sabato 24 gennaio 2015

Il libro dei sogni

Il mio nome è Leopold e sono un ragazzo di 28 anni pieno di sogni e di speranze. Solo che, in questo mondo, di sogni e di speranze ce ne sono veramente pochi, con la maggior parte irrealizzabili. Ma io non mi arrendo e, da bravo sognatore quale sono, continuo a sperare! Spero che un giorno i miei sogni si possano realizzare. E quel giorno, strano a dirsi, arrivò inaspettatamente. Ma è meglio che vi racconti tutto con calma.

Era una calda sera estiva, non tirava un filo di vento. Come al solito ero uscito per cercare di distrarmi un po', di non dare spazio a quei pensieri che mi assillavano giorno dopo giorno. Quella sera, lo ricordo perfettamente, c'era un mercatino dell'usato all'aperto, non poco distante da casa mia. Decisi quindi di darci un'occhiata. Fu lì che incontrai quello strano tipo.

«Vieni qui mio caro giovane, ho qualcosa che forse può interessarti!» mi disse fissandomi negli occhi. Era un vecchio mercante con un turbante in testa, denti gialli e storti, un grosso naso a patata e degli occhi piccoli e neri. Io mi avvicinai incuriosito, ma ciò che aveva sul bancone era solo cianfrusaglia. Alché, al mio sguardo perplesso, rispose subito dicendo: «lo so che sei scettico vedendo questa roba da quattro soldi che ho qui sopra, ma per te ho qualcosa di meglio». Da una scatola sotto al bancone estrasse un libro con una copertina blu con impresso il simbolo di una nuvola ed intitolato 'Il Libro dei Sogni'. Pensai subito a qualche libro per bambini pieno di unicorni rosa, arcobaleni ed orsetti gommosi. «Perché non lo apri invece di fantasticare a quante cose da bambini potrai trovarvi all'interno?» disse come se potesse leggermi nella mente. Seguii il consiglio e cominciai a sfogliarlo. Niente. Non c'era scritto assolutamente nulla, solo pagine giallastre. Pensai subito ad uno scherzo. «Nessuno scherzo» replicò il mercante, confermando sempre di più la mia tesi della 'lettura del pensiero'. «Questo è un libro magico! Qualunque cosa tu scriva, bella o brutta che sia, si avvererà! È il libro per far avverare i propri sogni, giusti o sbagliati che siano». Un libro per avverare i sogni? Sciocchezze, pensai senza esitare! Ma l'uomo insistette ancora: «So che sei scettico e mi credi un pazzo, ma perché non lo provi? Voglio regalartelo perché sei una persona di buon cuore e con tanta sofferenza dentro di se. Spero che questo mio regalo possa renderti felice. Voglio solo farti un avvertimento: usalo saggiamente, potresti pentirtene altrimenti». Dopo quelle parole, il rumore dei fuochi d'artificio mi distrasse. Mi girai un attimo per ammirarli e, quando tornai al mercante, lui se n'era già andato. Anzi, la parola adatta era 'volatilizzato': non c'era più segno né di lui, né della bancarella! Il libro però mi rimase in mano. Avevo per caso una penna nella mia tasca, decisi allora di dargli una chance. Cominciai a scrivere sulla prima pagina:

"Lasciai il mercatino per dirigermi verso casa, trovando casualmente per terra una banconota da 100 dollari"

"Figuriamoci se potrò mai trovare una banconota da 100 dollari" pensai tutto spavaldo. Mi dovetti ricredere: tempo 5 minuti di cammino e trovai a terra quei benedetti 100 dollari. Li raccolsi e mi guardai in giro, per controllare che non fossero di qualcuno. Non c'era anima viva, così li misi nella tasca della giacca e tornai a casa felice. Ma non ero ancora convinto, poteva benissimo trattarsi di una coincidenza. Decisi quindi di provare con un altro 'desiderio':

"Al mio risveglio troverò una torta sul tavolo della cucina, pronta per essere mangiata per una colazione abbondante. La torta mi sarà stata preparata da mia madre in persona e sarà buonissima!"

Dopo aver scritto quella cosa, decisi di andare a dormire, convinto che non sarebbe mai potuto accadere nulla di simile.
L'indomani mi alzai di buon'ora e, con mia somma sorpresa, trovai una bellissima torta sul tavolo della cucina. Ne assaggiai subito un pezzo: era deliziosa! Mia madre si palesò dalla cucina e mi disse che le era presa l'ispirazione e ha voluto farmi una torta. Io ero decisamente incredulo: mia madre detesta i dolci e non ne ha fatto nemmeno mezzo in vita sua! Cominciai a pensare che non fossero solamente delle banali coincidenze...
Mi vestii in fretta ed andai al parco. Era una domenica e non dovevo lavorare, quindi decisi di svagarmi un po', portando il Libro dei Sogni con me per fare qualche altro test.
Il parco era pullulante di gente di ogni età: genitori con i propri figli, nonni con i propri nipoti, gente che portava a passeggio il cane, giovani coppie innamorate. E fu proprio su queste ultime che provai ad usare di nuovo il libro.

"La coppia davanti a me litigherà per una sciocchezza e non si parleranno più per 2 giorni"

Non appena finii di scrivere, la ragazza della coppia davanti a me diede uno schiaffo al suo compagno, insinuando che stesse guardando un'altra ragazza. Il ragazzo ovviamente negò tutto ed i due cominciarono a discutere, per poi allontanarsi in malo modo. Il mio esperimento era riuscito, ma ciò non mi bastava. Continuai con un altro 'desiderio':

"Il cane alla mia destra, si accoppierà con la cagnetta dietro di me"

Detto fatto, il pastore tedesco alla mia destra corse subito verso la barboncina dietro di me e le saltò addosso, con grande imbarazzo di entrambi i padroni. La scena era abbastanza comica e mi scappò una risata. Altro esperimento concluso con successo! Ma era giunto il momento di smetterla con gli esperimenti e di fare sul serio.

"Sono arrivato primo in una lotteria in cui si vincono tutte le console di nuova generazione con i giochi più in voga al momento"

Siccome la mia più grande passione sono i videogiochi, decisi di togliermi qualche sfizio. Subito dopo ricevetti un sms da mio fratello che mi informava dell'arrivo a casa di alcuni pacchi relativi ad un concorso. Risposi al messaggio con un "sì, sono delle console con relativi giochi, puoi montarle e giocarci se ti va" mentre un grande sorriso faceva capolino su tutto il mio viso. Ma la cosa ancora non mi bastava.

"La mia famiglia ha vinto un viaggio ai Caraibi. Partiremo il mese prossimo"

Questa volta mi chiamò direttamente mia madre, avvisandomi del viaggio. Ma non era ancora abbastanza.

"Grazie ad un'eredità improvvisa, la mia famiglia ha ottenuto un'ingente somma di denaro ed una nuova casa nel quartiere più sofisticato della città"

Altra telefonata, questa volta da mio padre: mi avvisava che un suo vecchio zio era morto e ci lasciava in eredità tutto il suo patrimonio e la sua casa in centro. Potevo ritenermi soddisfatto certo, ma non lo ero. Volevo osare di più. Tornai a casa, trovando i miei genitori in lacrime di gioia e mio fratello intento a giocare con le nuove console. Andai in camera mia e mi chiusi dentro per non essere disturbato. Aprii la finestra e scrissi sul foglio con mano tremante:

"Il mio povero gatto, morto precocemente, apparirà dinnanzi a me, più in forma che mai"

Finito di scrivere, aspettai. Ma di lui non v'era traccia. Pensai allora che i miracoli non potessero accadere, ma non appena mi alzai per aprire la porta, sentii un miagolio sotto la finestra. Mi affacciai e vidi il mio gatto di nuovo in vita, più energico ed in salute che mai! Lo abbracciai forte, fin quasi a spappolarlo. Non potevo mostrarlo agli altri, non ancora almeno, quindi decisi di nasconderlo nella mia camera. E fu dopo quel desiderio che decisi di osare ancora di più. Presi la penna e cominciai a scrivere, pensando che questo potesse risolvere tutti i miei problemi:

"È la mattina di una bellissima giornata estiva. Il caldo afoso si fa sentire, ma ogni tanto una leggera brezza porta un po' di sollievo. Mi sto recando in stazione, per quella destinazione che ho sempre sognato. Una città che ho già avuto modo di visitare diverse volte in passato, ma che ora sarebbe stata diversa. Tutto sarebbe stato diverso. Perché ora andavo a trovare lei. Nessuna fiera, nessuna uscita con amici, solo io e lei. Un appuntamento vero e proprio, è stato lei a chiedermelo: 'Vorrei incontrarti, devo assolutamente dirti una cosa a voce. Non chiedermi nulla, dimmi solo quando arriverai e mi farò trovare in stazione', così recitava l'sms. Le risposi solamente con il giorno e l'ora del mio arrivo. Il viaggio durò un'eternità: anche se erano solamente poche ore effettive, l'ansia faceva sì che si prolungassero. Non facevo altro che guardare quell'sms. Perché proprio ora? Cosa vorrà mai dirmi? È forse successo qualcosa?
Il treno stava per arrivare in stazione. Ancora pochi minuti e avrei avuto le risposte che cercavo. Mentre la voce all'altoparlante consigliava di prepararsi, io ero già davanti alle porte del treno. Non avevo bagagli, solamente il portafoglio ed il cellulare. Tremavo. Ero nervoso. Le gambe riuscivano a stento a muoversi. Il treno si fermò e le porte dinnanzi a me si aprirono. Scesi e percorsi la banchina in direzione della stazione vera e propria. E ad un tratto... mi fermai. La vidi. Bellissima come sempre, proprio come me la ricordavo se non addirittura più bella. Non riuscii più a muovere un passo. Lei, vedendomi, cominciò a correre verso di me. Io ero ancora impietrito e non riuscii ad andare verso di lei. Mi raggiunse e mi abbracciò, scoppiando in lacrime. Quell'abbraccio durò svariati minuti. Lei piangeva, io non riuscivo a fare nulla. Alla fine si staccò, mi baciò dolcemente sulle labbra e mi susurrò all'orecchio: 'Ti amo' "

Mi fermai in preda all'agitazione. Il cellulare emise il suono di notifica dell'arrivo di un sms. Non ebbi il coraggio di aprire quel messaggio. Scossi la testa più volte, mentre rileggevo quelle righe. Alla fine presi una decisione: strappai la pagina, dandole successivamente fuoco.

"Non è così che voglio che si innamori di me", pensai tra me e me. Intanto il mio gatto si era adagiato sulle mie gambe mentre ero seduto. Lo fissai mentre dormiva e faceva le fusa. Lo accarezzai un paio di volte, sentendo le fusa incrementare di intensità. 

"Usalo saggiamente, potresti pentirtene altrimenti". Le parole di quel mercante ad un tratto mi risuonarono per la testa. Una lacrima scese lungo il mio viso. Guardai per l'ultima volta il mio gatto e pensai: "Non è così che doveva andare. Non può essere tutto così facile". Così ripresi la penna in mano e scrissi un ultimo 'desiderio'.

"Vorrei tornare a prima che il mercante mi porgesse il libro"

Un flash e subito dopo eccomi di fronte al mercante che mi fissava con sguardo compiaciuto.

«Mi dispiace ma non sono interessato a nulla. Ognuno deve costruirsi il proprio futuro contando sulle proprie forze, impegnandosi e lottando. Le perdite subite, le esperienze trascorse, fanno tutte parte del nostro bagaglio e della nostra crescita. Non dobbiamo rinnegarle, non dobbiamo evitarle e non possiamo assolutamente cancellarle o sostituirle. Dobbiamo solamente andare avanti e dobbiamo farlo con la nostra volontà e voglia di fare» dissi con fermezza. Il mercante continuò a fissarmi, fece un cenno di consenso con la testa e mi sorrise. Me ne andai soddisfatto, conscio che forse buttai la mia unica opportunitù di essere felice. Ma fui comunque fiero della mia scelta.




«Hai fatto la scelta giusta. Buona fortuna, ragazzo» disse il mercante, prima di sparire nel nulla.

venerdì 23 gennaio 2015

I tuoi occhi

Vivaci, gioiosi, tristi, pensierosi, preoccupati, in lacrime, adornati con degli occhiali, truccati, al naturale.

Così sono i tuoi occhi, così belli e profondi. Molti trovano la bellezza negli occhi colorati: azzurri come zaffiri che ricordano il mare, verdi come smeraldi che trasmettono pace, marroni come topazi imperiali che infondono sicurezza e forza.

I tuoi invece sono neri, come la notte. Ed anche se la maggior parte della gente li trova anonimi, io li adoro. Perché in quegli occhi non vedo il mare, ma un oceano di emozioni. Perché quegli occhi mi trasmettono una pace mai provata prima. Perché quegli occhi riescono a darmi la forza per andare avanti e far sparire di colpo tutti i miei problemi. Questo e molto altro riescono a darmi i tuoi occhi.

Adoro i tuoi occhi in ogni loro sfumatura, che siano intrisi di lacrime di tristezza o che sprizzino gioia. Adoro vederli illuminarsi quando vedi qualcosa che ti piace. Adoro poterli asciugare dopo che hai pianto, dopo averti consolata. Adoro anche vederli chiusi, quando dormi dolcemente.

Ma c'è una cosa che adoro di più delle altre: il tuo sguardo. Quello sguardo che ogni volta mi fa innamorare. Quello sguardo che, ogni volta che lo incrocio, mi fa capire cosa provo.

Mi fa capire che ti amo.

mercoledì 14 gennaio 2015

Le mie personalità

Similmente al nuovo film Pixar, Inside Out (https://www.youtube.com/watch?v=LBgnMeSI19s), anch'io mi ritrovo ad avere diverse personalità del mio essere.

MAJO IRACONDO - come suggerisce il nome, è quello sempre incazzato con tutto e tutti (anche se fa delle eccezioni per alcune persone), che insulta sempre, che non riesce ad avere dei buoni sentimenti, che vorrebbe vedere tutti (o quasi) morti. Gli piace farsi chiamare Dethart.

MAJO ANSIOSO - questo di solito se ne sta in un angolino senza dire nulla, salvo poi uscire nei momenti più inappropriati per creare un po' di tensione. Fortuna che sono rare le volte in cui si scatena, grazie anche al Risoluto che riesce a tenerlo a bada.

MAJO RISOLUTO - la mente del gruppo, colui che tiene il gruppo coeso e riesce a gestire bene le situazioni, limitando i danni. È un leader e sa sempre mantenere il sangue freddo.

MAJO SENTIMENTALE - questo viene solitamente tenuto in catene, perché se dovesse girare libero è in grado di condizionare tutti (Risoluto compreso) e fare il cazzo che gli pare, coinvolgendo tutti gli altri nelle sue folli imprese.

MAJO INTROVERSO - quello che sta per gli affari suoi, facendo i suoi interessi e fregandosene di ciò che accade intorno a lui. Non da confidenza a nessuno, il massimo che può fare è presentarsi. Di solito dice agli altri di non dare troppa confidenza agli estranei, ma il Festaiolo non lo ascolta mai.

MAJO FESTAIOLO - quello che pensa solo a divertirsi, non importa con chi purché sia una persona a modo. Di solito fa casino facendo cretinate per far divertire gli altri. In realtà è lui il primo che si diverte a fare cose idiote.

MAJO FILANTROPO - e questa è la personalità buona, in contrasto con l'Iracondo. Il Filantropo vuole aiutare chiunque è in difficoltà, non importa chi, senza avere nulla in cambio. Vuole solo che la gente torni a sorridere perché detesta vedere gente triste o che si rovina la vita.

MAJO TRISTERRIMO - il Tristerrimo è quella personalità che sta sempre a lamentarsi di tutto, quello sempre pessimista che vorrebbe che tutto finisse. Un tempo veniva azzittito dal Festaiolo non appena apriva bocca.

MAJO NERD - e lui è quello tecnologico e patito di videogiochi, anime e manga. Non ha altri interessi all'infuori dei suddetti e questo lo porta ad avere molte lacune in altri campi. Viene spesso definito "sfigato" dal Festaiolo.

Allora, la situazione è questa: dopo aver ricevuto una batosta colossale circa 4 anni fa, il Sentimentale è stato brutalmente sigillato con delle forti e resistenti catene in modo da non fargli fare più danni. Dopo il tradimento della mia Ex infatti aveva dato di matto e, grazie all'azione dell'Iracondo, si è potuto mettere un freno alla sua follia. Fu un periodo davvero buio in cui il Sentimentale, il Tristerrimo e l'Introverso formarono un gruppetto che dettava legge, portando problemi alle altre personalità, specialmente all'Ansioso. Il Risoluto però non stette a guardare e ideò un piano che prevedeva l'uso della rabbia dell'Iracondo. Quest'ultimo cominciò a provare una profonda rabbia e rancore che gli diede la forza sufficiente a fermare il Sentimentale che fu subito sigillato. Il Tristerrimo e l'Introverso si arresero subito: senza una guida non erano in grado di fronteggiare nessuno.
È passato del tempo ed il Risoluto aiutato dall'Iracondo e dal Filantropo sono riusciti a guidare tutti più o meno bene: fiere del fumetto, uscite con gli amici, videogiochi, anime, musica... insomma, le giornate passavano tranquille, con spensieratezza. Ma nell'ombra, il Sentimentale era vigile e pronto a tornare in azione. E l'occasione non tardò ad arrivare...
Incontrai Lei. Inizialmente non c'era attrazione, considerati anche diversi fattori. Però a lungo andare e a forza di conoscersi, stava nascendo un sentimento, forte, vero. L'Introverso era attratto da questa persona, il Nerd ne era affascinato visto che condividevano molti interessi in comune, il Festaiolo era felice perché riusciva a farla ridere, l'Ansioso era calmo in sua compagnia ed il Filantropo era veramente felice di aiutarla ogni qualvolta ne avesse bisogno. Perfino il Tristerrimo era felice! Il Risoluto era contento di vedere tutte le altre personalità finalmente in pace con loro stesse e col mondo intero. Ma quando vide che perfino l'Iracondo era calmo e pacato, si accorse che qualcosa non andava.

«IL SENTIMENTALE!» esclamò.

Ma era oramai troppo tardi. Nella stanza che lo teneva prigioniero, erano rimaste solo quelle catene che lo hanno tenuto inprigionato a lungo. Tutti si misero a cercarlo, senza nessun risultato.

«Io non provo quello che tu provi per me...»

Una voce riecheggiava ovunque in quel luogo.

«DANNAZIONE, SIAMO ARRIVATI TROPPO TARDI!» disse preoccupato il Risoluto.

«N-non d-d-dobbiamo f-farc-ci p-prend-d-ere dall'ansia!» disse l'Ansioso.

«State tranquilli, sicuramente questo distruggerà il Sentimentale e potremmo di nuovo imprigionarlo» disse l'Iracondo battendo i pugni.

«... però voglio che restiamo amici, non voglio perderti....» continuò la dolce voce.

Il Nerd si sistemò gli occhiali da vista e disse: «Signori... siamo, ufficialmente, fottuti.»

L'Ansioso corse subito a nascondersi, il Tristerrimo scoppiò a piangere, mentre l'Introverso esclamò: «Si prospettano lunghe giornate a casa... bene, almeno non vedremo nessuno»

«COME NON VEDREMO NESSUNO? COSA VAI FARNETICANDO?» sbraitò preoccupato il Festaiolo.

Improvvisamente da una stanza uscì fuori il Sentimentale. Aveva il sorriso sulle labbra e, vedendo tutti gli altri, esclamò: «... beh, se non altro siamo rimasti amici ed è questo l'importante! Almeno non l'abbiamo persa»

«Sicuro di stare bene?» chiese il Risoluto.

«Sto benissimo!» rispose il Sentimentale.

L'Introverso squadrò il Sentimentale e pensò tra se e se: "So bene che stai mentendo".

Passarono i giorni ed il Sentimentale era instabile: a volte con un sorriso sgargiante, altre volte con un'aura nera tutta intorno. A volte spariva per giorni, per poi ricomparire improvvisamente. L'atmosfera stava diventando giorno dopo giorno sempre più cupa: tutti erano nervosi, tutti non sapevano come comportarsi. Era tutto un gioro di finzioni e di intrighi, nessuno riusciva a capire nessuno. Il Risoluto, stanco di quella situazione, decise di prendere una posizione.

"È tempo di finirla con quest'illusione, finiremo per impazzire altrimenti!"

«Io ti amo, ho continuato ad amarti e...» una voce echeggiava nell'aria.

Il Sentimentale, che era disteso sul letto a riposare, sentendo quelle parole si drizzò subito in piedi. Tutti gli altri erano silenziosamente in ascolto .

«... l'ho sempre saputo, dai tuoi sguardi, dai tuoi comportamenti nei miei confronti... ma purtroppo non posso e non potrò mai ricambiare»

«Allora credo che non dovremmo vederci più»

«Io non vorrei allontanarmi da te... ma se è questo che vuoi, non posso rifiutarmi»

«Beh, allora addio...»

«Preferisco non usare quella parola... ciao e buon proseguimento»

«Grazie, buon proseguimento anche a te»

Il Risoluto uscì fuori dalla stanza del terminale principale e, rivolgendosi agli altri, disse: «Beh ragazzi, è finita»

«CHE COSA HAI FATTO!»

Il Sentimentale irruppe dall'altro lato della stanza, si avvicinò al Risoluto e lo afferrò con forza per la maglia, guardandolo con odio.

«CHE COSA HAI FATTO?!» ripeté con più rabbia.

«Quello che avremmo dovuto fare molto tempo fa», il Risoluto stava mantenendo la calma mentre fissava il volto adirato del Sentimentale.

«TU NON HAI IDEA DI COSA HAI FATTO! PERCHE' L'HAI LASCIATA ANDARE?»

«Perché ci avrebbe portato tutti alla pazzia, distruggendo questo sistema. E tu non vuoi che ciò accada, giusto? Nessuno di noi lo vuole»

Il Sentimentale lasciò andare la presa e, con la testa china, iniziò a ridere. Una risata macabra, nervosa ed inquietante. Gli altri non sapevano cosa dire, assistendo impietriti alla scena. Il Sentimentale si girò dando le spalle ai presenti e si allontanò, salvo poi fermarsi dopo aver fatto qualche passo e sussurò a voce bassa: «Distruggere il sistema? Te ne accorgerai presto...». Nessuno capì cosa volesse intendere, nemmeno il Risoluto anche se aveva un brutto presentimento.

Nei mesi a venire tutto crollò. L'Iracondo era pieno di rabbia ed era diventato ancora più intollerante. Aspettava solamente la scusa adatta per potersela prendere con qualcuno. L'ansioso sparì dalla circolazione, nascondendosi chissà dove. L'Introverso si divertiva a maltrattare il Festaiolo che non aveva più voglia di fare festa. Il Filantropo aveva perso interesse nell'aiutare gli altri, mentre il Tristerrimo non faceva altro che piangere dalla mattina fino alla sera. Il Sentimentale invece stava tutto il giorno alla finestra, guardando il paesaggio e le persone che passavano. Ogni cosa gli ricordava Lei ed anche se incontrava lo sguardo ed i sorrisi di altre ragazze, lui volgeva subito altrove la sua attenzione.

Il Risoluto era come impietrito. Per la prima volta in vita sua, non riusciva a gestire una situazione. Per un attimo il suo sguardo e quello del Sentimentale si incrociarono. Fu allora che gli tornarono in mente quelle parole

"Distruggere il sistema? Te ne accorgerai presto..."


Tra pochi giorni sarà passato un anno da quel nefasto giorno ed il Risoluto non ha ancora trovato una soluzione, benché lavori sodo e si impegni per sistemare le cose.

"Inutile che ti impegni, non c'è soluzione. E quando lo capirai, sarà troppo tardi: le forze ti abbandoneranno e tutto non avrà più il minimo senso. Sarà solo allora che scriveremo la parola FINE. Ma fino ad allora... godiamoci quest'inferno!"

lunedì 12 gennaio 2015

Domanda di Ask.fm: http://en.textsave.org/cTvb‎

Davvero una bella domanda che introduce un discorso ampio ed articolato. Vedrò di spiegarmi meglio che posso.

Allora, la cosa che dici è vera: troppe sono le coppie che scoppiano al giorno d'oggi a causa di incomprensioni, noia, quotidianità, falsi valori. Ma andiamo con ordine (divido il discorso in categorie)

- TECNOLOGIA
Un tempo non avevamo tutta la tecnologia che abbiamo oggi: conoscere gente con facilità, socializzare a colpi di click. Un tempo ci si conosceva di persona, ci si piaceva e si iniziava una relazione che, se non funzionava, finiva subito, ma almeno era un qualcosa di vero, c'erano dei sentimenti autentici in ballo perché di persona non puoi mentire (o comunque è più difficile) piuttosto che dietro ad uno schermo. Non c'erano le email, gli sms, le tariffe di telefono ed internet. Se all'epoca intraprendevi una relazione a distanza, dovevi spedire lettere o sollazzare la bolletta del telefono di casa. E non ci si sentiva per giorni, in attesa di una telefonata o di una lettera, però nessuno andava in escandescenza del tipo "oddio non ci sentiamo da 5 minuti, cosa gli/le sarà successo? Già mi manca kyyyyaaaahhh1!!1111hbfsifbf". Ed era anche per la mancanza di tecnologia che si facevano tanti figli :D

- VALORI
Altra cosa che si è persa col tempo. Oramai le persone che hanno dei valori veri in cui credono sono pochissime. Oggi vediamo giovani che si svendono per una ricarica del cellulare, che vanno in discoteca per fare a gara a chi se li/le fa di più, che non sanno cosa siano i sentimenti, che si "mettono insieme" la mattina e la sera dello stesso giorno si "lasciano", sempre tramite sms o whatsapp ovviamente, mica di persona, ci mancherebbe. Una causa a questa distruzione dei valori è da attribuire anche ai social network, dove è possibile incontrare tante persone diverse con un semplice click e quindi trovare tanti possibili partner, senza il bisogno di averne uno fisso.

- ANIMA GEMELLA
Prima di strillare manco foste delle capre (https://www.youtube.com/watch?v=PpccpglnNf0), l'anima gemella a mio parere esiste. Non è quello che pensano tutti però, ossia la fotocopia di noi stessi. No, l'anima gemella è quella persona con cui ti ci trovi meglio che con chiunque altro sulla faccia della terra. È quella persona che grazie al suo carattere, i suoi modi di fare, i suoi pensieri, le sue idee, le sue passioni, ti fa stare bene, con te stesso e con il mondo. E tutto ciò malgrado il suo carattere possa infastidire la maggioranza o la sua bellezza non raggiunge certi livelli. Sai che a te piace e tanto ti basta.

Ecco, su questo punto volevo soffermarmi. Molti si "innamorano" e si "fidanzano" per svariate ragioni: per non rimanere soli e fare la figura dello/a "sfigato/a", per farsi coccolare da qualcuno/a, per avere qualcuno/a su cui sfogare la propria frustrazione, per sfogare i propri istinti animali o semplicemente per "proviamoci, vediamo come va" e magari far nascere il sentimento più in la. Ma a mio avviso, quello non è sentimento, è solamente un'illusione dell'amore, un affetto sviluppatosi dalla quotidianità del frequentare sempre la stessa persona che però potrebbe svanire così com'è comparso. Perché se una persona ti colpisce, lo fa subito e tu cominci subito ad interessartene. E non sto parlando di "mi ha commentato una foto ma non è il mio tipo", no. Sto parlando di una lunga e profonda chiacchierata in cui si mostrano i nostri lati più superficiali, mostrandoci così come siamo con tutti. Poi, se c'è interesse, si comincia a scavare a fondo, ad essere più intimi, ad innamorarsi.

Per rispondere alla domanda quindi, si può così riassumere:

- gente che si mette insieme "tanto per", non provando veramente qualcosa l'uno per l'altra ma solo per divertirsi/non rimanere soli/trovare qualcuno da schiavizzare

- gente che vive una relazione a distanza o che vive una relazione in cui ci si vede tutti i giorni ma solamente per poco. Ed ecco che quando arriva il momento di andare a convivere, ci si rende conto di comportamenti che non si possono tollerare nei confronti del partner e che non è possibile correggere. Un rischio un po' di tutti inizialmente, ma se ami quella persona, ami tutto di lei, anche il suo modo di russare.

- gente che, dopo la convivenza, decide di fare il grande passo e, dopo la luna di miele, si "rilassa", facendo subentrare la quotidianità: tutti i giorni la stessa routine, tutti i giorni le stesse facce, i segni del tempo che diventano più marcati, la passione che si spegne, lo stress che sale e quindi voglia di cambiare, voglia di avventure, denotando che non era vero amore quello che si provava per quella persona, ma che ora bisogna "tenerselo" visto che c'è un matrimonio di mezzo, oppure divorziare. E peggio ancora quando ci sono di mezzo dei figli.


Tutto questo, a mio avviso, può essere evitato trovando la persona giusta. E fidatevi, la riconoscerete. Non è quella che alla prima cosa carina che vi dice, voi siete lì a sbavarci dietro o a costruirvi castelli in aria solamente perché non siete abituati a ricevere complimenti dagli estranei. E non è nemmeno quella che ha le vostre stesse passioni, ma che come carattere non vi sapreste prendere manco se vi ricopriste entrambi il corpo di magneti di carica opposta. Ed ancora, non è nemmeno la persona migliore del mondo che però non vi aggrada fisicamente (perché in una relazione conta anche l'aspetto fisico).

Non posso dirvi io chi sia, starà a voi scoprirlo (e, ripeto, quando ce l'avrete davanti, capirete subito che è quella giusta). Pregate soltanto che, una volta trovata, possa ricambiare i vostri sentimenti.