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giovedì 11 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 9

CAPITOLO 9: LA TRAPPOLA

Dopo un'ora abbondante di cavalcata, ecco intravedere lo sconfinato deserto di Bruna.

Leonora: «Dannazione, non siamo ancora arrivate e già sento un caldo infernale»

Kate: «E non ci siamo portate nemmeno molta acqua.... come faremo?»

Titania: «Possibile che il caldo vi abbia già dato alla testa? Leonora, sei una maga....»

Leonora: «Ah già, che sciocca! GELUM REPAGULA!»

Una coltre di aria gelida circondò le ragazze ed i loro cavalli.

Kate: «Aaaahhhh, ora va molto meglio!»

Titania: «Muoviamoci, lo Sfingeleone si trova proprio nel mezzo del deserto. Spero che i cavalli ce la facciano a resistere»

Diablo sbuffò come per dire "ma per chi mi hai preso? Certo che ce la faccio!". Cominciò la lunga cavalcata verso la tana dello Sfingeleone. Il deserto di Bruma era un luogo inospitale: senza acqua, senza vita. Faceva così caldo che non crescevano nemmeno piante grasse. Era solo un saliscendi di dune. Dovettero fare diverse soste perché Luna non ce la faceva a tenere il passo in quel terreno così accidentato, un paio di volte rischiò anche di cadere.

Kate: «Ma non siamo ancora arrivate? La povera Luna non ce la fa più»

Titania: «Sssshhhh.... ho sentito un rumore»

L'unico rumore che si sentiva era il lieve spirare di un vento caldo che smuoveva un po' di sabbia. Diablo cominciò ad essere irrequieto. «Presto, via di qui!» disse Titania, cavalcando verso una duna particolarmente alta. Leonora seguì la sorella, mentre la povera Kate rimase indietro a causa della spossatezza di Luna. In quel preciso momento, la sabbia si aprì sotto le zampe della cavalla e le due vennero inesorabilmente inghiottite. Titania in sella a Diablo si avvicinò a quella voragine e vi saltò dentro, lasciando il cavallo sul bordo. Dopo pochi secondi, un urlo straziante ruppe il silenzio del paesaggio. Luna e Kate vennero sbalzate fuori dalla voragine, mentre una grossa creatura dall'aspetto di uno scarafaggio ma con una coda e delle zampe da leone e dei capelli come quelli di una sfinge, fuoriuscì dimenandosi ed urlando dal dolore. Sulla schiena della creatura vi era Titania, che aveva conficcato il suo spadone nella carne del mostro. «Kate, allontanati e prendi posizione. Leonora, comincia ad usare i tuoi attacchi magici. Io lo colpirò direttamente da qui su. Buttiamo a terra questo bestione! E mi raccomando.... occhi aperti, sapete a cosa mi riferisco»

«RICEVUTO!» dissero all'unisono le altre due.

Lo Sfingeleone uscì completamente dalla sabbia. Non era poi così grosso come si supponeva. Aveva però artigli affilati e delle lunghe zanne che fuoriuscivano dalla bocca.

«Ma che razza di animale sei?» disse Titania mentre per non cadere si reggeva al suo spadone conficcato nella carne del mostro.

Leonora: «GELIDUS INFERI!»

La sabbia sottostante lo Sfingeleone si raffreddò all'istante, congelandosi e congelando anche le zampe del mostro.

Titania: «Finalmente ti sei fermato. Ottimo lavoro Leonora. Ed ora diamogli il colpo di gra...»

La bestia si liberò facilmente dalla morsa di ghiaccio e riprese a dimenarsi, facendo quasi cadere Titania dal suo dorso.

Leonora: «Ma... è impossibile! Come ha fatto a liberarsi così presto?»

Titania: «Temo che sia a causa delle temperature.... se il giorno in questo deserto fa un caldo infernale, di notte la temperatura deve abbassarsi così tanto fino a ghiacciarne la superficie. Ecco perché non ci sono piante né altre forme di vita. Questo Sfingeleone è l'unica creatura che vive in questo territorio, avrà sviluppato delle caratteristiche particolari di resistenza alle basse ed alte temperature»

Leonora: «Quindi se non posso colpirlo con il fuoco o con il ghiaccio... mi rimane il fulmine!»

Titania: «Aspetta prima di colpirlo, non vorrei trovarmi ancora qui sopra e venire folgorata!»

Leonora: «Mi hai preso per una stupida? Intanto carico il colpo, voglio colpirlo con un incantesimo bello potente....»

Titania: «Va bene... ah, quanto si dimena. Devo farlo calmare altrimenti rischi di mancarlo»

Leonora: «Ho un'idea! Lascia la tua spada conficcata nella sua schiena, la userò come conduttore!»

Titania: «Ottima idea! Aaaaahhhh, stavo per cadere. ADESSO MI HAI PROPRIO SCOCCIATO!». La ragazza spiccò un balzo fino ad arrivare alla testa ed assestò un sonoro pugno sulla testa del mostro che, stordito, si calmò. Successivamente Titania saltò via dalla bestia ed urlò: «ORA LEONORA!»

Leonora: «Annienta i miei nemici con la tua furia divina... PUNICEUS FULGUR!»

Il cielo sopra lo Sfingeleone divenne cupo: grosse nuvole apparvero dal nulla e cominciarono ad accatastarsi. Un grosso fulmine scarlatto si materializzò da quelle nuvole e si scagliò inesorabile sullo spadone di Titania, propagandosi per tutto il corpo del mostro.

«È IL TUO TURNO KATE!» urlò Titania.

 Non molto lontano da lì, in una duna solitaria, Kate stava osservando la situazione, guardandosi nel frattempo intorno, in cerca di questo fantomatico nemico. "Come fanno anche solo minimamente a pensare che sia Marcus il colpevole di tutto... mah, forse avranno capito tutto e sono semplicemente gelose.... Ah il segnale di Titania, tocca a me!". La ragazza stava facendo uno dei suoi ragionamenti, portandola a distrarsi. L'amore le aveva proprio dato alla testa. Ma ora toccava a lei finire la bestiaccia: "Una sola freccia alla testa dovrebbe bastare. Devo concentrarmi, non posso sbagliare... il bersaglio è anche immobilizzato grazie alla magia di Leonora. Devo stare calma, non è la prima volta.... perché sono così agitata? Che mi succede?»

«ALLORA KATE, TI VUOI MUOVERE?» incitò Titania.

"Ecco ecco! Odio quando mi mettono fretta! Allora, un bel respiro profondo, contiamo fino a tre..... uno.... due...."

Kate scoccò la freccia che però prese tutt'altra direzione, andando dritta verso Titania.

Leonora: «Titania, attenta!»

Titania afferrò la freccia al volo, bloccandola a pochi centimetri dal suo naso: "MA CHE STA COMBINANDO QUELLA SCEMA? DOPO FACCIAMO I CONTI!" pensò furibonda. Mise due dita in bocca e fischiò per richiamare Diablo che corse subito da lei. La ragazza montò in sella al volo ed insieme cavalcarono verso una zampa della bestia che nel frattempo si era ripresa dal colpo di Leonora. Con la sua coda colpì la maga, che si attaccò ai peli della stessa, urlando: «FATEMI SCENDEREEEEE, MI VIENE DA VOMITAREEEE». Nel frattempo, Diablo con una serie di salti si arrampicò sulla zampa dello Sfingeleone, arrivando sul suo dorso. «Andiamo Diablo, facciamola finita!». Il cavallo corse in direzione della spada che Titania afferrò senza fermarsi e, successivamente, si diresse verso la testa del mostro che provò un sospiro di sollievo non avendo più quello spadone conficcato nel dorso. «Questo è stato il tuo ultimo sospiro!», all'altezza del collo, Titania saltò via da Diablo ed atterrò sulla testa della bestia, conficcandole lo spadone direttamente nel cervello. Lo Sfingeleone si accasciò a terra esanime. Leonora poté scendere a terra, frastornata come non mai. Titania estrasse lo spadone dalla testa del mostro, salì in sella a Diablo e, rivolgendosi a Leonora, disse: «Prendi Fenrir ed andiamo da Kate, IMMEDIATAMENTE!». Leonora non aveva ancora piena padronanza dei suoi arti, ma riuscì comunque a montare in sella a Fenrir ed a seguire Titania.

Arrivate sulla duna dove si era appostata Kate, notarono che Luna era irrequieta. Avvicinandosi ancora di più alla cavalla, videro Kate a terra, immobile.

Titania: «Alzati, non è il momento di riposare! C'è mancato poco che compromettessi l'esito della missione. Mi spieghi cosa ti passa per la testa? EH? ED ALZATI MALEDIZIONE!»

Kate non mosse un muscolo.

Titania: «Non sperare di cavartela in questo modo, non sei più una bambina e...»

Leonora: «ASPETTA TITANIA, GUARDA LI'!». La ragazza indicò la gamba di Kate: c'era un piccolo graffio che però aveva dato origine ad un grosso gonfiore che non accennava a diminuire. A pochi centimetri nelle vicinanze, un rarissimo esemplare di 'scorpione dorato' si aggirava tranquillamente. «Quello è un esemplare di scorpione dorato.... è già raro di suo, non può trovarsi qui, nel modo più assoluto. Poche gocce del suo veleno sono in grado di addormentare un elefante, mentre una dose più massiccia può arrivare ad uccidere una balena adulta! Per fortuna Kate è stata presa solamente di striscio, ma anche a giudicare dal gonfiore sulla gamba, ha assorbito troppo veleno per un essere umano giovane come lei. Rischia di morire se non la curiamo subito!»

«Beh, tutto qui? Doveva essere questa la trappola? O voi siete cadute nella mia? Uhuhuh», una voce proveniente da una duna molto alta e poco distante da loro attirò l'attenzione delle due sorelle. La sagoma di un individuo si ergeva sulla cima della duna. Avendo il sole contro però, le ragazze non erano in grado di vedere la sua identità. Potevano capire solamente dal tono di voce che si trattasse di un individuo maschile.

Titania: «Chi sei tu, maledetto!»

«Sono solo uno che si annoia, tutto qui» rispose il misterioso individuo.

"Allora non mi sbagliavo.... c'è veramente qualcuno che ci vuole morte. Ma perché? Perché questo accanimento?" pensò Titania.

Leonora: «Sei stato tu a portare qui questo esemplare di scorpione dorato?»

«Forse sì, forse no, chi lo sa....» rispose divertito.

«SMETTILA DI FARE L'IDIOTA!» tuonò Titania. La sua voce risuonò per tutto il deserto. «Non capisco come tu abbia fatto a prendere alla sprovvista mia sorella, ma ti assicuro che la pagherai molto cara»

«Beh è stato facile, mi è bastato celare lo scorpione dorato nell'ombra grazie alla mia magia. In questo modo la ragazza non ha potuto avvertirne la presenza ed è stata punta, proprio nel momento di scagliare la freccia! Ironia della sorte la freccia è andata proprio nella tua direzione»

Titania: «Quindi ci hai spiate»

«Ho visto tutto il combattimento contro quel bestione, aspettando il momento adatto per intervenire». il misterioso individuo non sembrava spaventato da Titania che ribolliva di rabbia. «Vi consiglio di portarla subito da qualche medico, prima che sia troppo tardi.... uhuhuh» detto questo, l'individuo schioccò le dita e sparì nel nulla.

Titania: «Giuro che me la pagherà....». La ragazza stringeva i pugni con rabbia.

Leonora: «Non c'è tempo per farsi prendere dalla collera, dobbiamo portare nostra sorella da un medico!». Allungò una mano verso lo scorpione dorato, congelandolo all'istante. Prese successivamente il cubetto di ghiaccio e lo mise in una sacca: «Questo ci sarà utile per creare un antitodo. Ed ora muoviamoci!». Leonora saltò in sella a Fenrir, mentre Titania adagiava il corpo di Kate su Luna, legandola bene facendo in modo che non potesse cadere. «Conto su di te Luna, non mi deludere» disse la ragazza guardando negli occhi la cavalla.

Luna: «HHHHHIIIIII!»

Titania, montando in sella a Diablo, disse: «Dirigiamoci subito verso Cornelia, la città imperiale. Lì troveremo senz'altro un medico in grado di curare Kate. Non abbiamo tempo da perdere.... siate veloci come il vento!». Detto questo, il gruppo partì alla volta della città imperiale Cornelia.

La dura lotta contro il tempo ha avuto inizio.

mercoledì 10 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 6

CAPITOLO 6: IL MALEFICIO

Le tre sorelle cavalcavano nella notte, guidate dalla luce delle stelle e della luna. Quella luna bellissima che Kate non smetteva di fissare.

«Se non la smetti di guardare la luna, finirai per sbattere» disse Titania con supponenza.

Kate tornò in se ed abbassò la testa.

Leonora: «Che ti prende Kate? È da quando abbiamo lasciato il villaggio che sei strana»

Kate: «Non ho niente, solo che questa notte la luna è particolarmente bella, non trovate?»

Titania: «Mah, a me sembra la luna di sempre»

Leonora: «Piuttosto, il re non si arrabbierà se ci presentiamo a quest'ora?»

«Vorrà sicuramente sapere l'esito della missione, non risulterà un problema svegliarlo», disse Titania. Era abbastanza preoccupata per sua sorella Kate: non era mai stata così distratta. "Che le sia successo qualcosa? Magari è sotto l'influsso di qualche stregoneria causata dall'incantesimo che ha colpito gli orchi contro cui abbiamo combattuto?". Non si dava pace per questo.

Kate: «Eccoci arrivati, vedo in lontananza le mura di Tamuril»

Leonora: «Come faremo a farci annunciare?»

Kate: «Non ce ne sarà bisogno, vedo delle guardie al cancello. Forse sono lì che ci aspettano»

Arrivate davanti al cancello, vennero accolte dalle guardie: «Vi stavamo aspettando. Il re ha ordinato ad un gruppo di guardie di aspettare il vostro ritorno qui, nei pressi del portone di ingresso, organizzando dei turni di guardia. Il mio collega si prenderà cura dei vostri cavalli. Se volete seguirmi, vi condurrò da re Tolomeo». Le sorelle lasciarono i cavalli e seguirono la guardia. Arrivati nella sala del trono, la guardia disse: «Attendete qui, vado ad annunciarvi al re».

«Vedo.... un oscuro futuro per il biondo Demone....». L'indovino di corte, Menémago, stava vagando per la sala del trono indossando un bizzarro pigiama.

Titania: «Cosa ha detto l'indovino?»

Guardia: «Ah non fateci caso. L'indovino Menémago soffre di sonnambulismo. Capita quindi di ritrovarlo in giro per il castello che farfuglia frasi senza senso. Vado ad avvisare il re, voi rimanete qui. Cercate di non infastidirlo, potrebbe avere un brusco risveglio e reagire male». Detto questo, la guardia uscì dalla sala del trono. Titania era ancora più nervosa: "Biondo Demone.... si stava sicuramente riferendo a Kate... questa storia mi piace sempre di meno".

«Ben tornate mie splendide guerriere!», re Tolomeo fece il suo ingresso nella sala e si sedette sul trono. «Che ci fa qui Menémago? Soffre ancora di quei disturbi di sonnambulismo?»

Guardia: «Temo di sì, mio signore»

Tolomeo: «Potresti gentilmente condurlo nei suoi alloggi? Non voglio che il mio indovino se ne vada in giro per il castello a tarda notte»

«Come desidera, mio signore». La guardia prese in custodia l'indovino e lo condusse verso la sua stanza.

Tolomeo: «Ed ora parliamo di affari. Spero che abbiate buone notizie per me»
Titania: «Certamente. Gli orchi che abbiamo fronteggiato erano sotto l'influsso di un incantesimo maligno che li rendeva più forti e reattivi. Ecco perché un esercito non era abbastanza per affrontarli»

Tolomeo: «E voi come siete riuscite a sconfiggerli?»

Titania: «Sul piano fisico erano più forti di noi, ma è bastato annullare l'incantesimo per farli tornare innocui come agnellini»

Tolomeo: «Mi risulta difficile associare degli orchi a degli innocui agnellini... ma ditemi, come siete riuscite ad annullare l'incantesimo?»

Leonora: «L'incantesimo a cui gli orchi sono stati sottoposti aumenta in maniera spropositata l'afflusso e la quantità di sangue nel corpo. È bastato un incantesimo di ghiaccio per calmare i loro 'bollenti spiriti'»

Tolomeo: «Tutto qui? Solo del ghiaccio?»

Kate: «Beh non direi tutto qui: abbiamo rischiato la nostra vita, quegli orchi erano fortissimi!»

Titania: «Kate! Mostra un po' di rispetto!»

Tolomeo: «Oh no, la piccola ha ragione. Mi scuso per il mio comportamento superficiale. Beh, tutto è bene ciò che finisce bene. Ed ora, come da accordi, è giunto il momento che vi dia la giusta ricompensa. Chiedetemi tutto ciò che volete, è il minimo per aver salvato l'intera Tamuril!»

«Quello che vi chiediamo, re Tolomeo, è di poter tenere i cavalli che ci avete dato ed una ricompensa di 1000 monete d'oro», disse Titania, pensando anche "Forse ho esagerato con le richieste.... dovrò prepararmi a trattare, come al solito".

«Solo questo?» chiese sorpreso re Tolomeo, «Mi sarei aspettato molto di più, come un castello o un terreno o tante ricchezze! Ero già pronto a dover trattare, ahahah! Se è solo questo che volete, ve lo concedo senza problemi, anzi! Voglio darvi 3000 monete d'oro, così che possiate dividerle equamente. In più voglio che restiate qui per la notte, nella stanza più bella del castello»

"Cosa? È forse impazzito? O si tratta di una trappola? Meglio essere caute....", pensò Titania, prendendo poi la parola: «Voi siete troppo gentile, re Tolomeo, ma non possiamo approfittare oltre della vostra gentilezza. Andremo in qualche umile locanda dove passeremo qualche ora di sonno, per poi ripartire la mattina presto e..»

Tolomeo: «Insisto! Capisco il vostro punto di vista: siete dei mercenari e vivete con il costante pericolo di venir fatte fuori... ma vi posso assicurare che qui siete al sicuro. Non ho la minima intenzione di farvi del male, anche perché potrebbe servirmi nuovamente il vostro aiuto in futuro. Voglio solo potermi sdebitare il più possibile per il grande servigio che mi avete offerto. Non vi rendete minimamente conto di aver salvato l'intera Tamuril e non solo! La Compagnia di Endo mercanteggia anche con la capitale Cornelia: salvando loro, hai salvato gran parte dell'economia di Gatam!»

Le parole di re Tolomeo sembrarono convincere Titania che acconsentì a soggiornare nel castello: «Non sappiamo come ringraziarvi per la vostra infinita gentilezza e disponibilità. Siete veramente un sovrano magnanimo»

Tolomeo: «Questo è il minimo, ve l'ho già detto. Guardia! Accompagna le signore nella stanza più lussuosa del castello ed accertati che abbiano tutto ciò che desiderano!»

«Come desidera, mio sovrano!» disse la guardia, prendendo in custodia le tre ragazze.

La stanza era di un lusso sfarzoso: un enorme letto a baldacchino con tende di velluto bianche semi trasparenti, delle tende rosse anch'esse di velluto, tappeti persiani con eleganti motivi incisi sopra, mobili di mogano e diversi specchi appesi alle pareti. C'era perfino un bagno privato nella porta adiacente.

Guardia: «Spero che la stanza sia di vostro gradimento. Per qualsiasi cosa, io sono qui fuori insieme al mio collega»

Titania: «Non ce n'è bisogno, potete benissimo andare a riposarvi»

Guardia: «Mi è stato ordinato di soddisfare ogni vostra richiesta e così farò. Se avete bisogno, non esitate a chiamarmi. Buon riposo». Detto questo, la guardia uscì, lasciando le chiavi della stanza su di un comodino vicino al letto, in modo che le ragazze potessero chiudersi dentro. Nel frattempo Titania stava controllando la stanza in cerca di trappole.

Leonora: «Suvvia Titania, non mi sembra il caso di essere così sospettosi. L'hai visto anche tu quanto sia stato gentile e disponibile re Tolomeo»

Titania: «È proprio per questo che non mi fido. Perché mai un re ricco e potente dovrebbe preoccuparsi tanto per dei mercenari?»

Kate: «Te l'ha detto: abbiamo salvato l'economia di Tamuril e del continente in generale!»

Titania: «Sarà... ma non mi fido lo stesso. Vai a chiudere a chiave la porta Kate»

La ragazza chiuse a chiave la porta e si affacciò alla finestra, osservando ancora la luna.

Titania: «Allontanati subito da quella finestra, potresti venir colpita da una freccia!»

«Sigh....», Kate sospirò sconfortata e si buttò sul letto contrariata. «Buonanotte» disse freddamente.

«Secondo me stai esagerando. Ma francamente non mi sembra l'ora adatta per discutere... buonanotte» aggiunse Leonora, che si mise a dormire vicino a Kate.

"Tsk, stupide ragazzine. Non hanno ancora capito che in questo mondo non bisogna fidarsi di nessuno" pensò Titania. Benché ci fosse abbastanza spazio nel letto, lei si sedette su una sedia, dormendo leggermente e stando sempre all'erta. Giunse finalmente l'alba. I primi raggi del sole illuminarono la stanza. Sentendo il calore del sole sulla sua pelle, Titania tirò un sospiro di sollievo: "Finalmente è mattina.... posso svegliare le ragazze".

«Forza ragazze, è ora di sveg... MA CHE DIAVOLO... !?», Titania non riusciva a credere ai propri occhi.

Leonora, ancora assonnata, disse sbadigliando: «Yaaawwnnn che hai da urlare di prima mattina Titania? Non sai che la rabbia ed il nervosismo fanno venire le rughe?»

Titania continuava a fissare un punto indefinito.

Leonora: «Che stai fissando?», si girò nella direzione in cui guardava la sorella ed esclamò: «COSA STA SUCCEDENDO?!?!»

Kate: «Yawn, che avete da urlare tutte e due? Stavo facendo un bellissimo sogno e...»

Titania si alzò, prese uno specchio dal muro e lo mise davanti a Kate, urlando: «GUARDA TU STESSA!»

Kate: «Ma..... ma.... MA CHE COSA SUCCEDE?»

Un alone nero veniva emanato dal corpo di Kate. Si sentì bussare alla porta.

«Tutto bene lì dentro? Che cosa succede?», chiese una guardia da dietro la porta.

Titania si affrettò ad aprire la porta ed urlò alle guardie: «CHIAMATE SUBITO L'INDOVINO DI CORTE E FATELO VENIRE QUI IMMEDIATAMENTE!»

Guardia: «È successo qualc...»

Titania: «PRESTO!»

Le guardie, impaurite, corsero ad avvertire Menémago che venne condotto in fretta e furia nella stanza delle ragazze. Solo a lui fu permesso di entrare, mentre le guardie rimasero fuori a fare la guardia ed assicurarsi che nessuno entrasse.

Menémago: «Uhm, che aura singolare»

Titania: «Tu l'avevi previsto!»

Menémago: «E quando?»

Titania: «Ieri sera! Hai farfugliato qualcosa riguardo ad un 'oscuro futuro', riferendoti ad un 'biondo Demone'. Stavi ovviamente parlando di Kate!»

Menémago: «Ne sei sicura? Ricordo solo di aver fatto un brutto sogno... camminavo scalzo su del ghiaccio e sentivo molto freddo»

Titania diede un pugno al muro per la rabbia, frantumandone una parte. Menémago tornò subito serio, iniziando a spiegare: «Dall'aura nera emanata dal corpo di vostra sorella, deduco che si tratti di un maleficio. È per caso entrata in contatto con qualche sorta di incantesimo o oggetto incantato?»

Leonora: «Abbiamo combattuto contro degli orchi sotto l'influsso dell' Insania Vena»

Menémago: «Ahhhh capisco capisco...», continuò rivolgendosi verso Kate: «Dimmi cara, hai avuto del contatto fisico con uno di questi orchi?»

Kate: «.... sì... uno di questi orchi mi ha presa con la sua enorme mano e mi ha stretto nella sua morsa...»

Menémago: «Mmmm potrebbe essere che in quel frangente, parte dell'incantesimo si sia trasferito a te, ma come maleficio»

Titania: «E questo cosa comporta?»

Menémago: «Temo che vostra sorella sia destinata a diventare un demone»

Titania: «COME!? UN DEMONE?»

Menémago: «Purtroppo sì. Quell'aura nera ne è la prova: il suo corpo sta reagendo al maleficio che si è insinuato dentro di lei»

Leonora: «Esiste una cura?»

Menémago: «Beh.... sì. È un miracolo più che una cura concreta»

Titania: «Dicci cosa dobbiamo fare e noi lo faremo, non possiamo lasciare che nostra sorella diventi un demone più di quanto non lo sia già»

«Grazie Titania....» disse sarcasticamente Kate.

Menémago: «Beh, non lontano da qui si vocifera che esista una foresta magica: la foresta millenaria. Nessuno l'ha mai vista né sa come arrivarci. Circolano solo delle voci riguardo una folta nebbia, il mare e la luna..... All'interno di questa foresta, cresce la leggendaria pianta di Rabanasco, le cui foglie possono curare gli effetti di questo maleficio. È tutto scritto sul mio antico libro di alchimia. Ripeto che questo è più un miracolo che una speranza concreta, nessuno sa se questa foresta sia mai esistita e se questa pianta possa davvero curare il maleficio in questione»

Titania: «Se noi ti portiamo delle foglie di Rabanasco, tu sei in grado di creare una pozione?»

Menémago: «Certo che sì, è tutto scritto nel mio libro di alchimia!»

Titania: «Bene, è deciso. Andiamo Leonora, abbiamo del lavoro da fare»

Leonora: «Ti seguo»

Kate: «Hey, ed io che faccio?»

Titania: «Tu rimarrai qui buona buona. Non possiamo rischiare che le tue condizioni si aggravino»

Menémago: «Ragazze.....»

Kate: «Non ci penso nemmeno, non me ne starò qui ad aspettare il vostro ritorno divorata dall'ansia!»

Titania: «Ma è troppo pericoloso! Se poi incontrassimo qualcosa che velocizzi il procedimento e ti trasformassi subito in un demone?»

Menémago: «Ragazze.....»

Kate: «Farò attenzione. Io sono la causa di tutto questo ed io voglio aiutare a porvi rimedio!»

Leonora: «Ma ragiona Kate.... nemmeno la mia magia può sconfiggere un maleficio così potente. Staresti più al sicuro se rimanessi qui...»

Menémago: «RAGAZZE!»

Titania: «COSA VUOI, VECCHIO?!»

Menémago: «Mi ero dimenticato di dirvi una cosa importante... se Kate non berrà la pozione entro il tramonto di oggi, si trasformerà irrimediabilmente in un demone. Forse non è il caso di perdere tempo in chiacchiere....»

Titania: «CE LO POTEVI DIRE ANCHE PRIMA, VECCHIO! LEONORA, KATE.... FORZA, ANDIAMO!»

sabato 29 giugno 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 4

CAPITOLO 4: IL GRANDE PROBLEMA DI TAMURIL

Mancava ormai poco all'arrivo a Tamuril e sia Kate che Leonora erano taciturne, tristi ed affrante, ripensando a ciò che era successo al villaggio di Adumio.

Titania: «Beh, che cosa vi prende? Siete state zitte per tutto il viaggio. Vi ho lasciato fare, ma ora basta, non rattristatevi! È vero, abbiamo fatto una strage che avremmo potuto evitare, però così non saremmo state in grado di annullare la maledizione. Pensateci: è meglio aver dato la pace eterna a quella povera gente o lasciarli in un limbo infinito costretti a soffrire in eterno? Secondo me abbiamo fatto la scelta migliore»

Leonora: «Ma quelle povere persone innocenti.... si sono fidate ciecamente di noi. E noi... non siamo state in grado di salvarle...»

Kate: «O forse loro avevano previsto fin dall'inizio come sarebbe andata, però non ci hanno detto nulla. Forse volevano veramente farla finita, smettere di soffrire a quel modo»

Titania: «Kate ha ragione. Probabilmente si erano accorti di tutto e ci hanno lasciato fare ugualmente per raggiungere la pace eterna»

Leonora: «Forse avete ragione....»

Titania: «Certo che abbiamo ragione!»

Leonora sembrava più sollevata. Si ripromise di non prendere più decisioni alla leggera, ma di ponderare bene sulla giusta decisione da prendere.

«Guardate!», disse Kate correndo, precedendo Titania.

Titania: «Siamo arrivate... questa è Tamuril!»

Davanti a loro si prestava uno spettacolo magnifico: Tamuril, il secondo più grande feudo di tutto Gatam. La città era costruita in argilla con tetti in mattone, nulla a che vedere con le capanne di legno di Garlant. Il mercato era una cosa fantastica, pieno di bancarelle che vendevano oggetti e cibo provenienti da diversi villaggi. Ma il pezzo forte era il palazzo imperiale che sovrastava tutto con la sua imponenza.

Titania: «Ragazze, direi di recarci subito a palazzo per avere udienza con re Tolomeo e...»

«I TRE DEMONI BIANCHI!»

Un ragazzo urlò a squarciagola quando le vide, attirando subito una folla di curiosi che cominciò a fare domande come di rito.

«Ma è vero che Titania può sollevare fino a 1000 kg?»
«Leonora sei bellissima, sposami ti prego!»
«Kate, riusciresti a colpire una formica da un km di distanza?»

Leonora: «Scusateci, andiamo di fretta»

Kate: «Volevamo chiedere udienza al re»

«Ma il re non riceve così, senza preavviso. Dovete scrivere una lettera per chiedere udienza ed aspettare una sua risposta»
«Già, anche se siete i Tre Demoni Bianchi, non credete che avrete un trattamento speciale»
«Io la mia lettera l'ho mandata tre anni fa e sto ancora aspettando una risposta!»

«Per loro il re farà un'eccezione»

Una guardia imperiale irruppe in mezzo alla folla, seguita da altre guardie imperiali.

Guardia: «Il re vorrebbe avervi a palazzo per un'udienza, è estremamente importante»

Titania: «Bene, era proprio quello che volevamo. Solo una cosa non mi convince... come facevate a sapere che eravamo in città? Non sarà mica una trappola?»

Guardia: «Nessuna trappola. Il mago di corte, Menémago, può vedere tutto, è un divinatore eccezionale. Ha previsto il vostro arrivo, ecco perché siamo qui»

Titania: «Sareste potuti arrivare anche un po' prima, ci saremmo risparmiate questa scenetta patetica con questi villici»

«Hey attenta a come parli tu! Chi ti credi di essere?»

Titania: «VIENI A DIRMELO IN FACCIA SE NE HAI IL CORAGGIO!», tuonò la ragazza.

La folla si dileguò impaurita.

Leonora: «Avresti potuto urlare prima, eheh»

Guardia: «Bene, visto che abbiamo risolto la seccatura, vi prego di seguirci»

Il corteo imperiale scortò le tre sorelle fin dentro al castello, nella sala del trono. La sala era lussuosissima, con tappeti pregiati, tende di velluto, quadri e stendardi. Il trono era rivolto nella direzione opposta del centro della sala. Un piccolo uomo pieno di folti capelli castani che gli coprivano il viso, era lì vicino: «Sire, sono arrivate».

«Grazie Menémago, gira pure il trono». Il piccolo uomo eseguì l'ordine. Sul trono era seduto un uomo non troppo anziano, ma con barba, baffi, sopracciglia e capelli completamente bianchi. Sembrava un uomo forte per la sua età, con un fisico ben scolpito. I suoi occhi neri infondevano una sensazione di paura ed inferiorità. Egli era re Tolomeo, uno dei più grandi re di tutto Gatam.

Tolomeo: «Ben arrivate, mie dolci ospiti. Sono desolato per avervi convocato qui in fretta e furia, ma la situazione è abbastanza critica»

Titania: «Non dovete preoccuparvi, avevamo comunque intenzione di chiedervi udienza per sapere se c'era qualcosa che potevamo fare in cambio di denaro»

Tolomeo: «È proprio quello che vorrei proporvi!»

«Ma se ha con se un indovino, non doveva già sapere che volevamo chiedergli udienza per un lavoro?», bisbigliò Kate a Leonora, la quale ridacchio.

Menémago: «Smettetela di confabulare voi due, può capitare che faccia degli errori, non sono infallibile!»

«Chiedo scusa per l'indisponenza delle mie due sorelle», disse Titania lanciando un'occhiataccia alle due ragazze, facendole rabbrividire.

Tolomeo: «Non ha importanza, Menémago non se l'è mica presa. E poi ci sono questioni più importanti da discutere»

Titania: «Vi ascoltiamo, procedete pure»

Tolomeo: «Come ben saprete e avete avuto modo di vedere, Tamuril è un grande feudo. Il suo mercato ha merci provenienti da diversi villaggi, limitrofi e non. Il sostentamento di Tamuril si basa principalmente sul commercio: senza di esso, il feudo se la passerebbe veramente male. Qual è il problema quindi? Semplice: gli orchi! Da qualche tempo, un gruppo di orchi provenienti dalla catena montuosa di Kulas, sta razziando e distruggendo le risorse destinate a Tamuril dei villaggi vicini: distruggono i campi, decimano il bestiame, si cibano perfino degli agricoltori e allevatori stessi! È veramente un terribile cataclisma, a lungo andare saremo costretti ad allontanare la gente del feudo altrimenti non ci sarebbe abbastanza cibo per tutti»

Kate: «Perdonate l'intromissione e l'insolenza, ma non basterebbe inviare delle truppe per fermarli?»

Tolomeo: «Credi che non ci abbia già pensato? Ho inviato truppe su truppe, ma nessuno riesce a fermare quegli orchi. Credo abbiano qualcosa di diverso... ma non so dire cosa»

Leonora: «E cosa vi fa pensare che noi possiamo fermarli?»

Tolomeo: «Ragazza, credi davvero che sia così sprovveduto? Voi siete i Tre Demoni Bianchi, conosciute in lungo e in largo. Le vostre gesta sono oramai delle leggende. Avete addirittura ucciso un drago, solo voi tre. Noi per uccidere un drago abbiamo dovuto unire gli eserciti di Tamuril e Cornelia, ricevendo comunque copiose perdite. Vi prego, siete la nostra unica speranza....»

Menémago: «È la prima volta che il nostro re Tolomeo supplichi qualcuno. Come potete vedere, la situazione è veramente disperata. Verrete lautamente ricompensate se è questo che vi preoccupa»

Titania: «Accettiamo l'incarico! Rispediremo quegli orchi a calci nelle loro montagne desolate!»

Tolomeo: «Che notizia magnifica! Bene, vi darò i dettagli del piano». Il re batté le mani ed una guardia portò una mappa della zona, proseguendo con: «Come potete vedere, questa è la mappa del territorio intorno a Tamuril. Fin'ora gli orchi hanno razziato le risorse di Rabastra, Neptunia e Zagaria, proseguendo sempre verso ovest. La prossima in lista è Calladio. E qui c'è un problema ancora più grande: tra qualche giorno dovrebbe presentarsi lì la Compagnia di Endo, è una compagnia che usiamo per effettuare degli scambi commerciali con le città lontane e vicine. L'avevamo mandata a prendere delle provviste alla città di Valicus ed ora dovrebbero andare a prendere il restante carico a Calladio. Se però dovessero arrivare lì e trovare gli orchi, l'intero carico sarà perduto, rappresentando un'enorme perdita per Tamuril. E questo non possiamo assolutamente permetterlo. Posso mettervi a disposizione cavalli, uomini, armi.... chiedete e vi sarà dato. Qualsiasi cosa pur di fermare quegli orchi»

Kate cominciò ad innervosirsi: "La Compagnia di Endo.... dove c'è anche Marcus... non posso permettere che gli capiti qualcosa di male!", pensò.

Titania: «Abbiamo avuto modo di incontrare la Compagnia di Endo, sappiamo quanto sia importante il loro lavoro. Allora, per prima cosa ecco cosa faremo: noi tre andremo a Calladio per prime. Ci serviranno cavalli forti, robusti e resistenti per portare noi e le nostre armature, cavalli in grado di portare oltre 200 kg di peso»

Tolomeo: «Modestamente la nostra scuderia ha una parte speciale di cavalli di razza, addestrati appositamente per guerrieri d'elite appartenenti alla guardia imperiale di Cornelia con il compito di difendere l'imperatore. Questi stalloni sono forti, decisi, resistono a pesi e pressioni estreme, riuscendo comunque ad essere veloci. Avrete tre di quei cavalli. Serve altro?»

Titania: «Perfetto, in questo modo noi saremo le prime ad arrivare e potremmo scontrarci direttamente con gli orchi. Ad un giorno di distanza dalla nostra partenza, invierete una seconda spedizione formata da 10 guardie scelte insieme ad una carovana di provviste imperiali. Se tutto va come previsto, dovrebbero arrivare dopo che avremmo sconfitto gli orchi, così da poterci ristabilire senza togliere le preziose risorse destinate al mercato di Tamuril. Qualche obiezione?»

Tolomeo: «Nessuna, son ben disposto a separarmi da qualche mia provvista personale, pur di salvare il mio regno ed il mio popolo. Quando avete intenzione di partire?»

Titania: «Immediatamente! Non c'è tempo da perdere, prima arriviamo e meglio sarà»

Tolomeo: «Perfetto, vi faccio preparare i cavalli. Quando sarete pronte, recatevi ai cancelli di ingresso di Tamuril, troverete ciò che avete chiesto»

Titania: «Vi ringraziamo re Tolomeo. Ci rivedremo tra qualche giorno. Non vi preoccupate, tutto si sistemerà per il meglio»

Le tre ragazze non persero tempo e, dopo aver mangiato qualcosa alla taverna del paese, si presentarono ai cancelli di Tamuril dove le attendevano tre stalloni purosangue: Diablo, Fenrir e Luna. Diablo era uno stallone possente ed imponente: con un manto nero come la notte e gli occhi rossi come il sangue, sembrava un cavallo dell'oltretomba. Poteva trasportare tranquillamente 500 kg senza accusare nessun fastidio e raggiungere contemporaneamente la velocità di 30 km/h. Fenrir deve il suo nome al re dei lupi: aveva un manto argenteo che brillava nella notte, insieme ai suoi occhi gialli. Riusciva a trasportare sui 200 kg senza sforzo, raggiungendo i 50 km/h. Era più debole di Diablo, ma sensibilmente più veloce. L'ultima, Luna, era una cavalla dal manto bianco, con gli occhi azzurri. Poteva trasportare solamente 150 kg senza sforzo ed arrivare ad una velocità di 40 km/h. A differenza degli altri due però, riesce a resistere per molto più tempo sotto sforzo, andando avanti anche per giorni senza mangiare.

Titania e Diablo si guardarono intensamente e.... improvvisamente si diedero una testata. Entrambi non fecero una piega, quindi la ragazza disse: «Ho trovato il mio destriero» e montò in sella. Leonora era affascinata dal manto di Fenrir che lo fissava senza dire una parola. Il cavallo le si avvicinò e si chinò, come fosse un invito a farla salire. Anche Leonora aveva trovato il suo destriero. Rimanevano solo Luna e Kate, che esclamò: «Sei rimasto solo tu». La cavalla nitrì indispettita.

Kate: «Ah ma sei una femmina! Avevano detto che ci avrebbero dato degli stalloni... scusa mi dispiace». La cavalla sfregò il suo viso con quello di Kate che ridacchiò: «Sembri simpatica, vuoi essere il mio destriero?». La cavalla nitrì forte.

Kate: «Ok allora... andiamo!» e saltò in sella. Le tre ragazze erano pronte e partirono alla volta di Calladio. I cavalli erano veloci e non si lamentavano del peso che stavano trasportando.

Titania: «Che velocità! Di questo passo arriveremo a Calladio prima di sera, giusto in tempo per preparare una strategia contro questi orchi»

Leonora si era addormentata sul soffice manto di Fenrir.

Kate: «Ma guarda quella... riesce a dormire anche mentre sta galoppando!»
Luna: «Hhhhiiiiiiiiii»
Kate: «Sei d'accordo con me anche tu vero? Eheh»

La cavalcata procedette senza intoppi e finalmente le tre sorelle arrivarono nel villaggio di Calladio. Le persone, vedendo Diablo, temettero che fossero arrivati degli invasori e diedero l'allarme.

«A-andate v-v-ia!» urlò un contadino mentre puntava un forcone verso Diablo e Titania.

Titania: «Non abbiate paura, non siamo degli invasori. Siamo stati mandati qui da re Tolomeo per impedire agli orchi di radere al suolo anche questo villaggio»

Contadino: «Orchi?»

Titania: «Sì, non siete stati avvertiti? Degli orchi stanno facendo razzia nei villaggi vicini, il prossimo bersaglio siete voi, quindi il re....»

Contadino: «ORCHI! E STANNO ARRIVANDO QUI! SI SALVI CHI PUO'!»

Ci fu un trambusto generale di gente che scappava in maniera confusa e disordinata.

Titania: «Ora capisco perché il re non aveva divulgato la notizia....»

Diablo scosse la testa.

Leonora: «.... ehm yaaaaaawwnnnn siamo già arrivati?»

Kate: «Ben svegliata, eh?»
Luna: «Hhhhhhiiiiiiiii»

Leonora: «Cosa mi son persa?»

Titania: «La grande fuga degli abitanti di Calladio. Ora il villaggio è completamente nostro!»

Leonora: «Bene, possiamo fare baldoria allora!»

Kate: «Leonora sei incorreggibile... presto, mettiamo i cavalli nella stalla e pensiamo subito ad una strategia di difesa»

Leonora: «.... sei proprio antipatica, sai?»

Fenrir sbuffò.

Dopo aver sistemato i cavalli nella stalla, le tre sorelle entrarono in una capanna ed iniziarono a discutere su di una possibile strategia.

Titania: «Allora, cosa sappiamo degli orchi?»

Leonora: «Io li ho studiate: generalmente sono stupidi, ma abbastanza intelligenti da poter parlare e fare dei semplici ragionamenti. Non sono così stupidi da invadere il territorio degli umani per esempio»

Titania: «Esatto e questo è già il primo punto che non mi torna: perché una banda di orchi dovrebbe invadere i nostri territori? Continua pure Leonora»

Leonora: «Seconda cosa, la loro forza: un orco in media ha l'equivalente di forza di 5-6 uomini adulti. Gli esponenti più forti possono raggiungere le 8-9 volte. Ma anche così i conti non tornano: supponendo di avere un gruppo di 10 orchi, inviando un piccolo esercito che li indebolisca dalla distanza e poi dia il colpo di grazia nel combattimento ravvicinato, non dovrebbero esserci problemi nello sconfiggerli»

Titania: «Esatto anche qui. Mi sono meravigliata quando re Tolomeo ha detto che non sono riusciti a farli fuori... che si tratti di orchi anormali?»

Leonora: «Non è da escludere. Visto che non sappiamo con che tipo di orchi avremmo a che fare, direi di ideare una strategia basata sull'effetto sorpresa. Titania, tu costruirai delle trappole intorno al perimetro del villaggio in modo da rallentarli; io piazzerò delle trappole magiche nel villaggio facendo in modo che si attivino solo sugli orchi, mentre tu Kate sarai di vedetta sulla collina qui vicino ed attaccherai a distanza. Siete d'accordo?»

Titania: «Un piano impeccabile, non conoscendo il numero e la forza dei nostri avversari, puntare sull'effetto sorpresa è la cosa migliore. Bene direi di...»

Kate: «Credo che il tuo piano non si possa attuare.... ho sentito un rumore»

Le tre sorelle uscirono dalla capanna e videro avvicinarsi in lontananza delle oscure figure.

Kate: «Distinguo chiaramente sette individui... sì sono sette orchi»

Leonora: «C'è qualcosa che mi turba.... riesco a captare qualcosa nell'aria, ma non riesco a capire cosa»

Titania: «Qualunque cosa sia, tenete gli occhi bene aperti. Anche se sono solamente in sette, non dobbiamo abbassare la guardia»

I sette orchi si fermarono improvvisamente.

Titania: «Beh? Perché non si muovono più?»

Kate: «Forse ci stanno studiando?»

Leonora: «Lo escluderei, gli orchi sono troppo stupidi per studiare i propri avversari e decidere delle strategie»

Titania: «HEY VOI! VENITE QUI SE NE AVETE IL CORAGGIO!»

Leonora: «Non credo sia il caso di indispettirli in questo modo....»

Titania si voltò verso Leonora e disse: «Non conosco altri modi per attirare l'attenzione del nem...»

Un grosso masso colpì in pieno Titania, facendola volare contro la capanna, distruggendola parzialmente.

«TITANIA!» urlarono all'unisono le altre due ragazze.

Leonora: «Sono incredibilmente forti e veloci per essere degli orchi! Titania si è distratta solo un secondo»

Kate: «Stai attenta, ne stanno arrivando degli altri!»

Le due ragazze riuscirono ad evitarli tutti. Uno, però, stava cadendo proprio sulla capanna dove era rimasta sepolta Titania. Una forte onda d'urto fece volare via i detriti ed una mano disintegrò quel masso. Era Titania che si era ripresa dal colpo ricevuto poc'anzi. Un rivolo di sangue scendeva lentamente dalla sua fronte, fino ad arrivare alla bocca. Titania lo leccò con la sua lingua: «Però, niente male questi orchi. Penso che mi divertirò». Impugnò la sua Bastard Sword e si buttò all'attacco. Gli orchi, vedendo che Titania veniva loro contro, si divisero formando coppie da due ed andando ogni coppia contro una delle ragazze. Un solo orco rimase sulle retrovie a guardare.

Leonora: «Strategie di gruppo? Ma non è possibile! Di solito gli orchi attaccano in branco, senza dividersi tra gli avversari!»

Kate cercava di colpire i suoi avversari, ma questi si muovevano troppo velocemente: «Accidenti, sono più agili di quanto credessi!»

Leonora: «Altra anomalia... gli orchi sono forti, non agili! C'è veramente qualcosa di strano in questi esseri.... vediamo come se la cavano con il fuoco, il loro nemico naturale!». La ragazza iniziò ad attaccare con magie basate sul fuoco. Lanciò prima delle palle di fuoco che furono opportunamente schivate. Passò poi ad un muro di fuoco per proteggersi. Qui però assistette ad una cosa che mai avrebbe pensato di assistere in vita sua: un orco saltò attraverso la barriera di fuoco, superando la paura e facendosi giusto qualche ustione superficiale sull'armatura di pelle che indossava. Leonora poté vedere in faccia quell'orco: aveva la pelle completamente nera e gli occhi rosso sangue, con delle lacrime di sangue che scendevano fino alle guance. La ragazza era paralizzata dallo stupore. L'orco le diede una sberla e la fece volare a pochi metri lontano da lì. Anche Kate non se la passava bene, costretta ad indietreggiare sempre di più fino a raggiungere un punto morto. Decise quindi di utilizzare una bomba fumogena per potersi coprire la fuga, ma quegli orchi non ci cascarono e riuscirono a catturarla. Uno di questi la teneva per la vita, nella sua enorme mano. L'unica che riusciva a tenergli testa, seppur con qualche difficoltà, era Titania. Malgrado i suoi colpi di spadone, gli orchi continuavano ad attaccare, senza sentire il dolore. Leonora venne presa per una gamba e trascinata verso l'orco che era rimasto in disparte.

Leonora: «Quello deve essere il loro capo... vogliono offrirmi in sacrificio!»

Kate: «Dannazione, non riesco a muovermi!»

Titania: «Maledetti, ma perché non vanno giù? Eppure li sto colpendo con tutta la mia forza!»

Un orco riuscì a fare uno sgambetto a Titania che cadde in ginocchio. Quando alzò la testa, vide che l'altro orco stava per colpirla con una mazza chiodata.

«HHHHHIIIIIIIHHHHHIIIIIIIII»

Un nitrito fece fermare l'attacco dell'orco che si girò dalla direzione da cui proveniva.... venendo colpito fortemente da uno zoccolo. Questo colpo lo fece allontanare di alcuni passi finendo per cadere a terra.

Titania: «Diablo? Cosa sei venuto a fare?». Il cavallo non mosse un muscolo, continuando a fissare il nemico. La ragazza si rimise in piedi, asciugandosi il sudore dalla fronte e disse: «Così vuoi combattere al mio fianco eh?»

Diablo: «PPPPPRRRRRFFFFF HHHHIIIIIIIII»

Titania: «Bene, allora... fatevi sotto!»

Dall'altra parte, Kate era ancora a battere le mani sulla mano dell'orco, nella speranza che la lasciasse andare: «Lasciami, lasciami, lasciami andare stupido orco!»

«HHHHIIIIIIIIII», un calcio ben assestato e l'orco mollò la presa.

Kate: «Luna! Sei venuta a salvarmi, grazie!»

Luna: «HHHIIIIIII!»

Kate: «Bene, ti mostrerò quanto può essere temibile un'arciere a cavallo!». La ragazza saltò in sella a Luna e cominciò a scoccare frecce intorno ai due orchi, mentre la cavalla galoppava a gran velocità. Dopo aver formato un cerchio di frecce, Kate urlò: «CRYSTAL NET!». Non appena finì di pronunciare quelle parole, una rete di cristallo intrappolò i due orchi. «Visto Luna? Anch'io mi intendo un po' di magia! Se ne staranno buoni per un po'»

Luna: «Hhhhhhiiiiiiii»

Leonora: «Lasciami andare, brutto orco puzzolente! Mi stai rovinando tutto il vestito!»

L'orco buttò la ragazza davanti al suo capo. Il grosso e possente orco la guardava intensamente con i suoi occhi iniettati di sangue. Stava per colpirla con la sua mazza, quando improvvisamente si sentì un urlo.

«HHHHHIIIIIUUUUUUU»

Sembrava un verso di un lupo.... ma anche quello di un cavallo! Era Fenrir, il cui manto brillava intensamente sotto i raggi lunari. Con un calcio allontanò il possente orco e portò in salvo Leonora in un posto sicuro.

Leonora: «Grazie per avermi salvata Fenrir»

Fenrir: «PPPPAAAARRRFFFF»

Leonora: «Sai... sei veramente strano per essere un cavallo! Ad ogni modo, ho capito cos'è capitato a questi orchi»

«Leonora! Stai bene?», Kate arrivò galoppando.

Leonora: «Sì sto bene anche se me la sono vista brutta, fortuna che è arrivato Fenrir a salvarmi.... tu invece come te la sei cavata?»

Kate: «Anche io me la stavo vedendo brutta, ma poi è arrivata Luna che mi ha liberata dalla morsa di quell'orco. Grazie al Crystal Net son riuscita ad intrappolarli!»

Leonora: «E brava la mia sorellina! Hai visto che quelle lezioni di magia non sono state una perdita di tempo?»

«Ragazze, tutto bene?», anche Titania si riunì al gruppo.

Kate: «Titania! Per fortuna stai bene... che fine hanno fatto i tuoi avversari?»

Titania: «Ah li ho sistemati, è stato facile»

«HHHHHIIIIIII», replicò Diablo, quasi disarcionando Titania.

Titania: «Hey hey, calmati. Sì, lui mi ha dato una mano»

Diablo scosse la testa contrariato.

Leonora: «Comunque ragazze, ho capito cosa affligge questi orchi: sono vittime di un incantesimo chiamato Insania Vena. Questo incantesimo aumenta in maniera spropositata l'afflusso e la quantità di sangue nel corpo. Ecco perché hanno tutto quel sangue negli occhi, non riuscendo neppure a contenerlo completamente. Solitamente questo incantesimo uccide il bersaglio su cui viene lanciato, non riuscendo l'organismo a gestire quelle enormi quantità di sangue. Però se lanciato su un bersaglio particolarmente robusto e resistente come appunto un orco, potrebbe funzionare, creando dei super guerrieri: il costante afflusso di sangue al cervello ed al resto del corpo, li rende veloci e pericolosi. Fortunatamente esiste una cura: basterà lanciare un incantesimo di ghiaccio per bloccare momentaneamente l'afflusso di sangue ed annullare così l'incantesimo. Mentre io vado ad occuparmi degli orchi che avete messo fuori combattimento, voi sistemate gli altri»

Titania: «Sarà uno scherzetto, vero Diablo?»

Diablo non fece una mossa.

Titania: «Eddai, stavo scherzando prima, non te la sarai mica presa?»

Diablo: «Ppprrfff»

Kate: «Andiamo a prendere quei bruti! Sei pronta Luna?»

Luna: «HHHHHIIIIIIIIII»

Le due ragazze, grazie all'aiuto dei propri destrieri, affrontarono senza difficoltà i due rimanenti orchi.

Titania: «Bene, resta solo il capo... questo me lo voglio prendere io da sola. Non te la prendere Diablo».

Il cavallo sembrò capire. Non appena la ragazza scese, si allontanò silenziosamente.

Kate: «Fagli vedere chi sei Titania!»

Il combattimento iniziò quasi istantaneamente: lo spadone di Titania e la mazza chiodata dell'orco si scontrarono più e più volte, senza che nessuno ebbe la meglio. L'orco allora diede un forte pestone al terreno, facendolo tremare. Titania non riuscì a mantenere l'equilibrio e cadde all'indietro. L'orco ne approfittò subito colpendola in testa con la sua mazza.

«..... tsk, ora sei scoperto!», Titania contrattaccò dando un sonoro pugno direttamente in faccia all'orco. Il colpo di mazza chiodata ricevuto però, era particolarmente forte e la ragazza cadde a terra frastornata. L'orco si accarezzo lievemente la guancia colpita dal pugno, alzò nuovamente la mazza chiodata, pronto a colpire con tutta la forza che aveva in corpo. I cavalli erano troppo lontani per poter intervenire, mentre Kate non sarebbe riuscita a colpirlo in tempo con una delle sue frecce.

«TORMENTA ABISSALE!»

Dal terreno sotto all'orco si levò una tormenta che lo investì in pieno, congelandolo all'istante.

Leonora: «Ops, forse ci sono andata pesante»

Titania: «L'avrei sistemato anche da sola»

Leonora: «Un semplice grazie è più che sufficiente. Non avresti comunque potuto batterlo, era troppo potente in quello stato. Però sono rimasta impressionata, sei riuscita a colpirlo con un pugno in pieno viso!»

Orchi: «Capo! Come staiiiii? Perché essere diventato ghiacciolo?»

Leonora: «State tranquilli, domani mattina starà già meglio. Che ne dite ora di andarci a fare una bella dormita? Siamo tutti stanchi»

Orchi: «Noi d'accordo»

È notte fonda. Umani ed orchi dormivano sotto lo stesso tetto, nella capanna del capo villaggio, abbastanza grande per ospitarli tutti. Ma c'era qualcuno che non riusciva a prendere sonno.

«Non sono riuscita a batterti.... ed ora sei un pezzo di ghiaccio. Mi basterebbe un solo pugno per mandarti in frantumi. DANNAZIONE!». Titania tirò un pugno al terreno per la rabbia: «Perché non sono più forte? Come spero di difendere le mie due sorelle in questo stato? Io... devo diventare più forte, devo proteggerle. L'ho promesso alla mamma....»

La notte passò e finalmente giunse il giorno. Gli abitanti del villaggio cominciarono a riavvicinarsi al villaggio.

Contadino: «Hey guardate gente! Qui c'è un orco surgelato! Mi basterà un solo colpo per farlo fuori, state a guardare»

«Prova solo a sfiorarlo e sei morto». Da dietro la lastra di ghiaccio comparve Titania. Era stata sveglia tutta la notte a fare la guardia all'orco. Il povero contadino fuggì impaurito.

Capovilaggio: «Finalmente se ne sono andati tutti, che bello tornare a casa!», ma non appena aprì la porta di casa, si trovò davanti a se un orco.

Capovillaggio: «UN ORCOOOOO SI SALVI CHI PUO'!»

Ricominciò il caos del giorno prima.

«FERMI TUTTI!» tuonò Titania. I villani si bloccarono per la paura. Titania spiegò a tutti la situazione e finalmente si calmarono. Il capo villaggio fu contrariato che degli orchi abbiano dormito in casa sua, ma bastò qualche moneta d'oro per fargli cambiare idea. Giunse di nuovo la sera ed arrivarono le provviste ed i rinforzi richiesti da Titania. Nel frattempo il capo degli orchi si era finalmente scongelato.

Titania: «Finalmente sei uscito da quella prigione di ghiaccio»

«Yaaaaaaa libero finalmente! Grazie umana per vegliato su di me. Mio nome è Ogretto. Come fare per ricompensare te per aver salvato me e miei uomini da incantesimo cattivo?»

Titania: «Un modo ci sarebbe... però vieni, andiamo a mettere qualcosa sotto i denti. Dobbiamo rimetterci in forze!»

Lo stomaco di Ogretto brontolò: «Già avere tu ragione. Si mangia!»

Quella sera venne organizzato un bel banchetto, con tanto di balli e musica. Gli orchi e la gente si divertivano e riuscivano a coesistere pacificamente.

Contadino: «Allora non sono vere le storie su voi orchi, che siete cioè dei mostri assetati di sangue!»

Orco: «Assetato sangue io? No, io mangiare foglie di albero ed erba»

Contadino: «Un orco vegetariano... non l'avrei mai detto! Se vuoi posso darti qualche verdura del mio orto, ci stai?»

Orco: «Non vedere l'ora di assaggiare, gnammy!»

Paesana: «Ma è vero che voi orchi non sentite la fatica?»

Orco: «No»

Paesana: «Ed è vero che potete stare intere settimane senza mangiare?»

Orco: «No»

Paesana: «Ed è vero che puzzate?»

*scorreggiando* Orco: «Zì»

«AHAHAHAH»

Ogretto: «Ogretto deve proprio ringraziare te umana Titania per questa festa. Dimmi ora tuo desiderio!»

Titania: «Vorrei scontrarmi con te. Un incontro a mani nude, senza armi. Il primo che va al tappeto, perde»

Ogretto: «Tu volere sfidare me a incontro di botte? Tu essere pazza»

Titania: «Che c'è, hai paura?»

Ogretto: «Paura io? AHAHAHAHAH! Io accetta. Spera che tu non cada subito»

Titania: «Stavo per dire la stessa cosa»

Finita la festa, gli orchi e gli abitanti del villaggio si radunarono intorno a Titania ed Ogretto per assistere allo scontro del secolo.

Ogretto: «Io essere pronto, quando vuoi tu»

Titania: «Che lo scontro abbia inizio!»

Fu uno scontro memorabile che durò diversi giorni. Nessuno dei due voleva cedere: entrambi continuavano a tirare pugni in faccia all'altro, sperando che questi crollasse. Alla fine però, la svolta.

Titania: «Anf... anf.... però, non credevo fossi così forte anche da normale!»

Ogretto: «Anf... anf... io no credere.... anf.... che tu essere.... anf.... così forte per umana.... anf»

Titania: «Beh.... è il momento di farla finita»

Ogretto: «Sono d'accordo..... anf»

I due si scagliarono l'uno contro l'altra, urlando con tutto il fiato che avevano in corpo. Entrambi si colpirono con un pugno in faccia, cosa che li fece sbalzare all'indietro. Stavano vacillando, ma nessuno ancora cedette. Dopo qualche secondo, il colpo di scena.

Orchi: «NO CAPO!». Ogretto era a terra, stremato.

Capovillaggio: «LA VINCITRICE È TITANIA LA STERMINATRICE!»

La folla era in visibilio.

«Anf... anf... hai visto? Ce l'ho fatta a batterti.... anf...», disse Titania con il sangue che le usciva dal naso e la gengiva gonfia.

«Brava umana... bel lavoro!», rispose Ogretto con un occhio mezzo chiuso e la guancia gonfia.

La ragazza allungò una mano verso l'orco per aiutare ad alzarlo. Quel gesto ribadì il legame di pace e rispetto che incorreva tra gli orchi e gli umani.

"Vorrei tanto sapere chi ha avuto la brillante idea di lanciare quell'incantesimo su questi orchi....", Leonora non riusciva a togliersi dalla mente questo pensiero.

«HEY SONO ARRIVATI! È ARRIVATA LA COMPAGNIA DI ENDO!». Un contadino avvertì tutti dell'atteso arrivo della compagnia.

Kate non era più in se per la gioia. Finalmente l'avrebbe rivisto. Finalmente avrebbe rivisto Marcus.