giovedì 23 agosto 2018

Detroit: Become Human

Ho voluto scrivere un "piccolo" parere su questa esperienza di vita meravigliosa.

N.B. ci sono gli spoiler (seppur lievi)

Cominciamo col dire che Detroit: Become Human (da qui in poi DBH altrimenti affitto domani) non è un videogioco, ma una vera e propria esperienza di vita. Esatto, avete letto e capito bene. DBH non è un videogioco, ma un'esperienza di vita. Perplessi? Disgustati? Continuate a leggere e capirete. Non siate superficiali, non denigrate un qualcosa solo perché indirizzato ad un pubblico giovane (cosa che DBH non è assolutamente tra l'altro). Non fermatevi alla prima apparenza, alla prima facciata del "è solo un videogioco per intrattenere i bambini". Sbagliereste e di brutto anche. DBH è sostanzialmente un'avventura grafica interattiva (a differenza dei punta e clicca degli anni passati). Questo genere ha cominciato a prendere piede e ne troviamo diversi esempi tra le fila della Telltale (casa produttrice di avventure grafiche quali The Walking Dead, Game of Thrones, Back to the Future, ecc ecc), ma troviamo in Quantic Dream e nel suo producer David Cage i massimi esponente di questo genere. Giochi come Fahrenheit e Heavy Rain sono gli esempi più eclatanti: giochi che riescono a riunire un gameplay semplice ma divertente, mai noioso ed a tratti frenetico ad una trama da capogiro, con scelte e finali multipli. Cosa si differenzia quindi DBH dagli altri titoli? Non si differenzia in niente effettivamente, prende una formula già collaudata e la migliora ulteriormente, aggiungendo di contorno una grafica dettagliatissima, pulita, fluida. Una futuristica Detroit viene rappresentata perfettamente, con tutte le diavolerie elettroniche del 2038 (anno in cui si svolge il gioco) e in cui umani ed androidi convivono "pacificamente". Le virgolette sono d'obbligo, perché qualcosa si spezzerà in questa apparente armonia. Ed è qui il vero asso nella manica di DBH: la storia. Una... anzi, tre storie raccontate singolarmente che finiranno poi per intrecciarsi. Sì, questa prerogativa c'è anche negli altri giochi citati... ma qui viene ampliata come non mai. In DBH le scelte da effettuare ed i percorsi da sbloccare sono una mezza infinità. E per ogni percorso sbloccato in un capitolo, avremmo il capitolo successivo completamente diverso da quello giocato da un altro giocatore (io stesso confrontandomi con un mio amico, ho appurato di aver fatto scelte diverse da lui e quindi avere narrazioni differenti). Ma a parte la miriade di scelte, a parte il gameplay a volte frenetico a volte calmo, a parte il bellissimo comparto grafico e sonoro (una OST della madonna)... il vero protagonista di DBH è la storia. La STORIA! Tutto in maiuscolo e col punto esclamativo finale. Signori, qui stiamo ad altissimi livelli, sia di regia che di dialoghi che di situazioni. Iniziamo con lo sventare un sequestro di persona per poi finire nel bel mezzo di una rivoluzione. Sì perché il fulcro di DBH è lo scontro tra androidi e umani. I primi si sentono sfruttati dai secondi che, come tutti gli esseri umani, sfogano la loro rabbia e frustrazione sulle cose e le altre persone. Vi è mai capitato di essere arrabbiati. prendere qualcosa e lanciarla contro il muro? Ecco, qui succede a grandi linee la stessa cosa, solo che le "vittime" sono gli androidi: esseri senzienti, macchine programmate con uno scopo e cioè servire gli esseri umani. Sono macchine, oggetti creati da noi con le nostre sembianze e con un "cervello" ed una "coscienza" artificiale. Tutto quello che fanno e dicono è perché noi glielo abbiamo permesso, perché noi li abbiamo programmati così. Ma alcuni androidi (i cosiddetti Devianti), alla reazione violenta degli esseri umani, rispondono con altrettanta violenza, per difendersi e non subire abusi. Una macchina. È come se tirassimo una sberla al tostapane perché si inceppa e lui per contro ci tirasse in faccia il pane che stava tostando. Tutto il gioco si basa su questo conflitto. Da che parte staremo? Dalla parte degli umani, la nostra stessa razza, oppure empatizzeremo e ci schiereremo con gli androidi? Ecco la genialità di questo "gioco": ti mette davanti delle scelte che non sono stupidaggini. Non è la classica scelta "se prendo questa strada poi più avanti il percorso sarà più facile". No. Qui le scelte sono del livello di "fai una protesta pacifica o una rivoluzione violenta". Oppure "uccidi il capo dei rivoluzionari o schierati con loro" e quest'ultima scelta sarà un androide che dovrà compierla. Detta così sembra una stupidaggine, ma pensateci: andare contro il mio codice, contro i miei creatori oppure contro un mio simile che non ha fatto niente di male ed anzi vuole aiutare tutti gli androidi ad avere una loro indipendenza? Scelte forti signori, forti ed importanti. Non mancheranno i classici momenti strappalacrime con morti varie e decisioni tristi che porteranno a diversi finali tutti assolutamente da scoprire (ma che saranno difficili da sbloccare e richiederanno tanto ma tanto tempo).
Dove voglio arrivare dopo tutto questo papiro? È semplice: il dilemma di considerare gli androidi come degli "esseri viventi senzienti", in grado di provare emozioni, innamorarsi e farsi una vita con un lavoro ed una famiglia da accudire. Il gioco stesso ti mette di fronte una famiglia di androidi a cui ti affezionerai e piangerai, altroché se piangerai...Tutto ciò è pazzesco, giusto? Eppure il "gioco", tramite i suoi personaggi, i vari scenari e le varie scelte, ti mette di fronte questo dubbio. Chi siamo noi per decidere chi deve vivere e chi deve morire? L'essere umano, dall'alto del suo egoismo e del suo egocentrismo, ha preso in mano il dominio del pianeta. Uccidiamo, saccheggiamo, sterminiamo vite animali e vegetali, solo per il nostro tornaconto personale. Arriviamo perfino ad ucciderci tra di noi pur di arrivare a ciò che vogliamo. Abbiamo fatto guerre per il potere,  guerre per le risorse, guerre per  il territorio. Abbiamo ucciso, schiavizzato ed umiliato altri esseri umani perché "diversi" dalla maggioranza per qualcosa, che sia il colore della pelle, la lingua parlata o la religione professata. Ci stiamo distruggendo e stiamo distruggendo il nostro mondo. Ed il "gioco" tutto questo lo rappresenta alla PERFEZIONE. Ecco perché parlavo di esperienza di vita. DBH ti da la possibilità di ripercorrere gli errori che l'umanità ha fatto e di porvi rimedio, OPPURE, essere complice di quegli abusi e reagire con la violenza. Sta a te decidere. Ti schieri con i tuoi "fratelli" o con delle macchine? Vuoi fermare una possibile minaccia, o combatti per difendere i diritti di queste nuove "creature"? La scelta spetta solo che a te. Scegli "bene", mi raccomando.

Ecco perché ogni individuo su questa Terra dovrebbe vivere l'esperienza che offre DBH. Viverla e cominciare a farsi delle domande, su di noi, sugli altri animali e sulla natura che ci circonda.

Purtroppo non si può dare un voto superiore al 10, perché questo "gioco" meriterebbe 20.

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