mercoledì 30 dicembre 2015

Pensieri #6

E questo qui è il mio ultimo post per quest’anno. Come ho già detto, siccome dal prossimo anno (il 2016 appunto) vorrei tentare di cambiare, ne ho approfittato di questi ultimi giorni del 2015 per parlare un po’ di me e sfogarmi di quello che mi passasse per la testa. Gli ultimi lamenti (spero), se vogliamo metterla in questo modo. Questo ultimo pensiero è il più importante perché parlerò interamente di te. Non so se leggerai questo intervento, ma in ogni caso non hai nulla di cui preoccuparti, la tua privacy verrà garantita. Questo intervento è solo per tentare di chiudere un capitolo della mia vita, il capitolo in cui ho amato una persona con tutto me stesso, giorno e notte, giorno dopo giorno, mese dopo mese ed anno dopo anno, malgrado tutto. E quella persona, sei proprio tu.
Ci siamo conosciuti così, per caso. Sei stata tu ad aggiungermi su facebook, lo ricordo molto bene, e ricordo anche il motivo per il quale mi aggiungesti. All’epoca avevo iniziato a leggere un manga davvero esilarante e stravagante. Non molti conoscono questo manga, però trovai comunque una pagina a lui dedicata su facebook. Pagina in cui tu eri una degli amministratori. All’epoca però non ci diedi molto peso, anche perché ero fidanzato e pensai ad un’aggiunta random come tante altre. Era il 2010. Ad inizio del 2011 poi mi sono lasciato e caddi in un periodo buio come ho scritto in un post precedente. Solo verso la fine del 2011 mi sono ripreso e, agli inizi del 2012, un episodio fondamentale mi ha fatto avvicinare a te. Un giorno, tu hai cambiato la tua immagine del profilo di facebook. Riconobbi subito quel personaggio, un personaggio di un vecchio videogioco per Nintendo 64, sconosciuto ai più. Tu però sembravi conoscerlo... allora ti feci i complimenti per quell’avatar. Da lì è iniziata una piccola conversazione che, devo ammetterlo, mi fece tanto piacere. Era da tempo che non parlavo con una persona così. Iniziai quindi, con delle scuse, a cercare di parlarti (sono una frana a contattare la gente per primo, dovevo quindi cercare un pretesto per attaccarti bottone XD). Mi piaceva davvero un sacco parlare con te, eri una persona matura con cui si poteva parlare di tutto, inoltre trasudavi simpatia ed intelligenza da tutti i pori. E, siccome chiederti banalmente l’età mi sembrava troppo da maleducati (io e le mie seghe mentali...), cercai uno stratagemma per saperla. Ci riuscii e... eri davvero piccola all’epoca (non che ora tu sia “grande”.... :P). Ma questa cosa non mi frenò e non mi fece allontanare da te o smettere di sentirti. Continuai a “frequentarti” su facebook finché, in occasione della cartoomics di marzo 2012, decidemmo di incontrarci. Ricordo quel momento come se fosse ieri: appena mi hai visto, feci cadere la gomma che stavi masticando e, per l’imbarazzo, ti accaparrasti il peluche che mi portavo dietro come accessorio per il mio cosplay. Lo stringesti forte, con lo sguardo chinato su di lui, evitando di guardarmi per il troppo imbarazzo. Lo so che ricordare questa cosa ti faceva sempre arrabbiare, ma a me diverte troppo. E poi penso che tu sia stata davvero dolcissima in quel momento, una rappresentazione genuina dei tuoi sentimenti. Abbiamo parlottato un po’, eravamo entrambi imbarazzati (o meglio, io ero imbarazzato visto anche che tu eri insieme ad alcuni tuoi amici). Abbiamo parlato poco, io pure non sapevo cosa dire (è sempre così con le persone che incontro per la prima volta dal vivo...), finché non ci siamo salutati perché avevo il treno di ritorno per Roma. La cosa però che mi ha lasciato perplesso era che tu mi avevi lasciato il numero del tuo cellulare per poterci accordare per incontrarci.... chi ti ha dato tutta questa sicurezza? Perché ti sei fidata a lasciare il tuo numero ad un estraneo? Te lo chiesi poi e mi risposi che ti sei fidata perché ti sentivi che c’era da fidarsi... beh, grazie!
Nei giorni successivi, approfondimmo di più la conoscenza. Un giorno ti aiutai a far partire una mod di Amnesia: abbiamo passato un pomeriggio intero a cercare di farla partire sul tuo mac, con tanto che dovevo lavorare (ma me ne fregava meno di zero in quel momento). È stata dura ma ce l’abbiamo fatta... o almeno pensavamo. La mod si era avviata, ma poi si bloccava più avanti. Pazienza, hai apprezzato lo sforzo e da allora iniziammo a parlare più spesso.   Diciamo che oramai ci sentivamo ogni giorno, sia che ti cercassi io (oramai senza più paure di alcun tipo) sia che mi cercassi tu. E da quelle discussioni, capii tante cose: capii che non mi ero sbagliato sul tuo conto, che ho fatto bene a continuare a frequentarti, che avevamo caratteri dannatamente simili, che avevamo molti interessi in comune, che mi piaceva parlare con te di tutto, non solo dei nostri interessi, che eri una persona estremamente matura per la tua età. E che, lentamente ma inesorabilmente, mi stavo innamorando di te. Sapevo che era uno sbaglio, che c’erano mille ostacoli, ma non ho potuto fare nulla per impedirlo. Arrivai perfino a fare una promozione col mio operatore telefonico per avere la possibilità di scriverti senza spendere un capitale (visto che ci sentivamo tanto anche per sms). L’apice della felicità la raggiunsi al Rimini comics 2012 in cui una sera uscimmo insieme ed andammo in sala giochi. Ricordo ancora che ero a cena con i miei amici, avevamo ordinato da poco e stavano iniziando ad arrivare le portate. Mangiai due bocconi veloci della mia portata, poi mi alzai, diedi i soldi per pagare a mio fratello e corsi da te. Questo perché mi dicesti che avevi il coprifuoco e che dovevi tornare in albergo al massimo a mezzanotte. Per stare più tempo possibile in tua compagnia quindi, saltai la cena ed “abbandonai” i miei amici (che comunque capirono l’esigenza). E quella serata in sala giochi fu bellissima: tu mi facesti il culo al taiko ed io pensai che fu soltanto perché stavo facendo lo scemo. Quando poi arrivarono anche i miei amici, cominciasti a farti più silenziosa. Non ti sei mai trovata a tuo agio con chi non conoscessi. Per molti questo potrà sembrare un difetto, ma a me questa tua caratteristica piace un sacco. Dopo che ti riaccompagnai in albergo, ero il ragazzo più felice del mondo. Saltellavo per strada, raccontavo tutto ai miei amici col sorriso sulle labbra, amavo veramente la vita. Ero veramente innamorato perso, innamorato della ragazza dei miei sogni, quella che per una vita intera ho cercato senza mai trovarla... fino a quel momento almeno. 
Ma si sa, la felicità è effimera ed è destinata a finire. Non passò molto tempo e mi dicesti che ti stavi sentendo con un ragazzo. Mi si gelò il sangue nelle vene, ma era normale per la tua età e sicuramente non potevi interessarti a me. Feci finta di nulla congratulandomi con te. Pensai che non fosse la fine del mondo, che fosse normale per te avere interesse per dei ragazzi e che magari, un giorno, ti saresti innamorata di me. Io, stupidamente, pensai di poter resistere fino a quel giorno, di starti accanto come se nulla fosse, di consolarti nei momenti tristi o ridere con te in quelli allegri. Non feci però i conti con i miei sentimenti. Ed infine arrivò quel giorno, il giorno in cui mi dicesti di esserti messa insieme a questo tizio. Mi crollò il mondo addosso. Un peso insostenibile, che non avevo mai provato in vita mia. Per la seconda volta nella mia vita provavo un dolore talmente forte da farmi scoppiare a piangere. Non una, non due, non tre, ma innumerevoli volte. Impazzii completamente. Cercavo di lanciare segnali del mio dolore a destra e a manca... per quale motivo, non saprei dire. Forse era un modo come un altro per sfogarsi. Siccome però non ragionavo, ovviamente queste cose le postavo su facebook, dove tu potevi tranquillamente leggerle. Finchè, non mi hai affrontato direttamente e mi hai chiesto a chi fossero rivolte tutte quelle attenzioni. Io allora dovetti confessarti tutto. Avevo intenzione di confessarti il mio amore di persona a quel Lucca comics 2012, ma le cose sono andate diversamente. E forse è un bene che siano andate così, non so come avrei retto un rifiuto di persona. Ti confessai il mio amore e, com’era ovvio, mi rifiutasti. D’altronde c’erano troppi problemi per una relazione tra noi due ed in più tu eri fidanzata. Ma io ero così follemente innamorato che sono andato anche contro uno dei miei principi (quello cioè di non provarci con ragazze già impegnate). Credimi, non l’avrei mai fatto se tu non fossi stata davvero così importante per me. Tu comunque hai voluto che restassimo amici, cosa che volevo anche io. L’idea di separarmi da te non era contemplabile. Incassai il colpo, piansi smisuratamente fino ad arrivare ad addormentarmi. Decisi quindi che era il momento di indossare una maschera, non dovevo più permettere che le emozioni prendessero il sopravvento e mostrassero a tutti il mio vero stato d’animo. Mi creai un blog che tutt’ora tengo segreto a tutti in cui sfogarmi liberamente senza far preoccupare gli altri. Sembrava tutto risolto.... ed invece non era risolto nulla. Io continuavo ad amarti ogni giorno di più e vederti insieme ad un altro mi faceva male. Mi faceva male anche sapere che non avrei mai potuto essere tuo, ma il mio cuore ci sperava sempre, SEMPRE. Non ho mai perso questa speranza, che diciamo è quella che mi ha spinto ad andare avanti, a provare, standoti vicino, di farti innamorare di me. Ci sentivamo più raramente e ci vedevamo ancora meno... ma quelle volte in cui ci vedevamo, il mio cuore si riempiva di gioia ed ero al settimo cielo. So che era una gioia temporanea ed illusoria, ma ero comunque felice di poter stare in tua compagnia, noi due da soli. Dal canto mio, cercavo di starti vicino come meglio potevo: detestavo l’idea che tu potessi essere triste, sia che fosse a causa del tuo ragazzo che per altro. Ero davvero... un buon amico. Sì, ero caduto nella friendzone, ma non mi importava. Non se potevo renderti felice e far comparire il sorriso sul tuo volto. 
Durante il 2013, sono state due le volte che ci siamo visti che mi sono rimaste particolarmente impresse. La prima fu a rimini comics, in cui mi hai dato la batosta a taiko e questa volta mi impegnai sul serio.... Sono stato davvero felice di venire battuto da te, questo non faceva altro che confermare che la tua passione per i videogiochi fosse vera e non soltanto una moda. Ricordo anche il momento di salutarci: eravamo in uno spiazzo, dovevi andare in macchina con tua sorella ed il suo ragazzo che ti avrebbe portato in stazione per prendere il treno. Ci siamo salutati ed io, anziché tornare con i miei amici, mi incamminai per la stazione. Tu mi mandasti un messaggio per dirmi che il treno sarebbe ritardato e che quindi avremmo potuto salutarci meglio e per più tempo... io però ti avvisai che ero in stazione perché avrei voluto salutarti di nuovo. Rimasi basita per quel mio gesto, anche tua sorella ed il ragazzo lo furono. Lo so, mi sono comportato un po’ da stalker... ma il desiderio di vederti ancora una volta era più forte di qualsiasi altra cosa. Dopo rimini comics ci saremmo rivisti al lucca comics a fine ottobre. Sarebbero passati troppi mesi. Dovevo vederti... non potevo lasciarti andare così. 
La seconda volta fu appunto al lucca comics. Abbiamo passato un’intera giornata insieme, in cosplay per giunta. È stato bellissimo, eravamo davvero in sintonia, ci lanciavamo delle frecciatine, ridevamo, scherzavamo, cantavamo... non sai quanto mi manca tutto ciò. La sera abbiamo visto anche il concerto del final fantasy italian project in cui mi sono commosso in due canzoni e tu per consolarmi mi hai abbracciato.... Ma non è per questo che mi ricordo di questo avvenimento: è per il regalo che mi hai dato per il mio compleanno oramai passato (21 settembre). Mi regalasti un piccolo e puccioso gattino da attaccare al cellulare, il videogioco per 3DS Animal Crossing così da poter giocare insieme e, cosa più importante.... quel videogioco per Nintendo 64 di cui misi l’avatar la prima volta che abbiamo veramente parlato. In quel momento il cuore mi si fermò. Era una cosa totalmente inaspettata e la speranza tornò a bruciare in pompa magna. Era un regalo troppo prezioso da fare per un “semplice amico”.
Arriviamo quindi al 2014 con quel pazzo del tuo ragazzo che ti lascia, questa volta definitivamente. Passatemi il paragone onepieceano: è come se Rufy trovasse lo One Piece e lo gettasse in mare. Superata questa parentesi, io non presi la palla al balzo anche perché sarebbe stato davvero ignobile: tu eri distrutta, sia fisicamente che psicologicamente. L’unica cosa che potevo fare era farti stare meglio, distrarti, cercare di non farti pensare a lui. Ci provai, ma senza successo. Tu eri ancora molto legata a lui e non riuscivi a pensare ad altro. Ed io mi odiavo. Mi odiavo perché non riuscivo a farti stare meglio. Però forse una possibilità c’era: a fine gennaio ci sarebbe stata la fiera dei fumetti a novegro. Potevamo vederci, stare insieme. Potevo distrarti, far comparire di nuovo il sorriso sul tuo volto. Ricordo che andammo a vedere il film di dragon ball, battle of gods. Ricordo che andammo in giro per Milano, in fumetteria, alla feltrinelli, in un bar anni ‘80, al disney store.... Niente da fare, non riuscivo più a far comparire il sorriso sul tuo bellissimo viso. Anche quando ci siamo lasciati dopo che ti ho accompagnata a casa, a malapena mi salutasti. Il giorno dopo ci siamo visti a novegro ed anche qui eri taciturna, non ti si riusciva proprio a smuovere. Io anche non sapevo che pesci pigliare e me ne son stato il più del tempo zitto, perso nei miei pensieri. Pensavo, pensavo e pensavo.... stavo pensando sulla decisione più difficile di tutta la mia vita. Quando poi ci siamo salutati, l’abbraccio che usavamo di solito per salutarci era più freddo del solito. Ricordo anche che sei stata tu la prima a volerti staccare dopo pochissimo tempo, cosa strana visto che i nostri abbracci duravano anche 5 minuti buoni. Eri decisamente troppo scossa ed ancora rivolta a lui con la testa. Ricordo che, dopo che ci siamo salutati, rimasi nella piazzezza della stazione del pulman che portava alla fiera, sotto la pioggia a piangere. Piangevo perché ci eravamo inesorabilmente allontanati e non riuscivo a ricongiungermi a te, perché non sono riuscito a consolarti, perché eri triste ed il tuo viso e la tua anima erano segnati da una ferita difficile da rimarginare. O almeno, che io non potevo rimarginare per quanto mi sforzassi.
Ed ora arriviamo a quel giorno nefasto, il 3 febbraio del 2014. Era una mattina di lunedì, ero a lavoro ma non avevo la minima concentrazione. Mi contatti su facebook per sapere come stessi. Iniziamo a parlottare e... ti dico che devo parlarti. Lei se lo immaginava visto il mio comportamento taciturno che ho avuto i giorni scorsi, per questo mi ha contattato. Mi dichiaro nuovamente, le dico che la amo, che questo sentimento non se n’è mai andato. Lei mi dice che se n’era accorta dal modo in cui la guardavo e da come mi rivolgevo a lei. Ma... che non può e non potrà mai ricambiare i miei sentimenti. Io allora, preso dallo sconforto e dalla disperazione, faccio l’errore più grande di tutta la mia fottuta vita: le dico che è meglio chiudere i contatti definitivamente. Lei ovviamente non vuole, però se questa è la mia decisione, vuole rispettarla, mostrando tutta la sua immensa maturità. E così chiudo i contatti eliminandola da facebook e da altre parti. Mi tengo solamente il suo numero di cellulare, l’amicizia su 3DS e su Tumblr. Successivamente sarà lei a rimuovermi da Tumblr. 
Perché ho fatto questo gesto? Oltre al perché sono una testa di cazzo, ma perché pensai che senza né vederla né sentirla, il sentimento che provo per lei sarebbe andato via via sparendo. Niente di più falso. I giorni e i mesi a seguire sono stati letteralmente devastanti. Non facevo altro che piangere non appena potevo rimanere da solo (ed in ufficio capitava spessissimo che rimanessi da solo). Mi mancava ogni giorno di più, ero disperato. Ho cercato anche di interessarmi ad altre ragazze, ma senza risultato: pensavo sempre a lei e la paragonavo alle altre che, ovviamente, perdevano su tutta la linea. Bastava anche il minimo difetto che subito perdessi interesse per la ragazza in questione. D’altronde, al cuore non si comanda e non è possibile interessarsi ad altre persone quando ce n’è solo una che ti fa perdere la testa.
Continuai a sentirla sporadicamente: a farle gli auguri per il compleanno e per le feste di natale e capodanno. Solamente in queste occasioni (per natale le avevo anche suonato una musichetta al piano, sentita sul suo Tumblr che mi era capitato di visitare). Ovviamente continuai a dedicarle scritti sia qui su Tumblr che su EFP ed altri blog... forse perché quando provi qualcosa di così forte per una persona, devi in qualche modo tirarla fuori. Ho cominciato anche ad evitare quelle fiere come cartoomics e rimini comics per evitare di incontrarla (perché se la incontrassi, potrei davvero scoppiare a piangere in mezzo alla gente). 
Arriviamo quindi al 2015, precisamente al giorno del suo compleanno. Come precedentemente detto, le mando un sms per augurarle buon compleanno. Mi arriva la sua risposta in cui mi ringrazia e però mi dice anche che non è più il caso di sentirsi così sporadicamente, di chiudere definitivamente ogni rapporto. Acconsento a malincuore. Ciò però non vuol dire che non la pensi più, tutt’altro. Come ho detto prima, non basta non sentire più una persona per dimenticarla e smettere di amarla. Ed ora ci avviciniamo alla conclusione di questa folle storia. Lucca comics 2015: mi sembra di vederla tra la folla e vado letteralmente nel panico. Comincio ad arrancare, il respiro mi si fa più affannoso e tento di allungare il passo per allontanarmi, ma sembra come se il suo gruppo stia seguendo il nostro. Prendono anche la nostra stessa scorciatoia. Io allungo il passo e faccio allungare il passo anche agli altri che però non fanno domande (o, per lo meno, non a me direttamente). Ovviamente presa a male incredibile e giornata rovinata. Il giorno dopo però, con mia grande sorpresa, scopro che mi aggiunge su Tumblr. Gioia, immensa gioia. Sono stato tutto il giorno a guardare il cellulare ogni qualvolta ne avevo l’occasione, aspettando un suo messaggio o comunque qualcosa (visto che mi aveva chiesto di non sentirci più, non potevo certo io fare la prima mossa). Niente. Nessun messaggio per tutto il giorno. La mattina del giorno dopo però, scopro che mi ha nuovamente tolto da Tumblr. Preso dallo sconforto, scrivo un messaggio pubblico su Tumblr, un appello a contattarmi qualunque cosa volesse dirmi. Mi contatta il giorno ancora successivo su facebook per dirmi che quell’aggiunta è stata fatta per sbaglio. Però aggiunge che ha delle cose da dirmi, ma preferirebbe dirmele di persona, però a causa dei nostri impegni questo non è possibile. Le dico allora che io sono sempre disponibile e quando se la sente di dirmi le cose tramite facebook, sa dove trovarmi. È stata l’ultima volta che l’ho sentita.
FINE
Ed ora, dopo questo riassunto (se dovessi descrivere tutta la storia di noi due, ce ne sarebbe da scrivere), vorrei fare qualche considerazione. Innanzitutto lo dico qui, pubblicamente, che.... MI DISPIACE. SONO STATO UNO STRONZO EGOISTA TESTA DI CAZZO, ME NE RENDO CONTO. TU ERI DEPRESSA, DEVASTATA DALLA TUA ROTTURA COL TUO RAGAZZO, UN RAGAZZO CHE AMAVI VERAMENTE, AVEVI BISOGNO DI AIUTO ED IO ERO L’UNICO CHE POTEVA DARTELO, MA HO PREFERITO FUGGIRE PER PENSARE A ME STESSO. MI ODIO, NON SAI QUANTO VORREI TORNARE INDIETRO ED IMPEDIRMI DI ALLONTANARMI DA TE. Ho sbagliato, me ne rendo conto e fai benissimo a non volerne più sapere di me. Sappi solo che mi dispiace, che farei qualsiasi cosa per rimediare a questo errore, anche se temo che non ci sia nulla che possa fare...
Detto questo, voglio che tu sappia un’altra cosa: sei stata la prima ragazza a farmi provare un sentimento tanto grande e puro, anche dopo aver ricevuto delle cocenti delusioni. Non so come tu abbia fatto, sarà per la tua bellezza, sarà per il tuo carattere, per la tua intelligenza, per la tua simpatia, per la tua timidezza o per tutte queste cose messe insieme.... sarà per il tuo essere speciale, fatto sta che io ti ho amato e ti amo come non ho amato nessun’altra al mondo. E sì, ribadisco che il mio amore per te non è mai morto. Non importa se tu non ricambierai mai questo amore, se tu stai vivendo la tua vita al fianco di un’altra persona, se nel frattempo sei cambiata... questo sentimento rimarrà vivo finché ne avrà la forza. Ed anche se dovesse nascere un nuovo amore che possa farmi perdere di nuovo la testa, stai pur certa che nel mio cuore è riservato un posto speciale solamente per te. Per te che sei la ragazza che mi ha fatto capire cosa vuol dire amare veramente una persona. Per la ragazza che mi ha fatto ridere di gusto. Per la ragazza che mi ha fatto sognare. Per la ragazza che mi ha fatto piangere lacrime di gioia e di dolore. Per la ragazza che mi ha fatto toccare il cielo con un dito. Per la ragazza che riesce a farmi commuovere anche mentre sto scrivendo queste righe. Per te e solo per te il mio cuore non smetterà mai di battere. Io ti amo e questa è una realtà che non si può cambiare. E non mi importa se rimarrò da solo, se queste mura che ho alzato lasceranno tutti al di fuori, se nessuna avrà il coraggio di tentare di scavalcarle o di distruggerle.... so che questo è un amore vero, senza alcun interesse secondario. Ti amo perché riesci a trasmettermi sensazioni che nessun altro riesce a trasmettermi. Ti amo perché quando sono in tua compagnia, il tempo si ferma ed io provo una gioia immensa. Ti amo perché basta tenerti per mano e passeggiare insieme a te per far di me l’uomo più felice del mondo. E non lo dico solo per fare scena, lo dico perché è ciò che sento veramente. Non avrei alcun motivo di dire queste cose se non le sentissi veramente dal profondo del cuore. In molti mi dicono che devo andare avanti, che oramai è tutto perduto, che ho ancora molte possibilità di essere felice e che non devo fossilizzarmi nel passato. Beh, hanno ragione. Loro però non provano ciò che provo io. Quindi ragazzi.... vi chiedo scusa. Non riesco ad ignorare i miei sentimenti.
Questo era il mio ultimo pensiero di questo 2015. Questo era il mio ultimo pensiero... sei tu. Come anche il primo pensiero di ogni mattina e l’ultimo di ogni sera. E, visto che non posso contattarti direttamente, ti auguro un felice e strepitoso 2016. Spero vivamente che tu ora sia felice e che lo sarai per sempre.
E chissà, magari un giorno potremmo rivederci.... potrei rivedere il mio piccolo Horcrux.
Il tuo Creatore.
P.S. Conservo ancora gelosamente le lettere e le cartoline che mi hai scritto. Adoravo quando inserive le faccine nel testo...
P.P.S. “L’amore è un po’ come Pokémon. Inizi con uno starter e ti affezionerai a lui. Ma, all’interno del gioco, troverai tanti altri Pokémon. Alcuni li catturerai con una Poké Ball, altri con una Mega Ball, altri ancora con una Ultra Ball. Incontrerai anche dei pokémon rari e perfino dei leggendari. Potresti catturarli oppure no, dipende da te. Ma non importa cosa farai; conserva la Master Ball. Conserva la Master Ball per quel Pokémon, quel Pokémon che è veramente leggendario”. Ed io conserverò la mia Master Ball, solamente per te.

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