domenica 27 dicembre 2015

Pensieri #2

Sono nato nell’epoca sbagliata. Sarà questo il tema portante di questo post. Sono nato nell’ormai lontano 1986 e quindi ho una certa età sul groppone. All’epoca non avevamo tutta la tecnologia che abbiamo oggi: niente smartphone, niente internet da cellulare, niente whatsapp, niente instagram, niente facebook… niente di niente. Conoscevi la gente di persona, ti documentavi come meglio potevi su quelle tue poche passioni che erano prerogativa solo di pochi…. quelle stesse passioni che un tempo ti emarginavano, ti facevano passare per lo sfigato di turno, quello “diverso” perché, invece di andare a devastarsi in discoteca, preferiva rimanere a casa a giocare o vedere qualche film/anime. Cosa che invece sembra essere la prassi oggi. Facciamo un passo indietro: chi mi segue (o chi mi conosce) saprà che le mie passioni più grandi sono i videogiochi e gli anime/manga. Ebbene, all’epoca in cui andavo a scuola io, queste cose venivano considerate come per bambini, che se giocavi ai videogiochi eri un immaturo bimbo di merda da emarginare e/o perculare, che se guardavi i cartoni animati dovevi crescere e non potevi avere una ragazza perché eri ancora piccolo e immaturo e tutte queste stronzate qui. Ora la situazione si è ribaltata drasticamente: i videogiochi, gli anime, i manga (accompagnati dalle serie TV e dal cosplay) sono la moda del momento, quelle che tutti seguono, chi più e chi meno. Anche qui però c’è un problema: queste persone non sono realmente appassionati, lo fanno più che altro per moda o per amalgamarsi alla massa (e youtube qui c’ha messo il carico). Sono veramente poche le persone che sanno di cosa stanno parlando, che sono realmente appassionate e non fanno le “”””””nerd”””””” giocando a minecraft, a cod o a fifa. E quindi? Quindi, se in passato venivo allontanato per le mie passioni, ora sono io che mi allontano da questi individui che stanno stuprando queste mie passioni, dalla massa ignorante che vuole sentirsi alternativa ma che fa solo pietà. 
Però, come ho detto prima, ci sono anche le eccezioni…. e tu sei una di quelle. Ma non è ancora il momento di parlare di te. 
A te ho riservato l’ultimo dei miei pensieri di quest’anno.

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