domenica 3 maggio 2015

Addio

Addio. Una parola che detesto. Una parola che pone fine a qualsiasi contatto o interazione sociale, volente o nolente. Ed è quello che ci siamo detti. Inizialmente sono stato io a volerlo, per dimenticarti, per provare a continuare a vivere. Mi illudevo. Era tutta un'illusione. La verità è che non riesco a stare senza di te, non dopo averti conosciuta e frequentata.

Ci conoscevamo da relativamente poco, ma si è subito stabilita una grande sintonia tra noi due, quasi inquietante oserei dire. Una sintonia così l'ho acquisita solamente con i miei amici più intimi, che conosco da oramai 10 lunghi anni. E con te ciò è avvenuto nel giro di pochi mesi. Un altro segnale di questo è che tu mi facevi ridere. Ridere di gusto, cosa veramente ardua nel mio caso (anche qui, le persone che ci riescono sono davvero poche). Riuscivi a rendermi felice con qualche battutaccia e tanta dolcezza.

Tornando al discorso di prima, ho voluto dirti addio per tentare di trovare un po' di pace. Mentii a me stesso. Ma, cosa ancora peggiore, fui egoista. Tu stavi passando un periodo difficile ed io sono fuggito, abbandonandoti. Ho voluto pensare a me stesso, piuttosto che alla persona che più amo al mondo. Quel giorno, il 3 febbraio 2014, ho commesso l'errore più grande della mia intera vita ed ora è giusto che ne paghi le conseguenze. Se potessi tornare indietro, stai pur certa che non ti lascerò andare, a costo di soffrire più di quanto non stia soffrendo ora.

Passano i giorni, i mesi. È passato più di un anno da quel giorno, ed ancora non trovo pace. Non riesco a dimenticarti, a dimenticare la persona che ho sempre sognato di incontrare e con cui avrei voluto condividere la mia vita. Complice anche un Destino avverso, che non fa altro che ricordarmi di te, attraverso il tuo nome detto da estranei o le cose che ti/ci piacciono nella quotidianità. In realtà, come ho detto prima, quell' "addio" non è altro che un'illusione. Durante questo periodo mi sono fatto sentire sporadicamente, per farti gli auguri di compleanno o di feste varie, ricevendo solamente una risposta di cortesia, cosa che mi aspettavo. Hai tutto il diritto di odiarmi, di detestarmi e di ignorarmi: ti ho abbandonata nel momento del bisogno. Lo ripeto e continuerò a ripeterlo: sono stato un perfetto idiota. Non ho scusanti. Dicono che "errare è umano", ma certi errori non dovrebbero essere nemmeno pensati.

Arriviamo quindi al 15 aprile 2015, giorno del tuo compleanno. Ti faccio ovviamente gli auguri, scusandomi per non averti dedicato nessun pensiero o regalo. E tu, con tutta la maturità di questo mondo, mi rispondi, ringraziandomi, e dicendomi che dovremmo smetterla di sentirci in modo definitivo, che oramai non aveva più senso avere quel tipo di rapporto. Un "rapporto" abbastanza assurdo, lo ammetto, ma che almeno mi illudeva e mi dava un briciolo di speranza.

Ora quell'illusione è terminata. Mi son svegliato, mi hai svegliato. Un brusco risveglio, come una doccia fredda in pieno inverno. Quell'addio di un anno e passa fa, ora è effettivo. Non ci sentiremo più, come mi hai chiesto e come è giusto che sia. Ma questo non vuol dire che smetterò di pensarti, anche perché è impossibile: i ricordi di noi due insieme, le fortissime emozioni che ho provato nel parlarti e nello starti vicino, i momenti passati insieme tra risate e discorsi seri, tra sguardi e sorrisi, tra abbracci e silenzi. Tutte queste cose le porterò dietro per sempre, in un posto speciale nel mio cuore. Il posto riservato a te, che nessuna potrà mai prendere. Ed anche se il mio futuro è incerto, su di una cosa ho la certezza assoluta: questo sentimento che provo per te non sparirà mai. Potrà affievolirsi col tempo, potrà essere messo da parte in favore di un nuovo amore, ma non potrà mai e poi mai sparire. Rimarrà sempre lì, sempre in quel posto speciale del mio cuore. Quel posto riservato a te, la donna dei miei sogni. Quel posto dove risiede la mia felicità.

Ti amo, mio piccolo Horcrux, e ti amerò per sempre.