sabato 13 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 12

CAPITOLO 12: LA SPEDIZIONE

Le tre sorelle si recarono all'ingresso est dove ad attenderle c'era una legione composta da 50 soldati, con al comando il generale Gannor.

Gannor: «Era ora! Si può sapere dove eravate finite?»

Titania: «Sai che è maleducazione chiedere ad una signora dov'è stata?»

Gannor: «E perché mai?»

Titania: «Perché potrebbe risponderti di essere stata in bagno, facendoti fare la figura del maleducato»

Gannor arrossì per la vergogna. Era quasi difficile credere che quel colosso potesse arrossire. Quel viso paffutello con naso a patata e folti baffi castani, quegli occhi verdi da bimbo ed i capelli corti e castani, faceva supporre tutto tranne che potesse provare imbarazzo. «C-chiedo s-scusa. Quelli sono i v-vostri cavalli?» chiese indicando un gruppo di cavalli legati all'ingresso della città.

«HHHHHIIIIIIII», non appena Luna rivide la sua padrona, iniziò ad agitarsi.

Kate: «Lunaaaaaa», la ragazza corse ad abbracciare la sua cavalla. Le due rimasero per un po' abbracciate senza che Kate dicesse nulla.

Gannor: «Detesto essere indiscreto.... ma dovremmo andare»

Leonora: «Sei proprio senza cuore tu eh!?»

Gannor fu ferito nell'orgoglio, mettendosi a singhiozzare.

Titania montò in sella a Diablo e disse: «Possiamo andare! Voi andate avanti mostrandoci la strada, noi vi seguiremo da dietro»

Gannor che nel frattempo si era ripreso, si mise in testa alla legione ed urlò «MOLTO BENE! SEGUITEMI SOLDATI, VERSO LE TERRE DI MYSTOLE!»

La legione iniziò a muoversi, seguita dalle tre sorelle nelle retrovie. Dopo qualche ora di cavalcata, Titania si rivolse a Kate dicendo: «Allora, vuoi dirmi il VERO motivo per cui hai voluto accettare questa missione?»

Kate: «Te l'ho detto, non voglio che ci sia gente che soffra. Se possiamo evitarlo, perché non intervenire?»

Leonora: «Basta con questa farsa Kate, l'abbiamo capito che c'è sotto qualcosa. Quando si tratta della Compagnia di Endo diventi strana. Quando dovevamo lasciare Tamuril ti sei allontanata dicendo che dovevi controllare l'attrezzatura, impiegandoci molto tempo. A parte che l'avevi già perfettamente controllata prima di partire, ma anche se ti fosse sfuggito qualcosa, non ci avresti impiegato tutto quel tempo. Sei una professionista nel tuo campo»

Kate: «Ho dovuto affilare la punta di alcune frecce, tutto qui»

Titania: «E come avresti potuto, se le tue pietre per l'affilatura ce le avevo io?»

Kate controllò subito nel suo zaino e non trovò le pietre.

Titania: «Sono più grande ed esperta di te, pensavi davvero di fregarmi?»

Kate non sapeva cosa dire e chinò il capo.

Leonora: «Kate, noi ti vogliamo bene, per questo cerchiamo di proteggerti. Cosa ci stai nascondendo? Perché non hai fiducia in noi»

Kate: «Perché so già che non sareste d'accordo». Cominciò a singhiozzare.

Titania: «Fammi indovinare.... hai conosciuto un ragazzo?»

Kate rimase in silenzio.

Leonora: «È così Kate? C'è di mezzo un ragazzo?»

Kate, con molta titubanza rispose: «...... sì......»

Titania si mosse mettendosi di fronte a Luna e Kate. Il suo sguardo era pieno di rabbia. «Ricordi la promessa che ci siamo fatte? Non dobbiamo fidarci di nessuno all'infuori di noi. Te lo ricordi questo Kate?»

Kate: «... ma.... ma lui non sarebbe mai in grado di farmi del male!»

Titania: «Ti ricordi cos'è successo alla mamma per essersi fidata di un uomo? Ti ricordi di cosa è successo a noi per esserci fidate di Atticus!?»

Kate: «.... ma lui è diverso, lui...»

Titania: «GLI UOMINI SONO TUTTI UGUALI! GUARDANO SEMPRE AI LORO INTERESSI, CALPESTANDO O ABBANDONANDO CHI LI INTRALCIA!»

Kate scoppiò a piangere.

Titania: «Quelle lacrime non ti salveranno una volta che ti avrà spezzato il cuore. Fai un po' come ti pare». Detto questo, si girò e proseguì accelerando il passo per riprendere la legione.

Leonora: «Devi capirla: lei era molto legata a papà e venire abbandonata da lui è stato per lei un forte shock. Non vuole che tu provi il suo stesso dolore. Ma infondo si cresce anche così»

Kate: «Voi non lo conoscete.... non è come papà..... lui è gentile... è premuroso.... è romantico....» disse singhiozzando.

Leonora: «Spero proprio per te che non ti faccia soffrire. Altrimenti se la vedrà con noi! Adesso però raggiungiamo gli altri»

Il gruppo si riunì ai soldati, ma Titania continuava ad essere taciturna e ad avere lo sguardo fisso in avanti, evitando quello delle sue sorelle. Kate era affranta mentre Leonora cominciava a spazientirsi per quella situazione.

«STIAMO ENTRANDO NELLE TERRE DI MYSTOLE! TENETE GLI OCCHI BENE APERTI!» urlò Gannor. L'aria si era fatta tetra e pesante, il sole venne oscurato da delle nuvole nere, il paesaggio era desolato e triste, con colori grigi e smorti, non c'era vegetazione, non c'erano animali.... era una terra morta, letteralmente.

«Non mi stupisce che questo un tempo fosse il territorio dei demoni» disse Leonora per rompere quell'imbarazzante silenzio che si era venuto a creare tra Titania e Kate.

«I demoni si sono estinti da centinaia di anni oramai, eppure questo luogo è rimasto sotto un influsso demoniaco che lo rende cupo e triste» disse Titania tenendo lo sguardo fisso in avanti.

Kate: «Questo posto mi fa venire i brividi... spero che gli altri stiano bene»

Titania: «O speri che il tuo ragazzo stia bene?»

Kate: «Titania... non è che siccome la persona che amo è con quelle persone, allora debba preoccuparmi solo di lui. Qui c'è in gioco la vita di molte persone ed il futuro di una nazione, te ne rendi conto?»

Leonora: «Kate ha ragione. Perché sei così arrabbiata, eh Titania?»

Titania non rispose, continuando a guardare in avanti.

«FERMI TUTTI!» urlò Gannor. Titania raggiunse il generale e chiese: «Perché ci siamo fermati?»

Gannor: «Guarda qui Titania, tracce di carro ed impronte di uomini. Vanno tutte nella stessa direzione»

Titania: «Da questo momento prendiamo noi, i Tre Demoni Bianchi, il comando. Seguiteci»

Gannor: «Aspetta Titania, non essere frettolosa! E se si trattasse di una trappola?»

Titania: «Per come mi sento adesso, nessuna trappola potrà mai fermarmi». Il suo sguardo era forte e deciso che Gannor non riuscì a controbattere in alcun modo. «RAGAZZE, ANDIAMO!» urlò Titania per richiamare l'attenzione delle due sorelle. Dopo qualche metro, la legione arrivò in un grandissimo spazio aperto con un immenso cratere al centro. Alcuni carri erano a terra, rivoltati e con la merce sparpagliata. C'erano anche dei cadaveri e qualche uomo ferito gravemente. Le tre sorelle corsero a verso i feriti per prestare aiuto e sapere cosa fosse successo.

Titania: «Come va? Ce la fai ad alzarti?»

«Aaarrgg.... non credo che mi resti ancora molto da vivere....» disse un uomo tra le braccia di Titania.

Titania: «Raccontami... cosa è successo?»

«Siamo... siamo stati attaccati.... da.... da.....uuuuggghhhh», l'uomo non riuscì a terminare la frase e morì.

«Ma bene, finalmente siete arrivate.... Demoni Bianchi». Una misteriosa voce proveniente dal cratere attirò l'attenzione dell'intero gruppo.

Titania adagiò dolcemente a terra il corpo dell'uomo, si alzò in piedi e disse: «Chi sei? Fatti vedere!»

«Con vero piacere». Dall'ombra comparve un.... demone! La fisionomia era quella di un essere umano, solo che lui aveva anche un paio di ali nere, tre corna sulla fronte, non aveva capelli, aveva i denti aguzzi come quelli di un vampiro e gli occhi gialli che incutevano timore. «Il mio nome è Vladir e come potete ben vedere sono un demone» sibilò con la sua lingua serpentina. «Centinaia di anni fa, il mio popolo venne esiliato dagli Antichi nell'Intramondo, una sorta di limbo da cui non potevamo fuggire.... non per nostra volontà almeno. Possiamo però venire evocati nel vostro mondo per servire un padrone. È per questo che io sono qui, il mio padrone sapeva che sareste venute qui e mi ha ordinato di farvi fuori. Mi dispiace ma la vostra f....». Un sasso lanciato con forza colpì il demone in testa, spezzando uno dei suoi corni.

Vladir: «IL... IL MIO CORNO! COME HAI POTUTO?»

Titania: «Non ho mai chiesto di sentire la storia della tua vita, mi stavi dando sui nervi. Facciamola finita qui e subito!»

Vladir: «Maledetta.... me la pagherai!»

Titania: «E come? Noi abbiamo un esercito!»

Vladir: «.....ed io ho il potere demoniaco! 'Sta a guardare: DOMINATUS DAEMONIACUS». Il demone si girò, protrasse un braccio da cui uscì un lugubre raggio nero. Successivamente, dall'oscurità, uscirono cinque persone.

Leonora: «Hey ma.... quelli li conosco! Fanno parte della Compagnia di Endo! Sono alcune persone che erano a guardare il mio spettacolo di magia per i bambini»

Kate: «Quindi l'incantesimo che ha lanciato serve a prendere il controllo della gente e farla combattere al proprio fianco?»

Una delle persone impossessate si scagliò contro Titania cercando di colpirla con un pugno che però lei bloccò con una mano: «.... non li rende semplicemente schiavi, ma aumenta anche la loro forza!» disse Titania mentre controllava con lieve difficoltà quell'individuo.

Vladir: «Precisamente! Il Dominatus Daemoniacus è un incantesimo demoniaco che incrementa esponenzialmente la forza di un individuo: più l'individuo è forte e più si vedrà incrementare la propria forza. Non solo, l'incantesimo provvede anche a dare miracolose doti di recupero nel caso si subiscano ferite»

«Conosco quell'incantesimo, è riportato per filo e per segno sul libro che mi ha dato il Maestro. Non è così conveniente come può sembrare: basta far perdere i sensi alla persona impossessata perché l'incantesimo si annulli» disse Leonora, continuando con: «Titania! Cerca di far svenire que....»

Titania: «Un paio di colpi alla testa e tutti a nanna, problema risolto». La ragazza aveva già sistemato la situazione, colpendo talmente forte i poveri malcapitati da farli svenire.

Vladir: «Però, ci sapete davvero fare! Ma non è certo finita qui, ho altre truppe da sacrificare!». Il demone ripeté l'incantesimo e fece apparire dal nulla altre 10 persone.

Kate: «Ma come fa? Non può far comparire delle persone dal nulla!»

Vladir: «Certo che posso! Beh, non le faccio comparire proprio 'dal nulla'.... sono intrappolate in una dimensione che solo noi demoni possiamo creare. Tutto ciò che è in quella dimensione, io posso servirmene quando ne ho voglia»

Titania: «Puoi mandarne anche mille di questi fantocci, tanto li manderò tutti nel mondo dei sogni»

Vladir: «Ma questi sono solamente un diversivo». Il demone sparì e ricomparve un attimo dopo davanti a Kate: «La mia preda è un'altra» disse sibilando.

Titania: «Ma... dove è andato?»

Leonora: «TITANIA, È RICOMPARSO DI FRONTE A KATE!»

«Ma come diavolo ha fatto!», Titania cominciò a correre nella direzione del demone.

«Posso spostarmi nella dimensione dei demoni a mio piacimento. Dentro quella dimensione è come se il tempo si fermasse, ecco perché riesco a percorrere distanze significative istantaneamente!» disse il demone senza togliere gli occhi di dosso a Kate. La ragazza era come paralizzata dal terrore, non riusciva a muovere un muscolo.

Titania: «Dannato demone! Non ti azzardare a torcerle un capello o te la farò pagare!»

Vladir: «..... povera sciocca. Credi davvero che possa essere interessato ad una creatura tanto debole?». Il demone allungò un braccio in direzione di Titania: «DOMINATUS DAEMONIACUS!». Il raggio nero colpì in pieno Titania, coprendola con del fumo nero: «Beh, buona fortuna... ne avrete bisogno» sibilò il demone prima di sparire nell'oscurità.

Leonora: «Oh no.... non lei.... NON TITANIA!»

Il fumo nero si dissolse poco a poco. Armatura grigia e 'spenta', che esprimeva tristezza, spadone nero dalla lama assetata di sangue, capelli lunghi e neri con delle ciocche viola, occhi gialli che ribollivano di rabbia e violenza.

Leonora: «KATE, ALLONTANATI DA LI', PRESTO!»

Titania fissava dall'alto la povera, piccola Kate che crollò a terra per la paura. Anche a terra, le gambe non smettevano di tremare. Ma Titania si girò verso il gruppo di soldati e, con un solo salto, ne raggiunse una fila. Impugnò il suo spadone nero e, con un solo fendente, riuscì a stendere 10 soldati grazie allo spostamento d'aria generato. Afferrò poi un altro soldato e lo lanciò contro degli altri soldati con una potenza inaudita, eliminandone altri 15.

«ORA BASTA!» urlò Gannor, «NON PERMETTERO' OLTRE QUESTO STERMINIO, ADESSO TE LA VEDRAI CON ME! FATTI SOTTO SOTTOSPECIE DI DEMONE!»

Titania fissò Gannor per qualche secondo. Subito dopo fece uno scatto che, in pochi decimi di secondo, le fece percorrere quei 5 metri di distanza che c'erano tra lei ed il generale. Un solo, fortissimo pugno mandò in frantumi l'armatura di diamante del generale Gannor, facendolo sbalzare all'indietro di qualche metro. La mano di Titania stava sanguinando, ma dopo qualche secondo la ferita si era subito rimarginata.

Kate: «Q...questo.... de....dev'essere.... un... incubo.... C...che.... che speranza abbiamo.... di cavarcela....?»

Titania continuava a sterminare e distruggere, eliminando a poco a poco tutti i soldati.

«N...non è...p....possibile.... la mia.... armatura.... », dopo aver detto quelle parole, Gannor svenne. Titania aveva oramai finito di massacrare i soldati. Non soddisfatta quindi, si guardò in giro e notò Kate ancora a terra. Con un balzo la raggiunse subito, creando una piccola voragine nell'atterraggio. La prese per il collo e cominciò a stringere. La povera ragazza non opponeva nessuna resistenza, sapendo benissimo che fosse inutile: «È la mia punizione.... per aver infranto la promessa..... vero sorella? Mi dispiace solo.... di non avervelo fatto conoscere.... vi sarebbe senz'altro piaciuto....». Kate stava quasi per perdere i sensi ed abbandonare per sempre quel mondo.... quando, all'improvviso, qualcosa colpì Titania al viso con una forza spaventosa. La ragazza mollò la presa da Kate e venne spinta all'indietro di svariati metri.

«Va tutto bene Kate?»

Tossendo, la ragazza impiegò qualche secondo prima di riprendersi. Alzando lo sguardo, vide Leonora con una strana aura nera intorno e.... un enorme demone che fuoriusciva dalla sua schiena!

Kate: «C....cos'è quello?»

Leonora: «Questo? È il risultato del mio Vetus Evocatio! È un incantesimo ancestrale molto potente che mi permette di evocare un demone dall'intramondo ed usarlo come combattente al mio fianco. Ci ho messo un po' per evocarlo... se fossi stata più brava avrei potuto salvare la vita di quei poveri soldati.... fortuna che son riuscita a salvare almeno la tua di vita! Ora fatti da parte, penseremo io e Adramelech a sistemare nostra sorella Titania!»

Kate: «Va bene ma.... fai attenzione Leonora. È molto più pericolosa di quanto possiamo immaginare»

Leonora: «Lo so.... farò il possibile».

La piccola Kate si allontanò posizionandosi in un luogo sicuro dove potesse avere una buona visuale, malgrado il buio che permeava nell'aria.

Leonora: «Ed ora a noi due Titania... vediamo chi è la sorella più forte!»

«UUUUUUHHHHHHHOOOOOOOOOO» il demone dietro Leonora lanciò un urlo di battaglia sovrumano e terrorizzante.

Titania si mise in piedi, toccandosi la fronte. Si leccò quindi la sua mano sporca di sangue. Nel frattempo la ferita alla fronte si era velocemente rimarginata. La ragazza impugnò lo spadone ed urlò anche lei, facendo tremare la terra.

Lo scontro micidiale stava per iniziare: il Demone Nero, Titania la Distruttrice contro l'Arcidemone del Consiglio, Adramelech il Custode.

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