di esserti messa insieme a questo tizio. Mi crollò il mondo addosso. Un peso insostenibile, che non avevo mai provato in vita mia. Per la seconda volta nella mia vita provavo un dolore talmente forte da farmi scoppiare a piangere. Non una, non due, non tre, ma innumerevoli volte. Impazzii completamente. Cercavo di lanciare segnali del mio dolore a destra e a manca... per quale motivo, non saprei dire. Forse era un modo come un altro per sfogarsi. Siccome però non ragionavo, ovviamente queste cose le postavo su facebook, dove tu potevi tranquillamente leggerle. Finchè, non mi hai affrontato direttamente e mi hai chiesto a chi fossero rivolte tutte quelle attenzioni. Io allora dovetti confessarti tutto. Avevo intenzione di confessarti il mio amore di persona a quel Lucca comics 2012, ma le cose sono andate diversamente. E forse è un bene che siano andate così, non so come avrei retto un rifiuto di persona. Ti confessai il mio amore e, com’era ovvio, mi rifiutasti. D’altronde c’erano troppi problemi per una relazione tra noi due ed in più tu eri fidanzata. Ma io ero così follemente innamorato che sono andato anche contro uno dei miei principi (quello cioè di non provarci con ragazze già impegnate). Credimi, non l’avrei mai fatto se tu non fossi stata davvero così importante per me. Tu comunque hai voluto che restassimo amici, cosa che volevo anche io. L’idea di separarmi da te non era contemplabile. Incassai il colpo, piansi smisuratamente fino ad arrivare ad addormentarmi. Decisi quindi che era il momento di indossare una maschera, non dovevo più permettere che le emozioni prendessero il sopravvento e mostrassero a tutti il mio vero stato d’animo. Mi creai un blog che tutt’ora tengo segreto a tutti in cui sfogarmi liberamente senza far preoccupare gli altri. Sembrava tutto risolto.... ed invece non era risolto nulla. Io continuavo ad amarti ogni giorno di più e vederti insieme ad un altro mi faceva male. Mi faceva male anche sapere che non avrei mai potuto essere tuo, ma il mio cuore ci sperava sempre, SEMPRE. Non ho mai perso questa speranza, che diciamo è quella che mi ha spinto ad andare avanti, a provare, standoti vicino, di farti innamorare di me. Ci sentivamo più raramente e ci vedevamo ancora meno... ma quelle volte in cui ci vedevamo, il mio cuore si riempiva di gioia ed ero al settimo cielo. So che era una gioia temporanea ed illusoria, ma ero comunque felice di poter stare in tua compagnia, noi due da soli. Dal canto mio, cercavo di starti vicino come meglio potevo: detestavo l’idea che tu potessi essere triste, sia che fosse a causa del tuo ragazzo che per altro. Ero davvero... un buon amico. Sì, ero caduto nella friendzone, ma non mi importava. Non se potevo renderti felice e far comparire il sorriso sul tuo volto. 
Durante il 2013, sono state due le volte che ci siamo visti che mi sono rimaste particolarmente impresse. La prima fu a rimini comics, in cui mi hai dato la batosta a taiko e questa volta mi impegnai sul serio.... Sono stato davvero felice di venire battuto da te, questo non faceva altro che confermare che la tua passione per i videogiochi fosse vera e non soltanto una moda. Ricordo anche il momento di salutarci: eravamo in uno spiazzo, dovevi andare in macchina con tua sorella ed il suo ragazzo che ti avrebbe portato in stazione per prendere il treno. Ci siamo salutati ed io, anziché tornare con i miei amici, mi incamminai per la stazione. Tu mi mandasti un messaggio per dirmi che il treno sarebbe ritardato e che quindi avremmo potuto salutarci meglio e per più tempo... io però ti avvisai che ero in stazione perché avrei voluto salutarti di nuovo. Rimasi basita per quel mio gesto, anche tua sorella ed il ragazzo lo furono. Lo so, mi sono comportato un po’ da stalker... ma il desiderio di vederti ancora una volta era più forte di qualsiasi altra cosa. Dopo rimini comics ci saremmo rivisti al lucca comics a fine ottobre. Sarebbero passati troppi mesi. Dovevo vederti... non potevo lasciarti andare così. 
La seconda volta fu appunto al lucca comics. Abbiamo passato un’intera giornata insieme, in cosplay per giunta. È stato bellissimo, eravamo davvero in sintonia, ci lanciavamo delle frecciatine, ridevamo, scherzavamo, cantavamo... non sai quanto mi manca tutto ciò. La sera abbiamo visto anche il concerto del final fantasy italian project in cui mi sono commosso in due canzoni e tu per consolarmi mi hai abbracciato.... Ma non è per questo che mi ricordo di questo avvenimento: è per il regalo che mi hai dato per il mio compleanno oramai passato (21 settembre). Mi regalasti un piccolo e puccioso gattino da attaccare al cellulare, il videogioco per 3DS Animal Crossing così da poter giocare insieme e, cosa più importante.... quel videogioco per Nintendo 64 di cui misi l’avatar la prima volta che abbiamo veramente parlato. In quel momento il cuore mi si fermò. Era una cosa totalmente inaspettata e la speranza tornò a bruciare in pompa magna. Era un regalo troppo prezioso da fare per un “semplice amico”.
Arriviamo quindi al 2014 con quel pazzo del tuo ragazzo che ti lascia, questa volta definitivamente. Passatemi il paragone onepieceano: è come se Rufy trovasse lo One Piece e lo gettasse in mare. Superata questa parentesi, io non presi la palla al balzo anche perché sarebbe stato davvero ignobile: tu eri distrutta, sia fisicamente che psicologicamente. L’unica cosa che potevo fare era farti stare meglio, distrarti, cercare di non farti pensare a lui. Ci provai, ma senza successo. Tu eri ancora molto legata a lui e non riuscivi a pensare ad altro. Ed io mi odiavo. Mi odiavo perché non riuscivo a farti stare meglio. Però forse una possibilità c’era: a fine gennaio ci sarebbe stata la fiera dei fumetti a novegro. Potevamo vederci, stare insieme. Potevo distrarti, far comparire di nuovo il sorriso sul tuo volto. Ricordo che andammo a vedere il film di dragon ball, battle of gods. Ricordo che andammo in giro per Milano, in fumetteria, alla feltrinelli, in un bar anni ‘80, al disney store.... Niente da fare, non riuscivo più a far comparire il sorriso sul tuo bellissimo viso. Anche quando ci siamo lasciati dopo che ti ho accompagnata a casa, a malapena mi salutasti. Il giorno dopo ci siamo visti a novegro ed anche qui eri taciturna, non ti si riusciva proprio a smuovere. Io anche non sapevo che pesci pigliare e me ne son stato il più del tempo zitto, perso nei miei pensieri. Pensavo, pensavo e pensavo.... stavo pensando sulla decisione più difficile di tutta la mia vita. Quando poi ci siamo salutati, l’abbraccio che usavamo di solito per salutarci era più freddo del solito. Ricordo anche che sei stata tu la prima a volerti staccare dopo pochissimo tempo, cosa strana visto che i nostri abbracci duravano anche 5 minuti buoni. Eri decisamente troppo scossa ed ancora rivolta a lui con la testa. Ricordo che, dopo che ci siamo salutati, rimasi nella piazzezza della stazione del pulman che portava alla fiera, sotto la pioggia a piangere. Piangevo perché ci eravamo inesorabilmente allontanati e non riuscivo a ricongiungermi a te, perché non sono riuscito a consolarti, perché eri triste ed il tuo viso e la tua anima erano segnati da una ferita difficile da rimarginare. O almeno, che io non potevo rimarginare per quanto mi sforzassi.
Ed ora arriviamo a quel giorno nefasto, il 3 febbraio del 2014. Era una mattina di lunedì, ero a lavoro ma non avevo la minima concentrazione. Mi contatti su facebook per sapere come stessi. Iniziamo a parlottare e... ti dico che devo parlarti. Lei se lo immaginava visto il mio comportamento taciturno che ho avuto i giorni scorsi, per questo mi ha contattato. Mi dichiaro nuovamente, le dico che la amo, che questo sentimento non se n’è mai andato. Lei mi dice che se n’era accorta dal modo in cui la guardavo e da come mi rivolgevo a lei. Ma... che non può e non potrà mai ricambiare i miei sentimenti. Io allora, preso dallo sconforto e dalla disperazione, faccio l’errore più grande di tutta la mia fottuta vita: le dico che è meglio chiudere i contatti definitivamente. Lei ovviamente non vuole, però se questa è la mia decisione, vuole rispettarla, mostrando tutta la sua immensa maturità. E così chiudo i contatti eliminandola da facebook e da altre parti. Mi tengo solamente il suo numero di cellulare, l’amicizia su 3DS e su Tumblr. Successivamente sarà lei a rimuovermi da Tumblr. 
Perché ho fatto questo gesto? Oltre al perché sono una testa di cazzo, ma perché pensai che senza né vederla né sentirla, il sentimento che provo per lei sarebbe andato via via sparendo. Niente di più falso. I giorni e i mesi a seguire sono stati letteralmente devastanti. Non facevo altro che piangere non appena potevo rimanere da solo (ed in ufficio capitava spessissimo che rimanessi da solo). Mi mancava ogni giorno di più, ero disperato. Ho cercato anche di interessarmi ad altre ragazze, ma senza risultato: pensavo sempre a lei e la paragonavo alle altre che, ovviamente, perdevano su tutta la linea. Bastava anche il minimo difetto che subito perdessi interesse per la ragazza in questione. D’altronde, al cuore non si comanda e non è possibile interessarsi ad altre persone quando ce n’è solo una che ti fa perdere la testa.
Continuai a sentirla sporadicamente: a farle gli auguri per il compleanno e per le feste di natale e capodanno. Solamente in queste occasioni (per natale le avevo anche suonato una musichetta al piano, sentita sul suo Tumblr che mi era capitato di visitare). Ovviamente continuai a dedicarle scritti sia qui su Tumblr che su EFP ed altri blog... forse perché quando provi qualcosa di così forte per una persona, devi in qualche modo tirarla fuori. Ho cominciato anche ad evitare quelle fiere come cartoomics e rimini comics per evitare di incontrarla (perché se la incontrassi, potrei davvero scoppiare a piangere in mezzo alla gente). 
Arriviamo quindi al 2015, precisamente al giorno del suo compleanno. Come precedentemente detto, le mando un sms per augurarle buon compleanno. Mi arriva la sua risposta in cui mi ringrazia e però mi dice anche che non è più il caso di sentirsi così sporadicamente, di chiudere definitivamente ogni rapporto. Acconsento a malincuore. Ciò però non vuol dire che non la pensi più, tutt’altro. Come ho detto prima, non basta non sentire più una persona per dimenticarla e smettere di amarla. Ed ora ci avviciniamo alla conclusione di questa folle storia. Lucca comics 2015: mi sembra di vederla tra la folla e vado letteralmente nel panico. Comincio ad arrancare, il respiro mi si fa più affannoso e tento di allungare il passo per allontanarmi, ma sembra come se il suo gruppo stia seguendo il nostro. Prendono anche la nostra stessa scorciatoia. Io allungo il passo e faccio allungare il passo anche agli altri che però non fanno domande (o, per lo meno, non a me direttamente). Ovviamente presa a male incredibile e giornata rovinata. Il giorno dopo però, con mia grande sorpresa, scopro che mi aggiunge su Tumblr. Gioia, immensa gioia. Sono stato tutto il giorno a guardare il cellulare ogni qualvolta ne avevo l’occasione, aspettando un suo messaggio o comunque qualcosa (visto che mi aveva chiesto di non sentirci più, non potevo certo io fare la prima mossa). Niente. Nessun messaggio per tutto il giorno. La mattina del giorno dopo però, scopro che mi ha nuovamente tolto da Tumblr. Preso dallo sconforto, scrivo un messaggio pubblico su Tumblr, un appello a contattarmi qualunque cosa volesse dirmi. Mi contatta il giorno ancora successivo su facebook per dirmi che quell’aggiunta è stata fatta per sbaglio. Però aggiunge che ha delle cose da dirmi, ma preferirebbe dirmele di persona, però a causa dei nostri impegni questo non è possibile. Le dico allora che io sono sempre disponibile e quando se la sente di dirmi le cose tramite facebook, sa dove trovarmi. È stata l’ultima volta che l’ho sentita.
FINE
Ed ora, dopo questo riassunto (se dovessi descrivere tutta la storia di noi due, ce ne sarebbe da scrivere), vorrei fare qualche considerazione. Innanzitutto lo dico qui, pubblicamente, che.... MI DISPIACE. SONO STATO UNO STRONZO EGOISTA TESTA DI CAZZO, ME NE RENDO CONTO. TU ERI DEPRESSA, DEVASTATA DALLA TUA ROTTURA COL TUO RAGAZZO, UN RAGAZZO CHE AMAVI VERAMENTE, AVEVI BISOGNO DI AIUTO ED IO ERO L’UNICO CHE POTEVA DARTELO, MA HO PREFERITO FUGGIRE PER PENSARE A ME STESSO. MI ODIO, NON SAI QUANTO VORREI TORNARE INDIETRO ED IMPEDIRMI DI ALLONTANARMI DA TE. Ho sbagliato, me ne rendo conto e fai benissimo a non volerne più sapere di me. Sappi solo che mi dispiace, che farei qualsiasi cosa per rimediare a questo errore, anche se temo che non ci sia nulla che possa fare...
Detto questo, voglio che tu sappia un’altra cosa: sei stata la prima ragazza a farmi provare un sentimento tanto grande e puro, anche dopo aver ricevuto delle cocenti delusioni. Non so come tu abbia fatto, sarà per la tua bellezza, sarà per il tuo carattere, per la tua intelligenza, per la tua simpatia, per la tua timidezza o per tutte queste cose messe insieme.... sarà per il tuo essere speciale, fatto sta che io ti ho amato e ti amo come non ho amato nessun’altra al mondo. E sì, ribadisco che il mio amore per te non è mai morto. Non importa se tu non ricambierai mai questo amore, se tu stai vivendo la tua vita al fianco di un’altra persona, se nel frattempo sei cambiata... questo sentimento rimarrà vivo finché ne avrà la forza. Ed anche se dovesse nascere un nuovo amore che possa farmi perdere di nuovo la testa, stai pur certa che nel mio cuore è riservato un posto speciale solamente per te. Per te che sei la ragazza che mi ha fatto capire cosa vuol dire amare veramente una persona. Per la ragazza che mi ha fatto ridere di gusto. Per la ragazza che mi ha fatto sognare. Per la ragazza che mi ha fatto piangere lacrime di gioia e di dolore. Per la ragazza che mi ha fatto toccare il cielo con un dito. Per la ragazza che riesce a farmi commuovere anche mentre sto scrivendo queste righe. Per te e solo per te il mio cuore non smetterà mai di battere. Io ti amo e questa è una realtà che non si può cambiare. E non mi importa se rimarrò da solo, se queste mura che ho alzato lasceranno tutti al di fuori, se nessuna avrà il coraggio di tentare di scavalcarle o di distruggerle.... so che questo è un amore vero, senza alcun interesse secondario. Ti amo perché riesci a trasmettermi sensazioni che nessun altro riesce a trasmettermi. Ti amo perché quando sono in tua compagnia, il tempo si ferma ed io provo una gioia immensa. Ti amo perché basta tenerti per mano e passeggiare insieme a te per far di me l’uomo più felice del mondo. E non lo dico solo per fare scena, lo dico perché è ciò che sento veramente. Non avrei alcun motivo di dire queste cose se non le sentissi veramente dal profondo del cuore. In molti mi dicono che devo andare avanti, che oramai è tutto perduto, che ho ancora molte possibilità di essere felice e che non devo fossilizzarmi nel passato. Beh, hanno ragione. Loro però non provano ciò che provo io. Quindi ragazzi.... vi chiedo scusa. Non riesco ad ignorare i miei sentimenti.
Questo era il mio ultimo pensiero di questo 2015. Questo era il mio ultimo pensiero... sei tu. Come anche il primo pensiero di ogni mattina e l’ultimo di ogni sera. E, visto che non posso contattarti direttamente, ti auguro un felice e strepitoso 2016. Spero vivamente che tu ora sia felice e che lo sarai per sempre.
E chissà, magari un giorno potremmo rivederci.... potrei rivedere il mio piccolo Horcrux.
Il tuo Creatore.
P.S. Conservo ancora gelosamente le lettere e le cartoline che mi hai scritto. Adoravo quando inserive le faccine nel testo...
P.P.S. “L’amore è un po’ come Pokémon. Inizi con uno starter e ti affezionerai a lui. Ma, all’interno del gioco, troverai tanti altri Pokémon. Alcuni li catturerai con una Poké Ball, altri con una Mega Ball, altri ancora con una Ultra Ball. Incontrerai anche dei pokémon rari e perfino dei leggendari. Potresti catturarli oppure no, dipende da te. Ma non importa cosa farai; conserva la Master Ball. Conserva la Master Ball per quel Pokémon, quel Pokémon che è veramente leggendario”. Ed io conserverò la mia Master Ball, solamente per te.

Pensieri #5

Rabbia. La vita si sa, è un continuo susseguirsi di gioie e dolori. Teoricamente le cose dovrebbero equivalersi, ma non sempre è così. Capita quindi che esistano individui a cui capitano principalmente cose belle e ad altri invece quelle brutte (per il principio dell’equilibrio dell’universo... vabbè teoria mia). E quando ti capitano le cose brutte, quello che si può fare è cercare di superarle, di andare avanti continuando a sorridere senza farsi buttare giù. Ed è quello che ho sempre fatto: la vita mi ha sempre proposto sfide più o meno impegnative che ho sempre affrontato col sorriso sulle labbra, cercando di non buttarmi giù. Se anche cadevo, dopo un po’ mi rialzavo con nuove energie e voglia di fare. Arriva però quel momento in cui la vita ti da una batosta tale che non bastano più sorrisi e voglia di fare, non basta più la determinazione e l’entusiasmo per andare avanti e superare l’ostacolo. È quella batosta che non ti uccide, ma ti lascia in fin di vita, senza cure e senza aiuti di alcun tipo. E tu sei lì a terra che ti fai mille domande: perché è successo? Perché, malgrado il mio impegno, non sono riuscito ad ottenere ciò che volevo? Perché fa così male? Perché è andata a finire così? Domande a cui nessuno potrà dare risposta. Ed allora in noi comincia a cambiare qualcosa. Cominciamo lentamente a trasformarci: tutto il dolore provato, pian piano lo facciamo diventare rabbia. Una rabbia perpetua, infinita, che sfoggiamo giorno dopo giorno, non necessariamente verso gli altri. Questa è una rabbia non tanto fisica, quanto aggressiva, atta ad allontanare tutto e tutti, a farci vedere come un nemico da cui stare alla larga. È come un muro che ci costruiamo intorno, un muro per evitare di provare ancora quel dolore che la vita ci ha voluto “gentilmente” donare. Un muro che vorremmo qualcuno rompesse per venirci a prendere, per abbracciarci e dirci che andrà tutto bene. Ma nessuno è così impavido.
E quindi dovremmo rimboccarci le maniche ed essere noi a far sparire questa rabbia, ad abbattere questo muro, a ridare fiducia alla vita e tornare ad amare e a lottare.

lunedì 28 dicembre 2015

Pensieri #4

Oggi vorrei parlare dei due grandi problemi che possono intercorrere in una relazione: la distanza e l’età.
La distanza, da quel che ne so, ha mietuto e miete tutt’ora molte vittime. Analizziamo il perché: quando si è distanti, ci si sente tramite smartphone o pc e, al massimo, ci si vede in videochiamata. Niente contatto fisico di alcun tipo, niente coccole, niente baci, niente abbracci, niente carezze. Queste sono le prime cose che fanno crollare una coppia. A mio avviso, una coppia che ha SOLO bisogno di attrazione fisica, non è una coppia destinata a durare a lungo, ma solo una coppia di passaggio che cambierà spesso a seconda del partner più interessato alla parte puramente fisica della relazione. Un’altra cosa sono i fraintendimenti: può capitare che chattando si mal interpreti il “tono di voce” dell’interlocutore dando origine a discussioni inutili. Beh, già dal vivo è difficile gestire una discussione, figuriamoci a distanza! Senza contare che quando si cerca di fare pace, solitamente si prova col contatto fisico, cosa impossibile dalla distanza. Però la distanza ha anche i suoi lati positivi: quando i due partner si incontrano dopo tanto tempo, magari alla banchina della stazione, avviene un momento magico: il tempo si ferma, tutto il resto sparisce ed esistono solo loro due, immersi in un lungo, interminabile abbraccio. È una sensazione veramente stupenda ed indescrivibile. Il problema della maggior parte di chi vive una relazione a distanza, è che vorrebbero avere l’altra persona sempre con loro. D’altronde, chi non vorrebbe sempre stare con la persona amata? Però nel caso della distanza, questo non è possibile. Cosa fare allora? Il mio consiglio è: resistete. Resistete perché se ci tenete ad una persona, SE CI TENETE VERAMENTE, stringete i denti ed aspettate. La distanza è solo una situazione momentanea che prima o poi sparirà (dovreste andare a vivere insieme alla persona che amate un giorno, no?). Prendete la distanza come una sfida prima di poter coronare appieno il vostro sogno d’amore. Non dermordete, la distanza può essere sconfitta. Non fate in modo che sia lei a sconifggere voi.
La differenza di età invece è un problema più grave a mio avviso: qualsiasi cosa si faccia, non è possibile cambiare a piacimento l’età della gente e quindi quella differenza rimarrà per sempre. Ma perché TUTTI (e quando dico TUTTI, CRISTOIDDIO INTENDO VERAMENTE TUTTI), chi più chi meno, appena sentono di una coppia composta da due individui che hanno una vistosa differenza di età, DEVONO DARE DI MATTO? Nemmeno avessero rubato o ucciso qualcuno, sono semplicemente due individui che si amano ma che uno/a è più grande (o più piccolo/a) dell’altra/o. Perchè la gente non accetta questa cosa? Perché la gente non accetta il fatto che due individui con 10, 15 o 20 anni di differenza possano amarsi? Analizziamo questa cosa. A mio avviso i problemi sono sostanzialmente due
- Il primo e quello più banale, sono gli interessi in comune tra i due: il partner più grande può avere degli interessi o degli impegni in contrasto con quello più piccolo. Mettiamo che quello più grande lavori e torni stanco da lavoro, mentre quello più giovane la sera vuole uscire e andarsi a divertire. O che quello più giovane non riesca ad incastrarsi con i vari impegni di quello più grande. È ovvio che bisognerà ricorrere a dei compromessi, cosa del tutto normale in amore (non ho ancora visto una coppia che sia d’accordo su TUTTO).
- Il sesso. Sì, è sicuramente questo il problema più grave di tutti. Già il sesso di per se viene ancora visto come un taboo, figuriamoci tra persone di età diverse, specialmente se minorenni. ATTENZIONE: per minorenni non intendo bambini, ma ragazzi da 16 anni in su (età che ritengo matura per rapporti sessuali). Ma il sesso è solo una conseguenza dell’amore (non sempre è così ma vabbè, questo è un altro discorso), quindi che male c’è a farlo? Non dico che una debba rimanere incinta a 16 anni, ci mancherebbe altro. Basta usare le dovute precauzioni e non c’è problema (ma quello ad ogni età, non c’entra la differenza).
È quindi un problema se una ragazza di 17 anni frequenti un ragazzo di 30? Sono davvero quei 13 anni di differenza il vero problema? Secondo me no. OVVIAMENTE ENTRAMBI I PARTNER DEVONO AVERE LA MATURITA’ NECESSARIA PER PORTARE AVANTI UNA RELAZIONE DEL GENERE. Come dicevo prima, devono esserci dei compromessi, deve esserci maturità da parte di entrambi per accettare idee e situazioni di generazioni differenti. Senza contare i problemi derivanti da amici e familiari. Poi chi l’ha detto che persone di età differenti ABBIANO INTERESSI DIFFERENTI? La differenza di età è un argomento che prendo particolarmente a cuore (ad arrivare ad incazzarmi di brutto anche) perché NON È GIUSTO CHE DUE PERSONE NON POSSANO AMARSI SOLO PERCHE’ CI SONO TANTI ANNI DI DIFFERENZA TRA LORO.
Concludo dicendo di non aver paura di amare. Non abbiate paura a lasciarvi andare, anche se l’altra persona è più grande o più piccola di voi e vive a 1500 km di distanza. Se è importante e ne vale davvero la pena, amate fino a spremervi completamente, senza avere alcun timore e, soprattutto, alcun rimpianto.

domenica 27 dicembre 2015

Pensieri #3

In questo post, vorrei parlare del mio rapporto con l’amore. Fintanto che sono andato a scuola, non mi sono mai interessato all’argomento, preferivo passare le giornate rintanato in casa da solo a giocare oppure a studiare. Vivevo bene, ero felice e spensierato, i vari problemi della vita che mi si paravano davanti non erano nulla e li affrontavo tranquillamente col sorriso sulle labbra. Però c’era questa cosa dell’amore che non capivo. “Perché la gente soffre tanto per amore? Siamo tanti nel mondo, se non ci si trova bene con una persona, basta cercarsene un’altra no? Perché invece c’è gente che non fa altro che cambiare partner? È forse un gioco l’amore?”. Queste e tante altre domande mi facevo, ma che non ebbero nessuna risposta. Allora, erroneamente, pensavo che l’amore fosse una sciocchezzuola, che chi soffriva per amore non ne aveva motivo e avrebbe dovuto smetterla di lamentarsi…. Il Karma ragazzi, il Karma è un gran “’fio de na mignotta” (come diciamo qui a Roma). Ovviamente quelle cose non le dicevo con cattiveria, ma solamente perché ero ignaro di tutto, non avendo mai avuto esperienze amorose e non avendole mai cercate, anche perché in questo campo sono davvero molto selettivo e non scelgo la prima che capita solo perché ha un bel corpo.
Poi è successo. Improvvisamente, casualmente, senza che io cercassi. È stato l’amore a bussare alla mia porte ed io, senza pensarci su, gli ho aperto. Diciamo che ne sono stato travolto, essendo impreparato. Lei sembrava perfetta per me: stessi gusti, quasi stesso carattere, era gentile, bella, intelligente. L’unico neo era la distanza che ci separava (io a Roma e lei a Catania), ma a me questa cosa non pesava affatto: sapevo di poter contare su di lei in qualunque momento, anche a chilometri e chilometri di distanza. Purtroppo però, col passare del tempo, il rapporto si è deteriorato e lei ha mostrato il suo vero carattere egoista e geloso ai limiti del buon senso (colpa anche mia che le permettevo tutto e le davo anche ragione quando aveva palesemente torto… capitemi, era la mia prima esperienza amorosa, non sapevo impormi ed avevo paura che tutto potesse finire). E così ho chiuso tutti i contatti. Dal “volerla sposare” sono passato a “finalmente è finita!”. Due pensieri diametralmente opposti, me ne rendo conto, e mi rendo anche conto che questa mia prima esperienza l’ho vissuta veramente male. 
Mi sono quindi preso un periodo di pausa per stare per conto mio. Ho iniziato a darci dentro nel mondo del cosplay, ho conosciuto altra gente e… è ricapitato. È grazie ai cosplay che ho incontrato la mia seconda ragazza. Questa volta volevo andarci coi piedi di piombo… almeno inizialmente. Il mio problema è che quando qualcuno mi da più attenzioni del dovuto, ecco che comincio a lasciarmi andare. O almeno cominciavo…. ma arriviamoci con ordine. Conosco questa ragazza tramite un gruppo di amici in comune, entrambi appassionati di cosplay, giappone, anime e manga. Lei in quel periodo aveva anche problemi col suo ragazzo dell’epoca ed io, essendo sostanzialmente “buono” (o almeno, lo ero un tempo), le sono stato vicino. E forse era meglio se me facevo li cazzi mia. Ad ogni modo, lei lascia il suo ragazzo e, dopo qualche settimana, si mette con me (questa volta eravamo più vicini, lei di Nettuno ed io di Roma). Il ragazzo ovviamente mi odiava, alcuni suoi amici mi odiavano perché, giustamente, pensarono che fosse colpa mia l’accaduto. Ma a lungo andare hanno capito che io non c’entravo nulla e la situazione si sistemò. Reduce dall’esperienza passata, sono diventato più “esigente” ed “autoritario”: se lei sbagliava, glielo facevo notare. Se continuava a perseverare su quello stesso errore, mi ci incazzavo. Diciamo pure che ero abbastanza un rompicazzo. PERO’, a lei sembrava andare bene così. Mai nessuna lamentela, mai nessuna discussione (a meno che non sia stata spinta dalle sue amiche e questo fa capire quanto non ragionasse con la propria testa). Sembrava andare tutto bene… se non fosse per il fatto che tra l’oggi e il domani, se ne esce con “mi tratti male, mi sono stancata”. E non è tanto per dire. Il giorno prima “non so cosa farti per i due anni XD” (che li avremmo fatti la settimana successiva), ed il giorno dopo quella cosa detta poc’anzi. Venni a sapere successivamente che aveva già un altro e quindi, quando le consigliavo all’epoca del suo precedente ragazzo di parlare con lui, di chiarirsi ecc ecc, lei in realtà non aveva fatto nulla di tutto ciò. Lo ha semplicemente preso in giro, facendo finta di nulla mentre si guardava intorno e cercava di meglio. Questa cosa mi ha fatto molto, molto male. So di non essere perfetto, di avere un’infinità di difetti, ma tradire la mia fiducia facendo tutto alle spalle… questo non l’accetto. Ovviamente chiusi tutti i contatti pure con lei.
Dopo la mia seconda esperienza amorosa durata quasi 2 anni, sono stato male per quasi un anno (ci siamo lasciati a fine gennaio 2011). Tutto mi sembrava sbagliato, soffrivo perché non capivo cosa ci fosse di sbagliato in me, che cosa avessi fatto di male, perché non potevo avere una relazione normale con una ragazza seria che avesse un poco di cervello funzionante. Mi chiusi in me stesso, odiavo il mondo, odiavo l’amore. Finché un giorno, mi alzai dal letto e dissi “BASTA”. Senza un motivo preciso, era come se quella ferita fosse stata rimarginata, se il Tempo avesse finito la sua operazione ed ora la ferita è solamente una cicatrice che mi porto dietro e che non si vede più di tanto.
Ero di nuovo in pista. Ed è qui che il Destino, non ancora sazio di accanirsi contro di me, ha voluto calare la sua carta vincente, il suo asso nella manica. 
È qui che incontrai Lei…. ma questa è un’altra storia.

Pensieri #2

Sono nato nell’epoca sbagliata. Sarà questo il tema portante di questo post. Sono nato nell’ormai lontano 1986 e quindi ho una certa età sul groppone. All’epoca non avevamo tutta la tecnologia che abbiamo oggi: niente smartphone, niente internet da cellulare, niente whatsapp, niente instagram, niente facebook… niente di niente. Conoscevi la gente di persona, ti documentavi come meglio potevi su quelle tue poche passioni che erano prerogativa solo di pochi…. quelle stesse passioni che un tempo ti emarginavano, ti facevano passare per lo sfigato di turno, quello “diverso” perché, invece di andare a devastarsi in discoteca, preferiva rimanere a casa a giocare o vedere qualche film/anime. Cosa che invece sembra essere la prassi oggi. Facciamo un passo indietro: chi mi segue (o chi mi conosce) saprà che le mie passioni più grandi sono i videogiochi e gli anime/manga. Ebbene, all’epoca in cui andavo a scuola io, queste cose venivano considerate come per bambini, che se giocavi ai videogiochi eri un immaturo bimbo di merda da emarginare e/o perculare, che se guardavi i cartoni animati dovevi crescere e non potevi avere una ragazza perché eri ancora piccolo e immaturo e tutte queste stronzate qui. Ora la situazione si è ribaltata drasticamente: i videogiochi, gli anime, i manga (accompagnati dalle serie TV e dal cosplay) sono la moda del momento, quelle che tutti seguono, chi più e chi meno. Anche qui però c’è un problema: queste persone non sono realmente appassionati, lo fanno più che altro per moda o per amalgamarsi alla massa (e youtube qui c’ha messo il carico). Sono veramente poche le persone che sanno di cosa stanno parlando, che sono realmente appassionate e non fanno le “”””””nerd”””””” giocando a minecraft, a cod o a fifa. E quindi? Quindi, se in passato venivo allontanato per le mie passioni, ora sono io che mi allontano da questi individui che stanno stuprando queste mie passioni, dalla massa ignorante che vuole sentirsi alternativa ma che fa solo pietà. 
Però, come ho detto prima, ci sono anche le eccezioni…. e tu sei una di quelle. Ma non è ancora il momento di parlare di te. 
A te ho riservato l’ultimo dei miei pensieri di quest’anno.

Pensieri #1

Mancano esattamente 5 giorni all’arrivo dell’anno nuovo e ho deciso che proverò a cambiare, ad andare avanti. Non so se ce la farò, ma voglio provarci. Però prima di questo cambio repentino, vorrei usare questo mio spazio personale per parlare un po’ di me, per sfogarmi, per esprimere il mio punto di vista, cosa mi sta accadendo e come vedo il futuro e tutto ciò che comporta. Ovviamente siete liberissimi di smettere di seguirmi, anzi vi esorto a farlo se non siete amanti dei wot e dei drammi greci (o semplicemente non ve ne frega un cazzo della mia vita, com’è giusto che sia). In questi miei “spazi” parlerò di me, della mia crescita, del percorso che ho fatto per arrivare dove sono arrivato ora. Ed inevitabilmente, parlerò anche di te. Soprattutto di te. Non so se leggerai mai questi miei interventi, ma ti assicuro che la tua privacy e la tua identità non verranno intaccate in alcun modo (ci mancherebbe altro).
Questa era solo una premessa, prossimamente arriveranno altri post così. Non ho niente di scritto, non sto recitando un copione, voglio solamente omaggiare la mia vita fin’ora con la speranza di poter cambiare in vista di quest’anno nuovo. Tutto qui.
Stay tuned

domenica 13 dicembre 2015

Sento dentro

È la prima volta che ci incontriamo. Vedo una persona estremamente timida ed un po’ impacciata. “Che tenera” ho subito pensato. Sento dentro di me un sentimento di simpatia verso di te.

Cominciamo a sentirci, a scambiarci messaggi. Comincio a scoprire cosa ti piace, cosa non ti piace, il tuo modo di ragionare. “Abbiamo diverse cose in comune!” pensai. Sento dentro di me un sentimento di stupore che mi lascia alquanto perplesso. Non avrei mai immaginato di trovare qualcuno così simile a me.

Iniziamo a parlare quasi tutti i giorni, delle lunghe e stimolanti chiacchierate, a volte serie e, molte altre volte, a cazzeggio. “Con lei riesco ad essere me stesso… è strano, visto che ci conosciamo da poco” mi stupii. Sento dentro di me un sentimento di felicità che continua a crescere.

Ci sentiamo oramai ogni giorno e ci vediamo sporadicamente durante le fiere del fumetto. Giorni paradisiaci in tua compagnia. “Perché quando sono con lei mi sento così felice?”, non riesco a capacitarmene. Sento dentro di me un sentimento che cresce… non è gioia, è qualcosa di più.

È arrivato il fatidico giorno, mi sono dichiarato a te. O meglio, sono stato costretto, visto il mio essere impacciato. E, come prevedevo, mi hai rifiutato. Speravo potesse andare bene, lo ammetto, ma la realtà è un’altra. “Beh, devo andare avanti e farmene una ragione… resteremo buoni amici” pensai con le lacrime agli occhi. Sento dentro di me un sentimento di tristezza corrodermi dall’interno.

Ti sono stato vicino come meglio ho potuto. Ho fallito come amico, lo ammetto. Tutta colpa di questi sentimenti che non la smettono di tormentarmi. Ma ho sempre cercato di nascondere il tutto. Probabilmente non ci sono riuscito. “Chissà se un giorno potrai amarmi” pensavo in continuazione. Sento dentro di me tanta tristezza e frustrazione.

È arrivato il giorno della scelta decisiva. Sono stato indeciso fino all’ultimo, ma alla fine ho preso la mia decisione: mi sono allontanato da te. Ti ho abbandonata, nel momento del bisogno per giunta. “Sono stato un idiota, mi faccio schifo” penso ogni giorno che passa. Sento dentro di me tanta rabbia e tristezza. Avrei voluto che le cose fossero andate diversamente.

Non ci sentiamo più. Soffro, soffro come mai ho sofferto in vita mia. Ma la realtà non cambia e non può cambiare. Questo è il mio destino a quanto pare. Non penso più a niente, non provo più niente all’infuori di quel sentimento tanto magico e surreale che mi ha avvolto da quando ti ho incontrata. Sento dentro di me il buio e tanto freddo. E lì, in un angolo del mio cuore, una piccola e flebile luce. Quel sentimento che prima era un sole, ora sta per spegnersi, lasciando il posto alle tenebre più cupe. Sento che anche lui sta urlando dalla disperazione. “Ho freddo” urla. Non sa che l’inverno sta arrivando e siamo entrambi spacciati…