mercoledì 30 dicembre 2015

Pensieri #5

Rabbia. La vita si sa, è un continuo susseguirsi di gioie e dolori. Teoricamente le cose dovrebbero equivalersi, ma non sempre è così. Capita quindi che esistano individui a cui capitano principalmente cose belle e ad altri invece quelle brutte (per il principio dell’equilibrio dell’universo... vabbè teoria mia). E quando ti capitano le cose brutte, quello che si può fare è cercare di superarle, di andare avanti continuando a sorridere senza farsi buttare giù. Ed è quello che ho sempre fatto: la vita mi ha sempre proposto sfide più o meno impegnative che ho sempre affrontato col sorriso sulle labbra, cercando di non buttarmi giù. Se anche cadevo, dopo un po’ mi rialzavo con nuove energie e voglia di fare. Arriva però quel momento in cui la vita ti da una batosta tale che non bastano più sorrisi e voglia di fare, non basta più la determinazione e l’entusiasmo per andare avanti e superare l’ostacolo. È quella batosta che non ti uccide, ma ti lascia in fin di vita, senza cure e senza aiuti di alcun tipo. E tu sei lì a terra che ti fai mille domande: perché è successo? Perché, malgrado il mio impegno, non sono riuscito ad ottenere ciò che volevo? Perché fa così male? Perché è andata a finire così? Domande a cui nessuno potrà dare risposta. Ed allora in noi comincia a cambiare qualcosa. Cominciamo lentamente a trasformarci: tutto il dolore provato, pian piano lo facciamo diventare rabbia. Una rabbia perpetua, infinita, che sfoggiamo giorno dopo giorno, non necessariamente verso gli altri. Questa è una rabbia non tanto fisica, quanto aggressiva, atta ad allontanare tutto e tutti, a farci vedere come un nemico da cui stare alla larga. È come un muro che ci costruiamo intorno, un muro per evitare di provare ancora quel dolore che la vita ci ha voluto “gentilmente” donare. Un muro che vorremmo qualcuno rompesse per venirci a prendere, per abbracciarci e dirci che andrà tutto bene. Ma nessuno è così impavido.
E quindi dovremmo rimboccarci le maniche ed essere noi a far sparire questa rabbia, ad abbattere questo muro, a ridare fiducia alla vita e tornare ad amare e a lottare.

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