lunedì 15 luglio 2013

I Tre Demoni Bianchi - capitolo 17

CAPITOLO 17: VERITÀ

La terribile verità si palesò davanti a Kate: Marcus, l'uomo che amava, l'uomo di cui si fidava ciecamente, l'uomo per il quale è andata contro i suoi principi e le sue promesse.... è anche l'uomo che ha tentato innumerevoli volte di ucciderla. Era lì che la fissava, con un ghigno compiaciuto. La povera Kate era distrutta dal dolore. Avrebbe voluto piangere, far uscire tutto il dolore che aveva dentro.... ma non versò nemmeno una lacrima. Solo dopo qualche minuto, con un filo di voce, riuscì a bisbigliare: «.....Perché?»

Marcus: «Mia cara Kate, vuoi sapere perché tutto questo? Ti accontento subito!»

Titania: «Kate, cosa sta succedendo? Perché ti sei come pietrificata di colpo? Chi è questo fantomatico signore del castello?»

Leonora: «È qualcuno che conosciamo per caso?»

Marcus: «Fate silenzio! Sto parlando con la mia ragazza, eheheh»

Titania: «.... tu.... TU PREGA IL TUO DIO CHE IO NON DEBBA USCIRE VIVA DA QUESTA GABBIA!»

Marcus: «Oh, ma guardala, la sorellona si è arrabbiata.... mi dispiace Kate, ma credo che tra noi sia finita, tua sorella non approva...uhuhuh»

Leonora: «SAI CHE QUANDO USCIREMO TU LA PAGHERAI CARA? FARESTI MEGLIO A DISSOLVERTI ORA CHE SEI ANCORA IN TEMPO!»

Marcus: «SILENZIO! Per rispondere alla tua domanda Kate... perché mi chiedi? Semplice! Io faccio parte di una setta i cui membri sono persone importanti o comunque con un certo spessore. Queste persone, me compreso, sbrigano degli affari, leciti o no che siano, e molte volte questi sono andati a rotoli per l'intervento di VOI DEMONI BIANCHI! Un esempio? IL DRAGO DI GARLANT! Quel drago avrebbe costituito una risorsa importante: feudi che avrebbero pagato ogni genere di fortuna pur di averlo vivo o di avere qualche sua zanna o la sua pelle pregiata... Ecco perché mi trovavo lì a Garlant, ero stato incaricato di catturare quel drago vivo! Ma sono arrivato troppo tardi... voi tre l'avevate già ucciso, tagliandogli la testa e facendo quindi decomporre il resto del corpo! Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.... ed allora ho avuto l'ordine di farvi fuori. Inizialmente non sapevo proprio che pesci pigliare.... poi ci siamo incontrati e da lì è scaturito tutto! Sul piano fisico sono svantaggiato è innegabile, quindi avrei dovuto uccidervi usando l'astuzia: come prima cosa ho messo del veleno nella borsa con la carne quando ti ho aiutato a raccoglierla da terra perché ti ero venuto 'accidentalmente' addosso e ti avevo fatto cadere. Lì ho visto nei tuoi occhi un certo interesse verso di me... che gran colpo di fortuna! Avevo fatto colpo su uno dei Tre Demoni Bianchi, era un'occasione d'oro che non potevo lasciar sfumare. Quindi cominciai a recitare la parte del bravo ragazzo, gentile, educato, dolce e romantico. È stata dura..... ma il lavoro è lavoro! Purtroppo il piano non ha funzionato, quella maledetta di Titania si è accorta del veleno e vi ha fermato in tempo... non che sperassi in una vittoria così facile, non mi sarei divertito! Essendo voi dei mercenari, siete obbligate a viaggiare molto per trovare qualche lavoro da fare e guadagnare qualcosa per vivere... mi serviva quindi una copertura, un qualcosa che mi facesse viaggiare in giro per il continente ed aumentare quindi la possibilità di incontrarvi.... ed ecco che entra in gioco la Compagnia di Endo! Una Compagnia atta al commercio che si sposta da un feudo all'altro, da un villaggio all'altro, da un capo all'altro del continente! In questo modo potevo tenere sotto controllo i vostri movimenti, senza risultare sospetto. Arriviamo quindi al villaggio di Adumio: un villaggio maledetto... un villaggio CHE NON ESISTE! L'intero villaggio era frutto della mia magia illusoria, abitanti compresi! Siete cadute nella mia illusione e speravo che potesse impietosirvi la storia del povero villaggio maledetto, facendovi così abbassare la guardia... MA NO! Voi siete più spietate di quanto pensassi! Avete annientato tutto il villaggio senza il minimo risentimento, credendo di annullare la 'maledizione'.... avete semplicemente fatto una strage! Che poi 'strage'.... avete solo ucciso delle illusioni che, per quanto verosimili fossero, rimanevano comunque illusioni. Quindi siete andate oltre, arrivando a Tamuril. Qui il re vi manda a combattere un gruppo di orchi... chissà come mai questi orchi sono così aggressivi, vero? Chi sarà mai quel cattivone che ha lanciato l'INSANIA VENA su quel gruppo di stupidi orchi? Ma ovviamente il sottoscritto! Pensavo che gli orchi potessero seriamente fermarvi.... ma quella maghetta da strapazzo conosceva quell'incantesimo! Quello è un incantesimo ancestrale.... mi domando chi sia stato il vostro mentore.... ma non importa. Riuscite a cavarvela anche questa volta. Ed allora decido che è meglio prendervi singolarmente... prendendo quella più debole: tu piccola Kate! Ti ricordi di quella serata passata insieme in quella foresta? E ti ricordi anche di quando ti ho passato la mano tra i capelli? È in quel preciso momento che ti ho messo addosso il maleficio! Non è stato un effetto dell'INSANIA VENA, IO TI HO LANCIATO QUEL MALEFICIO! Hai abbassato le difese, credendoti al sicuro ed io ne ho approfittato. Credevo che oramai fosse fatta.... MA NO! VOI SIETE RIUSCITE A TROVARE DELL'ERBA DI RABANASCO E CURARE IL MIO ANTICO MALEFICO! UGH QUANTO MI MANDATE IN BESTIA, DANNATI DEMONI BIANCHI!...... Ma non importa.... andiamo avanti. La scaltra Titania aveva capito che c'era qualcuno dietro tutte quelle disgrazie, acuta osservazione! Decidete quindi di tendermi una trappola.... povere sciocche: credevate davvero che sarebbe bastato sbandierare ai quattro venti che volevate sconfiggere lo Sfingeleone per mettere in trappola il misterioso sicario? Avete peccato di superbia e ne avete pagato le conseguenze! È stato così facile mettere quello scorpione dorato vicino a Kate e fare in modo che la pungesse. Ma siete riusciti a cavarvela anche qui..... non so davvero come ci riusciate! Ero in crisi, non sapevo più che pesci pigliare... poi Endo mi disse che dovevamo passare per le terre di Mystole, che ghiotta occasione! Grazie alla mia magia ancestrale riuscii ad evocare un demone dall'intramondo cui era stato esiliato, un valido alleato devo dire, forse un po' troppo chiacchierone.... stava per rivelarvi il mio nome! L'ho dovuto eliminare prima, annullando il contratto di evocazione e rispedirlo nuovamente nell'intramondo. Però quando riuscì a prendere il controllo di Titania ci ho quasi sperato.... ma sempre quella maghetta si è messa in mezzo tirando fuori una magia evocativa fuori dal comune! Adramelech il Custode.... e chi se lo sarebbe mai aspettato! Avete sconfitto il demone e sapevate l'ubicazione della mia dimora.... non potevo rischiare di farmi trovare fuori casa, che maleducato sarei stato? Quindi sono andato a Cornelia ad avvisare il re ed inviare una squadra di soccorso, mentre io mi diressi a Matango. Ed eccoci qui: avete sconfitto i miei tre draghi, superato le mie prove.... questa è la conclusione di tutto, IL GIOCO FINALE! Sono riuscito a mettervi alle strette, qui qualcuna dovrà per forza morire, ohohohoh! Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire, uhuh. E questo è quanto»

Kate era lì ferma. Aveva ascoltato tutto, ma non riusciva ancora a crederci. Tutto quello che poteva dire era: «Perché.... Marcus?»

Marcus: «Ma te l'ho appena spiegato! Non farmelo ripetere di nuovo, ho la gola secca....»

Kate: «Perché.... tutto questo? Io ti amavo.... ti amavo dal profondo del mio cuore.... avrei voluto vivere una vita felice e spensierata al tuo fianco.... ed invece hai rovinato tutto...»

Marcus: «Mi dispiace, sono una persona orribile... hai tutto il diritto di odiarmi.... sono sicuro che troverai un ragazzo che saprà....ppppfffAHAHAHAHAH NO SCUSAMI NON RIESCO A RIMANERE SERIO, AHAHAHAH»

Titania: «KATE, PUGNALA ME COSI' LEONORA SARA' LIBERA E POTRA' CURARMI COSI' UNA VOLTA CHE MI SARO' RIPRESA ANNIENTERO' QUELL'INDIVIDUO!»

Leonora: «NO KATE, PUGNALA ME COSI' TITANIA SARA' LIBERA DI ANDARE A MASSACRARE QUEL RIFIUTO MENTRE TU POTRAI CURARE LE MIE FERITE»

Marcus: «AHAHAH SIETE UNO SPASSO, DAVVERO!», il ragazzo buttò a terra la maschera che aveva in mano: «Ma ora basta scherzare.... KATE, PRENDI UNA DECISIONE! NON CE LA FACCIO PIU' AD ASPETTARE, VOGLIO VEDERE CHI UCCIDERAI DELLE TUE SORELLE!»

Titania: «KATE, SCEGLI ME!»

Leonora: «NO KATE, SCEGLI ME!»

Kate: «SILENZIO!». L'urlo della ragazza risuonò in tutta la stanza. La giovane guerriera cominciò a togliersi l'armatura.

"Ma che sta facendo?" si domandò Marcus.

Prese la sua pettorina e la lasciò cadere a terra, producendo un rumore assordante e delle lievi crepe sul pavimento.

"Ma... quanto pesava quella cosa?", Marcus era sbalordito che una ragazzina, così giovane per giunta, trasportasse quel peso ingente. Kate si tolse anche le altre parti, facendole cadere sempre a terra, generando rumori più o meno forti a seconda del peso di ogni singolo pezzo, compreso tra i 10 e i 50 kg. Fece cadere anche il suo arco e la faretra con le poche frecce rimaste. Ora era completamente indifesa, aveva addosso solo pochi indumenti leggeri per coprirla. Prese il coltello dall'altare, si girò verso Marcus e se lo puntò al cuore: «Io ti ho donato il mio cuore tutto.... e tu l'hai calpestato senza ritegno.... la mia vita non ha più senso oramai....»

Titania: «KATE, POSA IMMEDIATAMENTE QUEL COLTELLO!»

Leonora: «KATE, SMETTILA! TROVEREMO UNA SOLUZIONE, MA POSA QUEL COLTELLO!»

Kate guardò prima Titania e poi Leonora. Delle lacrime rigarono il suo viso: «Mi.... mi dispiace sorelle mie.... non avrei mai voluto.... coinvolgervi in tutto questo.... non voglio che paghiate per gli errori che io stessa ho commesso.... il mio cuore, oramai inutile, verrà almeno utilizzato un'ultima volta per salvare la vita delle mie due sorelle... Titania.... Leonora.... grazie per esservi presa cura di una stupida come me.... Addio»

«KATE NO!» urlarono le ragazze all'unisono.

Kate affondò il coltello nel suo petto, spingendolo sempre più in profondità, finché non cadde con il corpo all'indietro, finendo sull'altare sacrificale. Il sangue stava cominciando a sgorgare ed a finire sull'altare. Titania e Leonora cercarono in tutti i modi di liberarsi, ma era tutto inutile.

"Non pensavo arrivasse a tanto...." si disse tra sé e sé Marcus.

L'altare era pieno di sangue e l'incantesimo fu annullato: le gabbie si aprirono e le catene magiche furono spezzate. Titania e Leonora erano finalmente libere.

Titania: «Leonora, prenditi cura di Kate. Fai tutto il possibile per salvarla. Io ho una questione da sistemare»

Leonora: «Farò tutto ciò che è in mio potere. Non avere pietà»

Titania: «Ho appena dimenticato il significato di quella parola». La ragazza cominciò a togliersi anch'essa l'armatura. Prese la sua corazza e la fece cadere a terra: l'oggetto cadde ad una velocità incredibile, distruggendo un pezzo di pavimento non appena toccò il suolo e generando una voragine.

"Q...quanto pesava?!", Marcus era visibilmente preoccupato.

Anche gli altri pezzi erano abbastanza pesanti, variando tra i 50 ed i 100 kg. La ragazza si sgranchì le ossa, impugnò lo spadone con la mano destra dicendo: «Però, non lo sento nemmeno». Rivolgendosi a Marcus disse: «Avresti dovuto togliermi anche lo spadone, questo errore velocizzerà la tua fine»

Marcus: «Tsk, credi di farmi paura? La mia barriera è impenetrabile!»

Titania lanciò il suo spadone in direzione di Marcus.... era talmente veloce che distrusse istantaneamente la barriera di Marcus, passando vicino al viso del ragazzo e conficcandosi nel muro alle sue spalle. Un piccolo taglio sulla guancia fece cadere un rivolo di sangue sul viso del ragazzo. Marcus era interdetto. Titania fece uno scatto ed in pochi istanti arrivò davanti al ragazzo: il suo sguardo era quello di un temibile demone adirato. Afferrò Marcus per il collo e lo lanciò verso il soffitto... sbattendolo contro! Del sangue uscì dalla bocca del ragazzo. Quando scese, la ragazza lo colpì con un calcio, facendolo finire ancora una volta sul soffitto, questa volta in maniera più violenta e crepandone dei pezzi che caddero al suolo.

Durante la caduta, Marcus urlò: «NON CREDERE DI AVER VINTO: MURUS ADAMAS!». Un imponente muro di diamanti ricoprì completamente il mago: «QUESTO TI SCHIACCERA' INESORABILMENTE, AHAHAH!». Ma Titania non si scompose, tirò indietro il pugno e, non appena il muro fosse abbastanza vicino, colpì fortemente trapassandolo e, contemporaneamente, afferrò Marcus per il collo, trovandosi dietro al muro di diamanti. L'effetto dell'incantesimo terminò, facendo scomparire il muro. Titania tirò a se il giovane mago, fissandolo negli occhi.... ma Marcus schioccò le dita e si teletrasportò a pochi metri di distanza. «Quindi è grazie alle mani che puoi spostarti così velocemente....». Il mago iniziò a spostarsi da una parte all'altra in rapida successione, per confondere la guerriera. «VEDIAMO SE RIESCI A PRENDERMI!» la derise. Titania con tutta calma estrasse lo spadone dal muro, chiuse gli occhi aspettando il momento giusto.... e li riaprì, lanciando lo spadone in una direzione: l'arma colpì ad un braccio Marcus, conficcandosi contro un muro. «AAAAAHHHHHH», l'urlo di dolore di Marcus risuonò nella stanza. Titania corse da lui, bloccandogli le mani in tempo: «Quindi è grazie alle tue mani che puoi lanciare i tuoi incantesimi...». La ragazza con una forza smisurata, staccò via le mani dai polsi di Marcus: «Ora non potrai più lanciare i tuoi incantesimi». Lo prese con forza, facendo staccare un pezzo di carne dal braccio bloccato dalla spada e lo lanciò contro un muro.

Nel frattempo, anche Leonora si era tolta l'armatura per poter disporre al massimo dei suoi poteri magici: «ARCANUS DOMINATIO!». Sulla fronte della ragazza comparve un terzo occhio semiaperto per un quarto della sua grandezza: «Con questo incantesimo arcano superiore posso amplificare a dismisura i miei poteri... riuscirò a salvarti Kate! RESISTI!». La magia di Leonora era stata potenziata di molto, ma sembrava non bastare: Kate aveva perso moltissimo sangue e la ferita era abbastanza profonda, avendo intaccato anche il cuore. «Perché non guarisci.... PERCHE'! MALEDETTO OCCHIO, APRITI DI PIU', MI SERVE PIU' POTERE!». Ma l'occhio non si mosse di un millimetro. Kate allungò una mano per toccare il viso di Leonora e, debolmente, disse: «Mi... dispiace... Leonora.... avrei dovuto... darvi retta... sono stata... una stupida....»

Leonora: «Shhh non dire così, non parlare, risparmia le forze.... ti salverò Kate, puoi starne cerca! Dovessi esaurire tutto il mio potere magico!».

Kate sorrise e lasciò cadere la sua mano...

Leonora: «Maledizione, maledizione, maledizione, MALEDIZIONE! SE SOLO FOSSI PIU' FORTE!», il viso della ragazza era oramai pieno di lacrime. Continuò ad utilizzare la sua magia nel disperato tentativo di salvarla.

«AAAAHHHHH», Marcus era stato lanciato contro un muro con una tale forza da incastonarsi dentro.

Titania: «Credo che la tua spina dorsale sia a pezzi, non puoi più muoverti». La ragazza estrasse dal muro Marcus... per poi sbattercelo dentro ancora ed ancora ed ancora. Successivamente gli diede un pugno allo stomaco facendogli vomitare una grande quantità di sangue: «Ora invece ti ho rotto qualche costola e ho spaccato alcuni dei tuoi organi interni. La ragazza era coperta dal sangue di Marcus. Con un calcio fracassò le gambe del ragazzo. Infine lo lasciò cadere a terra, diede un pugno al muro creando una crepa che, ramificandosi fino al soffitto, fece cadere dei detriti sul corpo del ragazzo, sommergendolo dal busto in giù.

Marcus: «N...non la scamperete... non riuscirete a.... a.....»

Titania fracassò la testa del ragazzo con un pestone: «Mi sono stufata di perdere tempo con una nullità come te». Del sangue schizzò fino a raggiungere il volto della ragazza, macchiandola leggermente sulla guancia. Prese il suo spadone e lo conficcò su quelle macerie, infilzando anche il cadavere del ragazzo. Sì girò e, a terra, vide una maschera. "Sembra uguale a quella che teneva in mano la mamma.....", pensò tra sé e sé. Corse quindi verso Leonora, in ginocchio vicino all'altare. La giovane maga aveva esaurito il suo potere magico, dando fondo a tutte le sue energie: ora non riusciva più a muoversi.

Titania: «Allora Leonora, come sta Kate? Vedo che hai esaurito le tue energie per aiutarla, sono fiera di te!»

Leonora alzò a fatica lo sguardo e disse ansimando: «..Kate è...»

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