venerdì 24 maggio 2013

Cosa ci uccide e cosa ci rende eterni? (Ask.fm)


C'era una volta, un demone dalle sembianze umane di nome Konji. Il demone non era particolarmente forte, né incuteva timore, non aveva intenti bellici e non rappresentava una minaccia. Però era odiato ed invidiato perché aveva una particolarità: era immortale. Non poteva essere ucciso né ferito da nessun'arma. Lui, dall'alto della sua superbia, sfidava chiunque incontrasse a fargli provare almeno un po' di dolore. Ovviamente nessuno riusciva lontanamente a scalfirlo e lui si prendeva gioco degli sfidanti. Passava le giornate a prendere in giro gli altri, finché un giorno non incontrò una bambina di nome Fuju.

Fuju: "Tu sei Konji, il demone che va in giro a vantarsi della sua immortalità e del fatto di non poter essere mai feriti?"

Konji:"Sì bambina, sono io. Perché lo vuoi sapere?"

Fuju: "Perché io potrei ferirti"

Konji:"AHAHAHAHAH MA NON FARMI RIDERE! Bambina, uomini molto più forti e possenti di te hanno provato a ferirmi e hanno fallito. Come puoi tu, una piccola e gracile umana riuscire quantomeno a scalfirmi? Niente può uccidermi, io sono l'unico che vivrà in eterno!"

Fuju: "Se la pensi così, allora lasciami tentare"

Konji: "Prego, accomodati pure. Voglio proprio farmi quattro risate".

Fuju estrasse della polvere da una sacca e la spruzzò contro il demone.

Konji:"EEETTTCCCIIIùùùùù! Bambina, non è con gli starnuti che riusc... ma è scomparsa? Evidentemente non voleva farsi sbeffeggiare ulteriormente. Meglio così, spero di non rivederla mai più, questo scherzetto non mi è piaciuto molto."

Konji si diresse verso il prossimo villaggio, pronto per sfidare ed inesorabilmente sbeffeggiare qualcuno. Lì però incontro una giovane e bellissima donna, dai modi di fare gentili e con tante passioni in comune. Cominciarono a frequentarsi come buoni amici, ridendo e scherzando dei loro interessi. Lui era sempre più innamorato, finché un giorno non le si dichiarò. La ragazza però lo respinse, dicendo che lo considerava solamente come un buono amico. Konji si sentì morire. Non ce la faceva a sopportare tutto, quindi fuggì da lei. Corse lontano, in lungo ed in largo, il più lontano possibile da colei di cui era follemente innamorato, sperando che quel dolore potesse spegnersi. Al contrario, era più vivo che mai. Provò allora a piangere, a farsi del male fisico, a provare interesse per un'altra donna... niente, quel dolore non voleva sparire.

Pioggia. Cadeva incessantemente. Konji era intento a disperarsi contro un albero.

"Alla fine ho vinto io"

Dietro di lui, Konji udì una voce che conosceva bene. Sì girò di scatto in preda alla rabbia e la vide: una donna alta e bellissima.

Konji: "Tu... tu.... chi sei tu?"

Fuju: "Ma come, non mi riconosci? Ah già, non ho più l'aspetto di una bambina"

Konji: "Maledetta strega, che cosa mi hai fatto! Liberami da questa maledizione!"

Fuju: "Non sono una strega, sono una fata e ho voluto punire la tua superbia. Tu hai detto che niente può ucciderti e che sei l'unico che può vivere in eterno. Come vedi ti ho dimostrato che sei vulnerabile come un qualsiasi altro uomo, che i sentimenti possono ucciderti e ferirti anche se sei immortale e che lei, la ragazza di cui ti sei follemente innamorato, ora è diventata immortale: vivrà per sempre nei tuoi pensieri ed avrà sempre un posto speciale nel tuo cuore."

Konji: "Va bene, ho imparato la lezione... ora ti prego, liberami da questa maledizione!"

Fuju: "Mi dispiace, i miei poteri non mi permettono di manipolare un sentimento forte come l'amore."

Konji: "E come posso fare per liberarmi da quest'agonia?"

Fuju: "Non credo che esista una cura. Forse con il tempo potresti guarire, altrimenti dovrai continuare a soffrire. Per sempre."

Konji: "...."

Fuju: "Ora non ti vanti più della tua immortalità?"

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