lunedì 8 luglio 2013

La forma dell'animo

C'era una volta, in un regno molto lontano, una bellissima principessa di nome Betty. Era la donna più bella di tutto il reame e tutti cadevano ai suoi piedi. Due erano i pretendenti in particolare: il principe Augusto, alto, possente e bello, capello lungo e biondo, occhi azzurri e viso scolpito. Ogni donna desiderava essere la sua sposa. Il principe Arietto invece era piccolo, gracile e per niente bello, con i suoi capelli a caschetto castani, gli occhi anch'essi castani ed il suo grande naso a patata. Ma aveva un cuore grande. Il principe Augusto era amato e rispettato da tutti, benché non facesse nulla in particolare per meritarsi ciò. Arietto invece non aveva molti amici, solo quei pochi contadini a cui dava una mano per cercare di ottenere un raccolto sempre abbondante per la sua gente. La principessa Betty, ovviamente, si era follemente innamorata del principe Augusto, mentre non dava il minimo peso al povero principe Arietto, benché la ricoprisse di attenzioni e gentilezze. Un giorno, Betty era andata a fare una passeggiata nella foresta vicina al suo castello e lì incontrò un'anziana signora.

«Salve. Le serve una mano? Sì è forse smarrita?» chiese la principessa.

«Oh salve mia cara. No no, stavo solamente facendo due passi nella foresta» rispose l'arzilla vecchietta.

Betty: «Beh un'anziana come lei non dovrebbe andarsene in giro da sola»

«Un'anziana come me? Ecco qual è il tuo problema mia cara, fai troppo affidamento sull'aspetto fisico. Chi ti dice che io sia indifesa?»

Betty: «Io vedo una povera vecchietta smarrita che straparla»

«Pagherai questa tua insolenza, ed a caro prezzo aggiungerei». La vecchietta bisbigliò qualcosa, schioccò le dita e scomparve.

Betty rimase spaesata per qualche minuto, dopo di che tornò verso casa. A metà strada però, venne attaccata da una strana creatura.

«Betty! Almeno tu sei rimasta la stessa per fortuna!» disse la strana creatura.

Betty: «Cosa vuoi da me? Va via orribile mostro!»

«Betty ma cosa dici? Sono io, Augusto! Sono solo un po' cambiato... ora sono più bello e più forte!»

Betty: «Ma... sei un drago!»

Augusto aveva assunto le sembianze di un drago: pelle squamosa, muso allungato, lunghe orecchie a punta, grandi artigli e... alito pesante! Era tutto fuorché bello, come lui diceva di essere.

«Ora sono Draugusion! Sono l'essere perfetto: bellezza e forza si riuniscono in me in una perfezione alchemica senza precedenti! E se tu non riesci a vederlo, dovrò fartelo capire con le cattive.... vieni con me!», disse l'oramai ex principe. Draugustion afferrò Betty e la portò lontano dal suo castello, rinchiudendola in una torre in mezzo alla foresta. «Non uscirai da qui finché non dirai di amarmi e potremmo finalmente sposarci!» sentenziò la creatura sbattendo la porta della stanza e chiudendola a chiave. Era una stanza abbastanza vuota, c'era solamente un letto ed un grosso vaso contenente tanti 'Dente di Leone'. Betty si buttò sul letto e scoppiò a piangere.

«Crààà crààààà ora ti metti a piangere?»

Betty alzò uno sguardo, si asciugò le lacrime e vide che c'era un corvo alla finestra. Un corvo parlante.

«E tu chi saresti?» chiese la principessa.

«Ora come ti sembro? Sono ancora un'anziana indifesa che vaga per i boschi da sola?» rispose il corvo.

Betty: «SEI TU! CHE COSA HAI FATTO AD AUGUSTO?»

Corvo: «Che cosa ho fatto al tuo regno vorrai dire. Grazie alla tua insolenza, il tuo regno si è beccato una bella maledizione. Ora tutti hanno assunto una forma ibrida animale che rispecchia il loro vero carattere. Quel bell'imbusto di cui ti eri perdutamente innamorata, altri non è che un egoista che pensa solo a se stesso e che pretende che gli altri si adeguino a lui. Non conosce l'umiltà e la gratitudine, cràààà»

Betty: «Cosa posso fare? Ora sono costretta a sposarlo... ma io non voglio!»

Corvo: «Temo che sia troppo tardi mia cara. Beh... buona fortuna! Crààààà crààààà», disse volando via.

Betty si guardò intorno e notò il grosso vaso pieno di 'Denti di Leone'. Ne prese uno, si avvicinò alla finestra e soffiò per far volare i vari petali del fiore. "Forse così qualcuno si accorgerà di me....". Ne prese un altro e fece la stessa cosa... ed un altro... ed un altro ancora. Li stava esaurendo tutti, mentre osservava i petali allontanarsi da quella torre. Era rimasto l'ultimo 'Dente di Leone'. "Sei la mia ultima speranza....". Stava per soffiare, quando sentì un brusio improvviso. Dalla finestra vide uno sciame d'api che si stava avvicinando. A capo c'era una strana creatura dalle sembianze di un'ape. «AIUTOOOO SONO QUI, PRESTO AIUTATEMI!» gridava la principessa.

«Non vi preoccupate principessa, vi salverò io!», disse la misteriosa creatura.

«ALT! E TU CHI SARESTI? PERCHE' VUOI PORTARE VIA LA MIA SPOSA?», Draugustion si interpose tra lui e la principessa.

«Il mio nome è Apetto e sono qui per salvare la principessa Betty. Non hai alcun diritto di tenerla prigioniera e costringerla a fare delle cose contro la sua volontà!»

Draugustion: «Ah quindi sei il principe Arietto. Sei diventato una patetica ape... tsk. Patetico eri e patetico sei rimasto. Ti arrostirò per bene e poi ti mangerò. Perché sono il più grande di tutti, UAHUAHUAH!»

Apetto: «Vedremo chi la spunterà.... in guardia!». Il principe ape diede l'ordine alle sue api di portare in salvo la principessa.

«Dove credete di andare?». Draugustion lanciò una fiammata dalla sua bocca, intento ad arrostire le api, ma Apetto si mise in mezzo, proteggendole grazie ad uno scudo.

«Sono io il tuo avversario!» disse Apetto.

«Fatti sotto allora, moscerino» urlò Draugustion.

Apetto volò versò il drago che lanciò un'altra fiammata, ma la evitò agilmente. Deviò quindi verso l'alto. Draugustion lo seguì con lo sguardo, ma fu accecato dal sole, rimanendo immobile per qualche secondo.

«E comunque non sono un moscerino, sono un'ape!», Apetto si buttò in picchiata e colpì Draugustion con il suo scudo, mandandolo definitivamente KO. Intanto le api avevano portato in salvo la principessa Betty.

Betty: «Mio principe, non so davvero come ringraziarti.... da questa storia ho capito una lezione importante: non bisogna mai basarsi sulle apparenze!»

Apetto: «Ben detto, mia principessa! Ora se volete seguirmi, vi scorterò al castello»

Betty: «Come sei gentile... ed anche piuttosto carino! Questa nuova forma da ape ti dona molto!»

Apetto arrossì. I due si incamminarono verso il castello, approfondendo la conoscenza l'una dell'altro. Intanto, sulla cima della torre: «Finalmente quell'insolente ha capito che l'aspetto fisico non conta più di tanto. Augusto era indubbiamente bello, ma il suo animo era nero, cosa che lo ha trasformato in un drago assetato di potere che ha allontanato tutti i suoi falsi amici, lasciandolo solo. Invece Arietto, anche se non particolarmente bello, aveva un animo nobile e puro. Ecco perché si è tramutato in un'ape, potendo così aiutare la principessa utilizzando le api dei suoi amici contadini che son riuscite a seguire la traccia dei petali di 'Dente di Leone' lasciata dalla principessa. Penso che sia il momento di annullare la maledizione.... mi basterà solamente schioccare le dita e.... OH NO! IN QUESTA FORMA NON HO LE DITA! ED ORA COME FARO' AD ANNULLARE IL TUTTO? Cràààààà cràààààà». La sbadata strega aveva lanciato la maledizione su tutti tranne che sulla principessa. Sotto le sembianze di un corvo, non poteva schioccare le dita e quindi annullare il tutto.... ma questo non fu un problemi. Betty infatti sposò Apetto e vissero per sempre felici, contenti e pieni di miele!

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